«In un buco nel terreno viveva un hobbit». La storia racconta che questa frase fu scritta da J.R.R. Tolkien senza pensarci mentre correggeva gli esami dei suoi studenti, segnando così l’inizio del suo primo romanzo: Lo Hobbit. Le opere del professore di Oxford ha da allora raccolto generazioni di fedeli appassionati, che si sono immersi nella sua fantasia, diventando la base di qualsiasi libreria si rivolgesse a loro. Il 20 settembre ricorre il 75 ° anniversario della pubblicazione dello Hobbit. Come “casa” dei manoscritti di alcune delle opere principali dell’autore – tra cui lo stesso Hobbit e Il Signore degli Anelli, la Marquette University (a Milwaukee in Wisconsin – Usa) festeggia l’occasione, offrendo un corso su Tolkien e ospitando una serie di lezioni e una mostra sull’autore. La notizia, appena difussa, ha già provocato i gorgoglii “alla Gollum” (“Sì, il mio tessoro!”) degli appassionati studenti locali di Tolkien!
Un professore del dipartimento di inglese, Tim Machan, sarà il primo membro a tempo pieno della facoltà a tenere un corso su Tolkien. Machan è ben preparato per capire il famoso autore inglese: «Il mio insegnamento e le mie ricerche si concentrano sulla letteratura medievale inglese e sulla linguistica. Sono particolarmente interessato alle istanze sociali connessi che producono cambiamenti nella lingua inglese. Sono interessato al modo in cui il linguaggio usato in letteratura e quello della vita di tutti i giorni sono in relazione tra loro e anche al rapporto tra la linguistica e gli studi letterari». Machan tiene regolarmente corsi su Chaucer, letteratura medievale, l’inglese antico, il norreno e la storia della lingua inglese: tutti argomenti che Tolkien stesso insegnò a Oxford nel corso della sua carriera accademica. «Nel corso si discuterà di come Tolkien dalle lezioni sul Beowulf, durante il giorno, potesse andare a casa per scrivere la sera di Frodo e della creazione di un nuovo universo», ha detto Machan.
I manoscritti
Oltre a leggere i brani più famosi su Frodo e Bilbo Baggins, Machan si occuperà dei lavori accademici di Tolkien, delle sue poesie e delle traduzioni. L’obiettivo è quello di presentare agli studenti Tolkien come autore a tutto tondo, di esplorare i suoi metodi di scrittura complessi e meticolosi e di seguire lo sviluppo di come i manoscritti conservati negli archivi dell’università siano divenuti dei romanzi bestseller. Secondo Machan, una delle cose che rende Tolkien unico come scrittore e meritevole di ulteriori approfondimenti è il livello di precisione e di dettaglio del suo lavoro. «Tolkien ha trascorso la sua vita a
sviluppare l’idea di un mondo immaginario», ha detto Machan. Per rendere questo mondo vivo per i lettori, Tolkien scrisse tabelle sulle fasi lunari, sistemi elaborati di misurazione, disegnò mappe e personaggi della Terra di Mezzo, e sviluppò anche diverse lingue originali, come l’elfico e l’entese.
La classe si recherà in visita, inoltre, alla biblioteca Raynor per studiare alcune copie delle oltre 11mila pagine manoscritte della Collezione J.R.R. Tolkien, consentendo agli studenti di osservare quel processo di scrittura che Machan descrive come “revisione ossessiva”. «Gli archivi sono pieni delle moltissime modifiche di Tolkien, tra cui le sette diverse versioni del primo capitolo del Il Signore degli Anelli. I manoscritti di Tolkien sono entrati in possesso dell’università nel 1957, acquistati direttamente dall’autore. Oltre le due opere più famose, la collezione comprende un libretto illustrato dal titolo “Mr. Bliss” e il racconto breve “Il Cacciatore di Draghi” (“The Farmer Giles of Ham”). «Si tratta di una ricca collezione, non solo nei numeri, ma anche dal punto di vista visivo», ha detto William Fliss, curatore provvisorio della Collezione Tolkien. «È molto raro che un museo per allestisca una mostra di manoscritti letterari. Di solito i manoscritti presentano solo pagine noiose di testo, ma Tolkien aveva l’abitudine di fare sui margini delle pagine, o anche al loro interno, piccoli disegni, mappe e grafici. Tutti mostrano la complessità del suo processo creativo».
Le conferenze
Oltre ai documenti stessi, il corso di Tolkien incorporerà una serie di eventi promossi dal Raynor Memorial Libraries. Ai primi di ottobre, John D. Rateliff, che ha studiato la raccolta di Tolkien alla Marquette per più di 30 anni, parlerà di “Come l’Hobbit giunse a Milwaukee” e terrà una lezione del corso su Tolkien. Inoltre, a novembre, la biblioteca ospiterà una conferenza degli studiosi Wayne G. Hammond e Christina Scull dal titolo “J.R.R. Tolkien e l’arte della Terra di Mezzo”. Le lezioni sono aperte a tutti gli studenti della Marquette University. Secondo Fliss l’anniversario dello Hobbit è una «grande opportunità per pubblicizzare il fatto che la Marquette University conserva questa splendida collezione».
Oltre alla serie di conferenze, Fliss prevede un aumento degli appassionati di Tolkien in visita al campus dopo l’uscita a dicembre del primo film dedicato allo Hobbit diretto da Peter Jackson. Nel mese di febbraio, alla biblioteca si svolgerà una tavola rotonda sull’ultimo adattamento cinematografico di Jackson, con quattro studiosi di Tolkien da tutto il Paese. Gli appassionati di Tolkien potrebbero anche volersi fermare nella sala lettura al terzo piano della Biblioteca Raynor per
vedere la mostra permanente di riproduzioni della raccolta di manoscritti dello scrittore inglese. Inoltre, un venerdì pomeriggio al mese per tutto quest’autunno, Fliss presenterà diversi originali selezionati in visione ai visitatori. Così, con tutti questi eventi in programma, Milwaukee potrà cominciare a somigliare un po’ di più alla Terra di Mezzo!
– VAI AL SITO DELLA COLLEZIONE TOLKIEN ALLA MARQUETTE UNIVERSITY
– VAI ALLA PAGINA PERSONALE DI TIM WILLIAM MACHAN
– VAI AL SITO DI JOHN D. RATELIFF
– VAI AL SITO DI WAYNE G. HAMMOND & CHRISTINA SCULL
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