Quando si tenne la prima Conference on Middle-earth, nel 1969, Il Signore degli Anelli era un libro scritto da un professore britannico adottato dagli hippie. Nel 1971, al momento della seconda edizione della conferenza, le cose erano praticamente le stesse, solo che gli hippie erano passati a droghe più pesanti. Poi sono passati quattro decenni. Ora, naturalmente, Il Signore degli Anelli è ancora un libro scritto da un professore britannico adottato dagli hippie… ma è anche una trilogia di film girati in Nuova Zelanda ed è adottato da milioni di fan in tutto il mondo. Solo considerando la fanfiction dedicata a Tolkien dal 2000 a oggi, si supera infatti il totale di tutte le parole scritte e pubblicate dal professore in vita e poi da suo figlio (History of Middle-earth compresa). Ed è una stima al ribasso…
Sembra così il momento giusto per indire la terza edizione della CoME, almeno così hanno gli organizzatori. Ma prima un po’ di storia: la Tolkien Society of America fu la prima associazione dedicata allo scrittore, fondata nel 1965 da Dick Plotz e da altri studenti della Columbia University. Nel 1967 già contava più di mille membri, perlopiù nell’area di New York, organizzati in gruppi locali o smial, con un unico Thain (presidente) e pubblicava un bollettino, Green Dragon, e una rivista, The Tolkien Journal. Questo schema fu poi seguito da tutte le altre Tolkien Society nel mondo. La prima CoME fu pensata non come una “convention di fantasy o fantascienza”, ma piuttosto come un evento accademico: i lavori presentati in quelle occasioni hanno portato alla pubblicazione di A Tolkien Compass. Nel 1972, la Tolkien Society of America di fuse con la Mythopoeic Society, la società dedicata a tutti gli Inklings.
«È passato troppo tempo da quando ho presieduto le prime due edizioni della Conference on Middle-earth», ha detto Peregrino Tuc II (alias Jan Howard Finder, Thain di allora). «Gli anni passano. Poi, un incontro casuale, come diciamo noi nella Terra di Mezzo, ha portato l’idea di organizzare una terza edizione. Come avrei potuto resistere?», ha aggiunto. La terza Conference on Middle-earth è prevista per il 25 e 26 marzo alla Westford Regency Inn, vicino Boston (con una festa di benvenuto la prima sera, intitolata la “Caduta di Sauron” al pub Green Dragon (il 25 marzo è, nel libro, la data in cui Sauron viene sconfitto). Le presentazioni delle prime due conferenze avevano temi come “Tolkien e la Rivoluzione in Facoltà” e “Il viaggio psicologico di Bilbo Baggins”, eventi come la sfilata in
costume, la gara musicale tra band e il “Torneo Medievale” fatto in collaborazione con la Society for Creative Anachronism.
Ora, 40 anni dopo, appassionati e di studiosi uniscono di nuovo le forze per festeggiare Tolkien. Tra i piatti forti dell’evento la tavola rotonda “1965! Quando la Terra di Mezzo è stata stravolta” sull’impatto dell’edizione pirata del Signore degli Anelli che colpì i campus universitari, e “Due film per fare Lo Hobbit sono uno di troppo”, discussione sul progetto di Peter Jackson di trasformare il libro in due film. Ci saranno anche chiaccherate dedicate ai fan come “Le bionde si divertono di più: le immagini di Legolas Greenleaf” e “Tra letteratura e film, viaggi e immaginazione: la Nuova Zelanda come Terra di Mezzo”. Ci sarà anche un’area dedicata a chi vuole avere tutto ciò che riguarda la Terra di Mezzo, dai mantelli agli abiti completi, dai calici in peltro ai quadri d’autore, fino all’oggettistica varia.
Il reverendo Michael Frank, che alla conferenza del 1971 a Cleveland parlò del senso della perdita nella “Trilogia dello spazio” di CS Lewis e nelle opere di Tolkien, quest’anno tornerà per illustrare come la fede di Tolkien ha contribuito a plasmare il suo mondo. «Come un buon Hobbit», ha detto Frank, «non vedo l’ora di mangiare del buon cibo e di conoscere nuovi amici». La festa inizierà quindi il 25 al pub Green Dragon e continuerà sabato 26 marzo, dopo lo svolgimento delle conferenze e degli eventi, con un bouffet in stile Hobbit e poi la visione di RINGERS: Lord of the Fans!, un film-documentario che mostra l’influenza del Signore degli Anelli sulla cultura popolare occidentale.
Tutte le informazioni sul sito degli organizzatori.
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Beh, buono a sapersi! 🙂
“A Tolkien Compass” per l’epoca è stato un libro molto interessante. A parte “Guide to the Names in The Lord of the Rings” di Tolkien, poi tolta dalle edizioni successive, molti dei saggi pubblicati erano di sostanza. Alcuni sono validissimi ancora oggi!
Ciao!
BoB