Mettiamo a disposizione dei lettori gli audio di due incontri appena avvenuti. L’argomento è sempre dedicato a J.R.R. Tolkien, con tematiche che vanno dalla mitologia norrena al potere nel Signore degli Anelli. Abbiamo deciso di renderli pubblici perché ormai da tempo riceviamo numerose mail di appassionati lettori che non riescono a partecipare ai nostri eventi e ci invitano insistentemente nella loro città. Un buon modo di ripagarli è rendere disponibili almeno le voci di alcune delle presentazioni, quelle di maggior valore come in questo caso, perché tenute da soci illustri della nostra associazione. Oltre all’intervista al presidente, riportata più sotto, tre soci dell’Aist hanno animato la serata del 5 febbraio a Milano: Emilia Lodigiani è la fondatrice della casa editrice Iperborea che ha compiuto ormai 27 anni nei quali, oltre alle tante pubblicazioni, sono fioccati premi e riconoscimenti internazionali. È socia onoraria dell’Aist e autrice di Invito alla lettura di Tolkien (Mursia, 1982) che, riletto a distanza di 30 anni dalla sua pubblicazione, conserva ancora intatta la sua validità: la serietà dell’opera e la competenza dell’autrice fanno sì che il libro, allo stato attuale delle cose, sia ancora una delle migliori introduzioni in italiano scritte su Tolkien. Fulvio Ferrari è il curatore degli incontri delle Serate Boreali. È socio fondatore dell’AisT e un traduttore, germanista e scandinavista. Docente di Filologia germanica all’Università di Trento, traduce dalle lingue nordiche e dalla lingua nederlandese. Esperto dell’eredità del mondo germanico antico e medievale nell’età contemporanea, il suo interesse inevitabilmente è centrato sul Beowulf e su Tolkien, di cui ha scritto su riviste come Annares e L’Indice dei Libri oltre all’organizzazione nel 2014 di una conferenza, all’Università di Trento, sul riuso del mito nordico. Anch’egli socio fondatore dell’AisT, Wu Ming 4 è membro del collettivo bolognese di scrittori Wu Ming, ha al suo attivo diversi romanzi, racconti, reportage e saggi. Su Tolkien ha scritto il romanzo Stella del Mattino (Einaudi 2008), i saggi L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010) e Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013) e curato Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani, 2010).
Una serata boreale… e tolkieniana!
Quello di sabato 5 febbraio alla libreria Gogol & company di Milano è stato un bellissimo appuntamento tolkieniano. Le condizioni atmosferiche hanno assecondato la prima delle tre “serate boreali” organizzate dalla casa editrice Iperborea. Mentre fuori scendeva la neve, nell’atmosfera amicale della libreria-cafè di via Savona 101 si è discusso di Tolkien, letteratura fantasy, e sono stati anche condivisi ricordi personali. Emilia Lodigiani ha parlato del suo incontro con l’opera di Tolkien, che avvenne grazie alla famiglia dell’editore Milton Waldman, il destinatario della celeberrima lettera 131. Ha anche rivelato di essere stata in corrispondenza diretta con Christopher Tolkien per scrivere la tesi di laurea che poi confluì nel suo libro del 1982, Invito alla lettura di Tolkien. Dunque il primo saggio serio scritto in Italia su Tolkien, al quale è seguito un vuoto ultraventennale, nacque da un’autrice che all’epoca si trovò a un solo grado di separazione dal professore stesso. Emilia ha poi regalato ai presenti alcuni minuti magici, facendo sentire una registrazione nella quale Tolkien legge la poesia in esergo a The Lord of the Rings e poi canta una canzone. A seguire, Wu Ming 4 ha illustrato con vari esempi i tre modi di riuso del mito e della letteratura nordica praticati da Tolkien: “citazione creativa”, “riscrittura, “interpretazione”. Infine il prof. Fulvio Ferrari ha fatto un’interessante panoramica di ulteriori esempi di riuso della materia nordica, precedenti, coevi o successivi a Tolkien, interrogandosi sulle ragioni del loro parziale insuccesso rispetto al lavoro del professore di Oxford. Proponiamo l’audio dei tre interventi, corredato da un indice tematico.
Emilia Lodigiani
– Vicepresidente onorario di “Amnesy International”…ovvero una hobbit della Contea in giro per il vasto mondo (0:00-2:32)
– 1969-1982: il “disegno” e la testimonianza storica (2:32-7:09)
– La voce del professor Tolkien e le “orribili nostalgie” (7:09-12:03)
Wu Ming 4
– Premesse (00:00-6:30)
1) Tolkien apripista e Tolkien autore vivente
2) Il mito nordico non è mito del Nord
3) Il narratore come fan
– Citazione creativa: i nomi dei nani, l’anello, il drago (6:31-23:30)
– Riscrittura: Sigurd e Gudrùn, La Caduta di Artù, Racconto Meraviglioso (23:30-28:45)
– Interpretazione: il kenning di Frodhi (28:45-35:40)
Fulvio Ferrari
– Schlegel, Wagner, Morris: fascinazione del mondo mitologico e leggendario nordico sugli autori di fantastico nell’Ottocento (00:00-13:35)
– Due possibili strade alternative a Tolkien: riscrittura integrale del materiale mitico-leggendario nordico (Nigel Frith) o bricolage (Robert E. Howard, Paul Anderson, Michael Moorcock) (13:35-23:04)
– Tolkien come problema per il genere fantasy: rivoluzione e cliché all’alba del XXI secolo (23:04-26:44)
– Il riuso del mito nordico all’interno di un sistema mitologico nuovo (Il Silmarillion) e un dubbio sui giochi filologici di Tolkien (26:44-32:06)
Il contemporaneo tramite la narrativa fantastica
Un articolo del quotidiano La Repubblica, è stato invece lo spunto per discutere di come, in questi ultimi anni, la narrativa fantastica sia stata specchio dell’attualità fino a fornire lo spunto per l’azione politica. È accaduto in Spagna, dove il nuovo movimento Podemos, figlio delle manifestazioni degli indignados e del «Noi siamo il 99 per cento», in un anno di attività politica è divenuto con quasi il 28% il primo partito, nei sondaggi che preludono alle elezioni di novembre nel Paese. Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha scritto un saggio vendutissimo in cui illustra il suo pensiero politico, basandosi sui personaggi e le avventure della serie tv di successo Game of Thrones prodotto dalla rete HBO: «Vincere o morire. Lezioni politiche in Game of Thrones». Da qui parte il ragionamento della trasmissione di radiotre Fahreneit, che ha chiamato in causa anche Tolkien e l’Associazione italiana studi Tolkieniani. Proponiamo l’audio degli interventi, corredato da un indice tematico.
Loderana Lipperini, conduttrice di Fahreneit
– Introduzione: oggi avviene in Spagna (00:00-02:50)
La fiction Games of Thrones ispira il primo libro della politica di Podemos, movimento nato nel 2014 in Spagna e il suo leader, Pablo Iglesias, si ispira a Daenerys Tatgaryen, la Khaleesi madre dei draghi… Dal Fantasy a quale realtà? (2:50-7:48)
Alessandro Bertante, scrittore e critico letterario
– Sia nella saga letteraria che in quella tv emerge una visione priva di qualsiasi etica e in cui anche la religione è uno strumento della volontà di potenza. È un riflesso della crisi identitaria dell’Occidente. (7:48-10:24)
Roberto Arduini, giornalista, saggista e presidente dell’AisT
– Rapporto tra umani e potere: «Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe in maniera assoluto». Come dice Tolkien, l’Unico Anello come metafora della nostra epoca e del fallimento di tutti i tentativi di sconfiggere il Male con un potere analogo.
(10:24-13:30)
Loderana Lipperini
– Il Signore degli Anelli è letto spesso come un’allegoria del nazismo e del pericolo nazista. Si trova un’eco almeno della Prima Guerra Mondiale? (13:30-14:00)
Roberto Arduini
– Il libro non è un’allegoria della Seconda Guerra Mondiale e lo stesso Tolkien smentì diverse volte quest’idea. Un’eco della Prima è presente perché Tolkien fu soldato in trincea e ne visse la tragedia, ma si trova in tutta l’opera una critica al Potere, che è sempre qualcosa che va maneggiato con cura. (14:00-15:09)
Loderana Lipperini
– In Games of Thrones, come nella contemporaneità si è rotto il patto che legava la società. I titoli del libro di Podemos ha capitoli che prendono spunto dalla saga di Martin. Il potere non è più legittimato e ciascuno ogni giorno ha sempre meno ragioni per accettarlo. (15:09-20:54)
Alessandro Bertante
Manca forse uno scrittore italiano che sia in grado di raccontare la contemporaneità. La narrativa fantastica è come il mondo di Tolkien da cui gli Elfi sono andati via. La narrativa fantastica è in grado di osservare e proiettare nel futuro un desiderio di società. Ma la realtà attuale ci sono tutti gli elementi del fantastico. (20:54-23:56)
Loderana Lipperini
Nella generazione che ha oggi vent’anni tutti conoscono Games of Thrones. La loro cultura di riferimento sulla realtà è forgiata sulle saghe e le serie tv che i ragazzi vedono. Non solo i partiti si ispirano alle favole, ma le serie si ispirano alla realtà attuale. C’è una crisi definitiva del potere così come lo abbiamo conosciuto nel Novecento. (23:56-27:53)
Roberto Arduini
– È solo un caso italiano il fatto che Tolkien sia stato adottato dall’estrema destra negli anni Settanta. Solo una lettura molto superficiale dell’opera di Tolkien ha prodotto una simile dislettura. Per fortuna, è un’epoca ormai tramontata anche grazie al lavoro di traduzione della collana della Marietti e dal lavoro dell’Associazione italiana studi tolkieniana. Solo l’unione e la collaborazione con il diverso da noi può aiutare a sconfiggere un potere che assoluto è assoluto e indistinto. (27:53-30:53)
Loderana Lipperini
Anche in Martin, la saga sembra portare a questo con Daenarys Ta che riesce a unire popoli e regni diversi. Ma la saga non è conclusa…
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Bellissimo, grazie mille per averlo condiviso con chi non è potuto essere presente!