Madame e messeri, metallari e tolkieniani, eccoci arrivati al capitolo forse più “piacevole”, sarebbe meglio a dir tranquillo, del nostro viaggio all’interno del mondo incantato di Tolkien, infestato da uomini con capelli lunghi brandenti chitarre elettriche e poderose doppie casse. A fondo pagina trovate i link ai precedenti capitoli. In questa occasione è importante sottolineare che il capitolo dedicato al Power Metal verrà diviso in diverse puntate pubblicate con scadenza pressoché settimanale-quindicinale, data l’infinita quantità di materiale. Prima di iniziare questa nuova parte è necessario illustrare la storia di questo sottogenere della musica Metal, forse il più conosciuto e ascoltato, anche dai profani, assieme ai classici cantori del genere. Le radici del Power affondano verso la seconda metà degli anni ’80 con caratteristiche proprie, probabilmente in contrasto con l’aggressività e la limitata melodia dei primi sviluppi del Death e del Black.
Definizione di genere
L’armonia è infatti peculiarità di questo sottogenere, dove lo stile epico primeggia e i cori eroici dominano i ritornelli delle canzoni. L’orchestralità tipica del Power vede sovente la presenza di un tastierista o comunque di arrangiamenti nella maggior parte dei pezzi, che possono essere di lunga o di breve durata, a ritmo sostenuto oppure midtempo, fino alla classica ballata. Le tematiche dei testi sono quelle più attinenti alla sede in cui stiamo discutendo, essendo esse riguardanti la mitologia (sia essa norrena o di altra provenienza), il fantasy tanto vicino al nostro amato professor Tolkien, la fantascienza oppure la metafisica. La struttura strettamente musicale comprende accordi power-chord, batteria in doppia cassa (che può passare dall’altissima velocità alla cavalcata, ecc.), con melodie che talvolta si ispirano alla classica (troviamo spesso cover o interi concerti dedicati ai grandi compositori, da Mozart a Bach, da Beethoven a Čajkovskij, basti ricordare la Classical Conspiracy degli Epica, oppure la Miskolc Experience dei Therion, tralasciando ovviamente tutti quegli assoli di grandi chitarristi come Malmsteen che sembrano usciti da una festa barocca) e voci pulite ma potentissime, capaci di raggiungere note altissime, anche se spesso dai differenti timbri di voce (da Michael Kiske dei primi Helloween a Timo Kotipelto degli Stratovarius, da Hansi Kürsch dei Blind Guardian a Matthew Barlow degli Ashes Of Ares, ex-Iced Earth). Importante sottolineare come la diffusione del Power Metal (ma anche di altri sottogeneri) non abbia dato luogo ad un’omogeneità del genere, poiché, a seconda del luogo dove si è radicato, il genere si è differenziato nelle caratteristiche musicali e nella melodia, assorbendo tratti melodici tipici del folklore locale.
Gli Stati Uniti hanno sicuramente fornito un gran numero di band di successo a questo genere (basti ricordare gli Iced Earth), ma l’Europa è quella che di certo ha regalato i più grandi ensemble del Power: Germania, Italia e Scandinavia sono i Paesi forse più rappresentativi di questo sottogenere. Il Power Metal Teutonico, così com’è conosciuto, comprende gruppi come Gamma Ray, Helloween, Blind Guardian, Running Wild, Grave Digger, Edguy, Avantasia, Primal Fear, Masterplan, Heaven’s Gate e Freedom Call. Il nostro Belpaese schiera fra le sue fila Rhapsody of Fire, Labyrinth, Ancient Bards, Skylark, Thy Majestie, Elvenking, Domine, Arthemis e Vision Divine. Per la Scandinavia l’elenco sarebbe infinito ma citiamo almeno HammerFall, Falconer, Sabaton e Dragonland. Teniamo da una parte la Finlandia con Stratovarius, Nightwish e Sonata Arctica. Nel mondo si distinguono inoltre il Giappone (X-japan, Versailles e Concerto Moon) e il Brasile (Angra). Questo solamente per dare un quadro generale della situazione, ovviamente non possiamo elencare tutte le band in quanto vi sono (conto personale) circa 500 band che hanno attinenza con Tolkien solo nel monicker o nelle canzoni, quindi ci limiteremo a coloro che sono maggiormente conosciuti. Stando a questo, scelgo di tenere i Blind Guardian in uno smial a sé stante e di iniziare il nostro viaggio zompettando nella nostra Contea, chissà, magari passando da casa Baggins ci offriranno qualcosa per rimpinzarci.
Viaggio tra le band
Cominciamo la nostra scampagnata dagli Stati Uniti dove troviamo un gruppo un po’ Heavy ed un po’ Power, gli Attacker. Nel periodo di attività fra il 1983-1988 hanno pubblicato due album, dei quali il primo ha un titolo a dir proprio per noi inequivocabile: Battle at Helm’s Deep (1983). Qui siamo agli albori del genere ma la title-track ha un testo primitivamente tolkieniano:
Goblins march in fearless pride
Through destruction they forge virtue
Hell rats are out to get you
Gandalf carries the magic staff
Divides the armies in half
In the deeps of helm’s they engage in battle
So insane it’ll make you rattle
Thunder roars wind howls
Demons sporting crimson cowls
Hobbits fight in desperation
The bloody war had no inspiration
Vi regalo una curiosità. Nella prima copertina qui presente si vede il Balrog fronteggiare Gandalf (episodio che riecheggia lo scontro alle miniere di Moria della Compagnia dell’Anello dal quale il mago uscirà vittorioso trasformato nel Bianco), ma in realtà la cover originale del disco era la seconda, più ispirato al videogioco Gauntlet che a Tolkien. Intravediamo una scelta vagamente commerciale. Tralasciamo quell’errore linguistico sull’originale Helms Deep poi corretto in Helm’s Deep (LOTR, The Two Towers, Book Three, Chapter VII), pace all’anima del Professore.
Trasferiamoci ora in Spagna dove troviamo una band dalle gradevoli sembianze, gli Arwen. Monicker chiaramente ispirato alla figlia più giovane di Elrond e Celebrían, soprannominata Undòmiel (Stella del Vespro), amata e futura moglie di Aragorn. Il gruppo spagnolo, attivo dal 1996, ha pubblicato due album: Memories Of A Dream (2002) e Illusions (2004). Qui a fianco si può notare la copertina del primo CD raffigurante appunto la nostra Arwen.
Per non separare i due amanti citiamo i peruviani Aragorn, autori di un pregevole Power Metal cantato in lingua madre. La formazione, presente dal 2002, dopo un demo CD (2003) ha diffuso un album nel 2007, La Historia Prohibida (2007). Da citare la presenza della canzone Aragorn el guerrero e potete anche osservare la copertina che sembra raffigurare un Aragorn in battaglia contro Sauron (anche se a me piace pensare possa essere Isildur, cosa impossibile dato che la spada è intera e Narsil non lo era quando i due si scontrarono sulle pendici del Monte Fato, ecc.).
Sempre per rimanere in Sud America annotiamo due formazioni denominate Dagorlad, una dall’Uruguay e l’altra dall’Argentina, entrambe poco conosciute. Interessante è il solo riferimento alla Battaglia di Dagorlad avvenuta durante la Seconda Era davanti ai Cancelli di Mordor (3434 S.E.) fra l’Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini contro le forze del Male di Sauron.
Seguitando in un pseudo ordine alfabetico troviamo i greci Arkenstone che mescolano il Power a un filo di Thrash rendendo la musica un po’ più aggressiva rispetto agli altri gruppi. Il monicker della band si ispira all’Archengemma (o Archepietra di Thrain), gemma scoperta da Thrain I nella Terza Era a Erebor e persa dopo l’attacco del drago Smaug, poi ritrovata da Bilbo ne Lo Hobbit. Restiamo in terra ellenica per citare i Battleroar, gruppo formatosi ad Atene nel 2000, addentrandoci nelle loro canzoni spesso influenzate da miti e storie fantastiche. Nel loro secondo album Age of Chaos (2005) è presente il pezzo Narsil: (Reforge the Sword) che merita di essere riportato:
Through the First Age’s course
by the mines at the earth’s core
A blade of fire was forged
That shone with the light of Sun and Moon
Banishing darkness and fear
By the Second Age’s war
in the year 3441
a Last Alliance was formed
That night, on the plain, were elves and men
and Narsil, the sword of the King
All leaders fell, but Sauron’s spirit fled
The remnants told the tale of the broken sword
The shards, preserved
were kept in Rivendell
awaiting for the heir
Numenorean, Eagle of the Star
Chieftain of the Dunedain
Elrond foretold
The sword wouldn’t be reforged
Until the ring was found
and the Shadow returned
Then the blade of Elendil
would return to Minas Tirith
The day has come! We’re marching off to war
Up from the ashes, your light shall guide us
Flame of the West, soaring unstained
Unextinguishable sun of wisdom
nReforge the sword, as deadly as of old
Your seven stars shall gleam in battle
La canzone non è di per se stessa un capolavoro, ma può sembrare una biografia di Narsil, celeberrima lama che ebbe un ruolo fondamentale nel Signore degli Anelli. Spezzatasi durante l’assedio di Barad-dûr, alla morte di Elendil venne raccolta da Isildur, il quale la usò per mozzare un dito di Sauron venendo in possesso dell’Unico Anello. Fu conservata e infine riforgiata, diventando l’Andúril di Aragorn.
Siamo dunque giunti alla fine della prima parte dedicata a questo straordinario sottogenere metallaro, ebbene, state sintonizzati, in attesa della nuova puntata! A fondo pagina trovate i link ai precedenti capitoli. Keep the metal flame burning!
1) Attacker – Battle at Helm’s Deep
2) Arwen – Dreamland
3) Aragorn – La tristeza del rey
4) Battleroar – Narsil (Reforge the Sword)
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Tolkien e il Metal: un’introduzione
– Tolkien e il Metal: gli anni ’70 – i precursori
– Tolkien e il Metal 3 – Gli anni ’80 e ’90
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Gran bell’articolo come sempre, noi di Renegades In Middle-Earth di Radio Brea approviamo!