Ogni terra, città, paese ha i suoi miti e le sue leggende che affondano le radici in tempi lontani. Tra tutte l’Emilia Romagna vanta una tradizione ricchissima di storie, tramandate principalmente, per via orale, di creature soprannaturali, ritenute spesso responsabili di accadimenti che non trovavano, all’epoca, spiegazione razionale. Comete, prodigi celesti, terremoti, catastrofi naturali erano visti come punizione divina; tutto ciò che provocava paura e “maraviglia” (come dice Eraldo Baldini) era ricondotto ad un universo magico e nascosto agli occhi dei più. Ed è così che folletti, streghe, fate e mostri divengono i protagonisti dei racconti attorno al focolare ed entrano a far parte di una tradizione che arriva fino ai giorni nostri. A casa mia per esempio, ancora oggi, quando non si trovano le cose, si dà la colpa al dispettoso Mazapégul, folletto domestico, che se irritato si diverte a fare dispetti agli abitanti della casa.
Il drago di Bubano
Tra tutti questi esseri fantastici quello però che colpisce di più l’immaginario, è sicuramente il drago: si può, a giusta ragione, affermare che l’Emilia Romagna sia terra di draghi poiché troviamo innumerevoli leggende legate a queste creature in moltissime città e paesi. La zona della Bassa Romagna, in particolare, è protagonista di una serie numerosa di avvistamenti di draghi e creature mostruose probabilmente a causa della conformazione del territorio ancora parzialmente paludoso. Nell’ideologia cristiana l’acqua pura è salvifica e fonte di vita, al contrario, quella stagnante è portatrice di morte e malattie ed è luogo in cui hanno dimora creature malvagie, alle quali si attribuisce la causa di epidemie e morie di bestiame. In questo contesto si colloca la leggenda del Drago di Bubano, riportata da molti cronisti tra il XVII e il XVIII secolo, che riguarda le imprese terrificanti di un drago di forma serpentina, che viveva nella palude ma che si poteva spostare anche volando, infestando le terre dell’Imolese dalla collina fino verso il mare Adriatico.
Il tesoro del Bigatto
La sconfitta del drago è attribuita a personaggi diversi nelle varie versioni ma la più famosa afferma che fu un sant’uomo con una sacra reliquia, tuttora conservata a Imola, ad uccidere il drago. Questo ed altri racconti simili hanno influenzato nel corso dei secoli artisti e letterati che hanno introdotto elementi fantastici nelle loro opere. Un autore, da poco scomparso, che ha scritto dei romanzi, che oggi definiremmo decisamente fantasy, è stato Giuseppe Pederiali, originario di Finale Emilia, che nella sua vasta produzione ha dedicato alcuni romanzi alla tradizione popolare intrisa di credenze e superstizioni, di mostri e creature fantastiche miscelando magistralmente fantasia e realtà storica. Questi romanzi, usciti negli anni ottanta, furono classificati come letteratura per ragazzi e pubblicati anche da Mondadori scuola: e grazie a Pederiali i diavoli, i santi, i cavalieri e i draghi hanno popolato le mie letture di giovane studentessa alimentando la fantasia che vagava oltre il mondo razionale.
Fantastika a Dozza
Per rendere omaggio a tutto questo durante la terza edizione di FantastikA. La rassegna dedicata all’illustrazione fantastica e al genere fantasy in tutte le sue forme espressive, FantastikA – Fantastic Art Live in the Castle, che si terrà sabato 24 e domenica 25 settembre 2016 alla Rocca di Dozza, quest’anno vedrà addirittura la nascita di un Drago: per la prima volta in un castello sarà presente un Drago in maniera permanente, di cui finora era possibile vedere l’uovo di grandi dimensione nel sottotetto del castello. Inoltre, domenica 25 settembre, alle ore 15,30 terrò una conferenza proprio su “I draghi ed il fantastico in Emilia-Romagna: tra storia e leggenda” e infine una delle mostre nella Rocca è espressamente dedicata al libro Il tesoro del bigatto di Giuseppe Pederiali, con le incisioni che ne illustrano la storia realizzate dall’artista Lucia Govoni. È l’omaggio all’opera dello scrittore che più ha saputo armonizzare il genere fantastico con una concezione tipica della cultura della Bassa Pianura Padana, delle terre bagnate dal grande fiume Po, in un Medioevo fantastico dove diavoli e santi insieme sono a caccia di creature mitiche. Quindi che aspettate? L’appuntamento è per il 24 e 25 settembre a Dozza Imolese. Accorrete!
Lisa Emiliani
ARTICOLI PRECEDENTI
– Leggi l’articolo Il 25 settembre a Dozza una cerimonia elfica!
– Leggi l’articolo A Fantastika una mostra e l’asta dei collezionisti
– Leggi l’articolo I Lords for the Ring per il calendario AIST
– Leggi l’articolo I Maestri del Fantasy in mostra a Dozza
– Leggi l’articolo A Dozza nasce un drago: a FantastikA il 24-25 settembre
– Leggi l’articolo Fantastika, trovato un uovo: cosa sarà mai?
Sull’edizione del 2015:
– Leggi l’articolo FantastikA il 16 maggio si prende tutta Dozza!
– Leggi l’articolo Novità a Fantastika: esce Middle Artbook
– Leggi l’articolo Fantastika, Alessio Vissani: «Coraggiosi gli hobbit!»
– Leggi l’articolo Editoriale sulle prossime attività dell’Aist
– Leggi l’articolo intervista ad Angelo Montanini
LINK ESTERNI
– Vai al sito ufficiale di Fantastika
– Vai alla Pagina Facebook di Veerena Stima
– Vai alla Sito ufficiale dell’associazione culturale Eldalie
– Vai alla Pagina Facebook di Tolkieniano Collection
– Vai alla Sito ufficiale di Ivan Cavini
– Vai al sito della Fondazione Dozza Città d’Arte
lunga vita al Drago