Scompare Riccardo Valla, traduttore di Tolkien

Riccardo VallaA pochi giorni dalla morte di Alberto Lisiero, fondatore dello Stic, Star Trek italian club, il mondo del fantastico italiano perde un altro dei suoi nomi eccellenti. È scomparso ieri, stroncato da un infarto, Riccardo Valla, decano della fantascienza in Italia. Se ne è andato nella sua Torino, dove era nato, abitava, aveva collaborato con la Bollati Boringhieri, aperto una delle prime librerie specializzate in fantascienza d’Italia, fatto le sue numerose traduzioni e poi dato man forte al Museo del fantastico, di cui era presenza fissa.

Traduttore e saggista

Riccardo Valla mentre mostra il Libretto Rosso di MaoRiccardo Valla (nella foto a destra mentre mostra orgogliosamente il Libretto Rosso di Mao) era molto noto nel campo dell’editoria: già insegnante, libraio, direttore di collane, è stato per lungo tempo oltre che saggista, un traduttore dall’inglese tra i più apprezzati. Il numero di romanzi di fantascienza, e non solo, che ha tradotto in più di quarant’anni di carriera è sterminato. All’inizio degli anni Settanta si occupò con Gianfranco Viviani del progetto di specializzare l’Editrice Nord nel settore della fantascienza. Insieme a Renato Prinzhofer, scelse la maggior parte dei titoli di un catalogo divenuto presto prestigioso, che ospitò tutti i maggiori capolavori del genere. Come redattore nel campo scientifico lavorò con Bollati Boringhieri, collaborando poi con Tea, Arnoldo Mondadori e altri editori. Scrisse parecchi articoli su diverse riviste e quotidiani anche non di genere, tra cui Stampa Sera, Tuttolibri, Specchio, Avanti, Robot, Delos e Carmilla. Sue le traduzioni di opere di Terry Brooks (la saga di Shannara), Marion Zimmer Bradley (11 libri dal Ciclo di Darkover a La signora delle Tempeste), Michael Moorcock (dal Campione Eterno alla Saga di Gloriana), Ursula K. Le Guin (7 libri dal Ciclo dell’Ecumene al mondo di Rocannon) e Stanislaw Lem (da Cyberiade a Il pianeta del silenzio), anche se verrà ricordato più per la traduzione del famigerato Il Codice da Vinci di Dan Brown, che contribuì persino a migliorare: diverse sue correzioni furono, infatti, in seguito riportate anche sulle nuove edizioni in inglese. Del discusso libro firmò anche una parodia, Il coccige Da Vinci, che vinse il Premio Italia (la parodia si può leggere sul sito di Carmillaonline). Per anni fu uno dei giurati del Premio Urania.

Le traduzioni di J.R.R. Tolkien

La leggenda di Sigurd e GudrunIl nostro ricordo di Valla è dovuto anche al fatto che il suo lavoro da qualche anno riguardava anche le opere di Tolkien. Dopo un primo e lontano accenno nel 1975, all’interno della Prefazione all’edizione italiana ne La storia della fantascienza (Aldo Garzanti Editore), Valla era da poco
divenuto il traduttore di punta della casa editrice Bompiani per i libri dello scrittore inglese. A lui era stata, infatti, affidata la traduzione de La leggenda di Sigurd e Gudrun, un poema di Tolkien in cui il grande narratore inglese si ispirava all’Edda Poetica, alla Canzone dei Nibelunghi e alla Saga dei Volsunghi. Pubblicato nel 2009, il volume ha inaugurato un nuovo filone delle sue opere e presentava, oltre l’opera vera e propria in versi, un corposo apparato critico sulle saghe nordiche e germaniche: una prefazione, un’introduzione che comprende a sua volta la presentazione scritta da J.R.R. Tolkien dell’Edda Poetica, i commenti di Christopher Tolkien a cui si devono anche le appendici finali. Copertina libro "Maestro della Terra di Mezzo" di Paul H. KocherInsomma, una traduzione che richiedeva numerose competenze. Nel 2011 è stata poi la volta de Il maestro della Terra di Mezzo, di Paul H. Kocher pubblicato in inglese nel 1972, ma ancora valido in molte sue analisi. In chiave di critica letteraria, costituisce la prima introduzione chiara e dettagliata a tutte le opere di Tolkien (si può leggere qui la nostra recensione). Il 2012 era stato, infine, l’anno della sua affermazione nel ruolo di traduttore ufficiale. Oltre ai simpatici ma poco approfonditi libri dedicati ai film sullo Hobbit di Peter Jackson (La guida ufficiale del film e Il mondo degli hobbit), era a sua firma l’importante L’Arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien, a cura di Wayne G. Hammond e Christina Scull. Lo splendido studio presenta l’intero patrimonio di immagini creato dall’autore per la sua storia: oltre alle relative illustrazioni, sono presentati più di cento bozzetti, disegni, dipinti, mappe e piantine, lavori definitivi ma anche versioni preliminari e alternative. Libro: L'arte dello Hobbit Alcune di queste immagini sono inedite, altre vengono pubblicate a colori per la prima volta.
L’attività di Valla andava, però, oltre la scrittura e la traduzione. Al Mu.Fant – il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino, il critico ed esperto di fantascienza aveva curato l’esposizione bibliografica della mostra-evento “Sessant’anni di Urania”, che offre una ricca carrellata dei primi Urania e Urania Rivista, oggetto del desiderio di collezionisti ed estimatori. Visitabile fino a marzo 2013, l’esposizione si pone come un viaggio a ritroso nel tempo, una sorta d’immersione nell’archeologia del fantastico, in un percorso espositivo originale ed inusuale, con proiezioni, conferenze, ospiti e performance teatrali.

– Vai alla sulla bibliografia di Riccardo Valla sul Catalogo Vegetti
-Vai al libro parodia Il Coccige Da Vinci sul sito di Carmillaonline
– Vai al sito del Mu.Fant – il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino

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2 Comments to “Scompare Riccardo Valla, traduttore di Tolkien”

  1. Norbert ha detto:

    Quanti libri Nord che ho letto e amato!

    R.I.P.

  2. Lorenzo ha detto:

    Vengo a sapere solo ora, e solo per caso, che nell’ottobre 2012 è venuto a mancare Francesco Saba Sardi, indimenticato traduttore di numerose opere tolkieniane:
    Albero e Foglia
    Il Silmarillion
    Il Signore degli Anelli – CINEALBUM
    Le lettere di Babbo Natale
    Racconti Incompiuti di NUmenor e della Terra-di-Mezzo
    Mr. Bliss
    Sua anche la traduzione di Smith of Wootton Major sulla quale mi sono basato per la nuova edizione del 2005.

    Senza di lui, vicariare la semantica non sarà più la stessa cosa.

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