Leggere i nostri libri preferiti più di una volta serve a conoscerli meglio e a rifletterci sopra. Leggere libri su i nostri libri preferiti ci aiuta a capire sottigliezze che possono sfuggire e a riflettere insieme a studiosi che conoscono bene l’autore. Ma anche dopo anni di letture, qualcosa sfugge. Finché non giunge un saggio a rivelarci una nuova sfumatura. E, soprattutto, a smentire teorie poco fondate. Questo è l’effetto del saggio di Verlyn Flieger che vi proponiamo. È la conferenza tenuta durante il Tolkien Seminar svoltosi a Modena il 25 novembre 2011 curato dall’Istituto filosofico di studi Tomistici e dall’Associazione romana studi Tolkieniani.
Miti e leggende
In “Mito e verità nel Legendarium tolkieniano” si mostra come i miti esprimano credenze o visioni del mondo profondamente radicate in un popoloo, che danno significato alla cultura di cui sono parte. Se questo è vero per la realtà, lo è ancor di più nelle opere di J.R.R. Tolkien. E, come lui stesso scrive in una lettera, «è necessario ricordare che miticamente questi racconti sono elfocentrici, non antropocentrici». Le storie degli Elfi sono raccontate dal punto di vista degli Elfi. Ma lo scrittore teneva moltissimo al fatto che ogni storia avesse un suo punto di vista, e più volte evidenziò come l’origine delle storie si colloca nella tradizione orale. Conseguneza di questo, c’è anche l’evidente circostanza che nessuna di esse gode di un’autorità preminente sulle altre. Una verità talmente banale da essere trascurata da molti studiosi. Lo stesso figlio di Tolkien, Christopher, in un primo momento non comprese queste azioni e, con Il Silmarillion edito nel 1977, fu infedele al progetto di Tolkien smantellando la cornice narrativa costruita con così tanta cura dal padre attorno alle sue storie e rimuovendo così il punto di vista. Christopher, poi, se ne accorse e si scusò. Il risultato fu la History of the Middle-earth.
Contraddizione finale
Tutto filerebbe liscio se non fosse per una contraddizione finale. È uno scritto di Tolkien del periodo 1955-59. Nell’“Athrabeth”, infatti, due visioni opposte reclamano ciascuna l’ultima parola presentandoci così il punto di vista spinto fino alle sue estreme conseguenze. Ma da qui, alcuni studiosi sono andati oltre, dandone un’interpretazione confessionale e leggendo la sua narrativa come teologia. Verlyn Flieger smonta questa tesi con le stesse parole di Tolkien, dimostrando come il mito del mondo reale ucciderebbe, letteralmente, quello del mondo secondario. Senza anticipare troppo, vogliamo solo sottolineare come solo una attenta lettura delle opere di Tolkien possa restituire il senso vero della sua opera. Senza “verità” nascoste.
Buona lettura!
Scarica il saggio di Verlyn Flieger: Mito e verità in J.R.R. Tolkien
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La data, arstini … la data… addaveni’ ancora novembre 2012!!
Salutisssssimi!
Morrigan