Viaggio nei costumi della Terra di Mezzo: I Nani
«Si narra che i Nani furono inizialmente creati da Aulë nell’oscurità della Terra di mezzo; infatti, tant’era il desiderio che nutriva per l’avvento dei Figli, onde avere allievi cui insegnare la propria dottrina e le proprie arti, da essere poco propenso ad attendere il compimento dei disegni di Ilùvatar. E fece i Nani tali e quali sono tuttora, perché le forme dei Figli a venire non erano ancora chiare nella sua mente, e il potere di Melkor si stendeva pur sempre sulla Terra; e desiderava pertanto che fossero forti e inflessibili. Ma, per tema che gli altri Valar biasimassero la sua opera, lavorò in segreto: e produsse per primi i Sette Padri dei Nani in un’aula sotto le montagne della Terra di mezzo». Questo racconto, contenuto nel Silmarillion sui giorni antichi narra la nascita dei Nani. La loro natura testarda e forte, fatta di grandi amicizie e grandi ostilità, resistenti alle fatiche e grandi conoscitori della roccia e dei suoi preziosi segreti ha plasmato anche il loro vestire. Certo non sappiamo molto dagli scritti di J.R.R. Tolkien, ma ognuno di noi se ne è fatto sicuramente una propria idea. In The Artist and Illustrator, Hammond e Scull riportano gli schizzi fatti da Tolkien sullo Hobbit. Tra questi alcuni raffigurano i Nani, ma si tratti di abbozzi che non riportano molti particoli sugli abiti che indossano. Molti disegnatori illustri, e non, si sono cimentati con questa impresa, dandoci comunque idee e spunti.
Dal libro al film
Nel nuovo film di Peter Jackson i costumi dei Nani, realizzati da Ann Maskrey, si discostano tantissimo dalla descrizione che ne fa Tolkien. Infatti sono state tolte le caratterizzazioni di ogni personaggio facendo sparire i cappucci colorati. Può anche essere una scelta giusta, visto che sul film sarebbero apparsi come i nani di Biancaneve o al peggio nani da giardino. L’unica cosa che posso rimproverare è la scelta dei colori un po’ troppo uniforme, o almeno così appaiono, e anche alcuni personaggi, vedi Ori, Nori e Bombur un po’ troppo buffi.
Le stoffe utilizzate sono tutte più o meno grezze, quindi tessuti in cotone e fibre naturali oltre a parti in velluto per Dori, Gloin e Thorin. Dori in quanto forse il più gentile di tutti, così rappresentato. Thorin viene descritto come il più forte della compagnia, ovviamente è il loro leader, Thorin è figlio di re e re egli stesso, inserti preziosi come le scaglie di metallo a formare una sorta di cotta di maglia, pelle e pelliccia,
velluti trapuntati o disegnati danno un aspetto regale.
Gloin discendente diretto di Durin re di Moria, anch’egli con inserti in velluto, rispecchia un pochino il costume di Gimli, visto che ne è il padre.
Come al solito troviamo profusione di particolari e strati su strati a formare il costume che vediamo sul grande schermo, inserti di pelle, passamanerie tinta su tinta con disegni geometrici e squadrati, in pratica come lo fu per Il Signore degli Anelli la trilogia, non si è abbandonato nulla al caso.
Bisogna dire però che ogni nano rappresentato, come in foto sopra, ha una caratteristica inconfondibile, questo anche grazie alle voluminose barbe e capelli, ma anche agli attori che sono bravi ad interpretare, primo fra tutti ovviamente Richard Armitage (Thorin).
Da notare anche che per dare loro un aspetto ancor più ”nanesco”, sono state aggiunte cinture di grosse dimensioni con fibbie a volte esagerate, stivali rinforzati in ferro sulle punte e ricoperti di pelliccia e strisce di pelle incrociate a stringere. Le vesti inoltre che arrivano al ginocchio o anche a livello degli stivali in alcuni, accrescono tale visione. Tutto questo anche per dare allo spettatore l’impressione di guerrieri pronti all’azione, le armi fanno sicuramente il resto. Purtroppo l’aria da guerriero Ori con la sua fionda e Bombur con il suo mestolo, proprio non ce l’hanno.
Vesti comode per il viaggio
Per completare i costumi sono state inseriti particolari come sciarpe, guantini in lana senza dita, parabracci in cuoio, borse e scarselle. Persino i bottoni e chiusure hanno la loro importanza. Gli inserimenti più impressionanti sono quelli del Nano Dwalin, addirittura sono state tatuate rune sulla testa e sulle braccia (sono ovviamente protesi in lattice con disegnate le rune), oltre a guantini speciali in cuoio e metallo da offesa oltre che da difesa, inoltre pelliccia e una doppia cintura incrociata che regge sulle spalle due asce. Diciamo che trovarsi davanti a lui quando è un tantino arrabbiato non è salutare.
Il pericolo in questo tipo di realizzazioni è di cadere nella facile caratterizzazione dei personaggi avvicinandoli troppo a popoli che abitano i vari continenti, specie gli asiatici. Qualcosa purtroppo è sfuggita, tipo Bofur che porta un cappello in pelliccia che somiglia molto a quelli russi. Comunque tutti hanno qualcosa che li avvicina a popoli esistenti sulla terra, sia nel vestire che nelle barbe e baffi, anche se con buona parsimonia di similitudini.
Probabilmente se la costumista fosse rimasta la stessa della trilogia del Signore degli Anelli, Ngila Dickson, avrebbe plasmato i Nani alla stregua di Gimli, con caratteristiche diverse ma similari. Comunque possiamo dire che il lavoro è stato fatto abbastanza egregiamente e forse non si poteva chiedere di più in una produzione che aveva alle spalle un’immensa e magnifica trilogia.
Nei prossimi due film i costumi dei Nani rimarranno pressoché eguali, credo, sono sempre in viaggio e quello che hanno indosso è un’uniforme che non possono sostituire, magari li vedremo senza mantello o soprabito, forse anche solo con la “biancheria” intima, ma nulla di più. Mi aspetterei però che nel terzo film, forse sul
finale?, ci siano dei cambiamenti sostanziali nei costumi, non sarebbe male dopotutto. Chissà che non ci stupiscano ancora.
– Vai alla prima puntata: Abiti della Terra di Mezzo: gli Hobbit
– Vai alla seconda puntata: Abiti della Terra di Mezzo: gli Elfi
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