Al momento Hollywood sembra essere in una fase in cui sforna orde di film d’azione di successo basati su fonti non cinematografiche, ad esempio i fumetti Marvel. Possiamo quindi aspettarci ulteriori tentativi di guadagnare denaro attraverso il marchio di Tolkien? Beh, i cinque film finora prodotti sono stati tesori nascosti per la compagnia di produzione. Perciò la conclusione è ovvia: sì, se la New Line ne sarà capace. Non sono esperto dei pasticci legali attorno ai diritti (d’autore e non) collegati alle opere di J.R.R. Tolkien. Quel poco che si può sapere (anche grazie all’esperienza precedente della gestione del copyright da parte della Iron Crown Enterprises negli anni ’90) è che al momento la licenza holliwoodiana limita i film al solo uso di informazioni contenute ne Il Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, e ciò spiega probabilmente perché Gandalf, nel primo film de Lo Hobbit di Peter Jackson, stranamente “dimentica” i nomi degli due Stregoni Blu, ovvero Alatar e Pallando.
Tali nomi appaiono infatti soltanto nei Racconti incompiuti, pubblicati postumi e il cui copyright è in mano ai legittimi proprietari, la Tolkien Estate. Se fossero stati nominati, la New Line avrebbe potuto incorrere nella violazione del copyright, avendo così ulteriori guai legali oltre alle dispute che già ci sono in tribunale. Il regista neozelandese ha così risolto brillantemente la questione, usando anche un pizzico di ironia! Partendo da queste considerazioni, si può così fare qualche speculazione sulle opere del nostro autore preferito, prendendo spunto da uno scritto di Anders Blixt. Come sfruttare l’onda lunga della trilogia sullo Hobbit senza violare il copyright? Le Appendici de Il Signore degli Anelli contengono alcuni spunti notevoli per una trama di future pellicole. Ve ne proponiamo due tratte proprio dai raccontai contenuti nelle Appendici.
Il lungo inverno
Strizzando l’occhio ad altre saghe ben note (Le Cronache del ghiaccio e del fuoco dello scrittore G.R.R. Martin da cui è tratta la serie tv Il Trono di Spade), come del resto è nello stile degli studios Usa, il primo spunto a venirmi in mente è «Il Lungo Inverno e le gesta del re Helm di Rohan». Questa storia si svolge circa 250 anni prima della Guerra dell’Anello e riguarda principalmente una guerra civile nel regno di Rohan, durante il più terribile inverno della Terza Era, nello stesso periodo in cui Gondor e tutto l’Eriador meridionale sono attaccati dai Corsari dal sud. Potrebbe essere una storia nello stile di una saga vichinga, con i guerrieri che montano i cavalli invece di veleggiare per mare sulle terribili navi drakkar. O forse in stile western fatto usando le spade invece delle pistole: Hollywood ha sfornato molti esempi di questo tipo (su tutti un Re Lear di Shakespeare come western), quindi dovrebbe funzionare
anche al contrario. Ecco il soggetto: una ribellione di uno scontento nobile di un clan, supportata da gente estranea al clan, depone re Helm di Rohan (detto «Mandimartello»). Lui e i suoi uomini si rifugiano nel Trombatorrione e resistono all’assedio durante il selvaggio inverno. Alla fine la giustizia prevale e Rohan si libera con l’aiuto di Gondor, ma Helm e i suoi due figli non sopravvivono per vedere l’usurpatore deposto. Suo nipote Fréaláf Hildesson diviene, invece, il legittimo re di Rohan. Giudizio critico: se Peter Jackson è stato capace di ricavare ben tre film dalla trama sottile de Lo Hobbit, dovrebbe essere capace di trasformare in film le due paginette contenute nelle Appendici sulla vicenda di re Helm. Il film è anche legato alla prima saga perché si svolge quasi tutta al Fosso di Helm. Preferirei, però, vedere qualcun altro come regista di questo film, qualcuno che un approccio meno acrobatico alle scene d’azione. Questa, dopotutto, è una storia che tende al noir…
I viaggi di un’eroe
C’è bisogno di nomi? Anche non avendo letto il libro di Tolkien, anzi non averlo letto può essere un vantaggio, viene quasi scontata l’idea di un film biografico su Aragorn prima della Guerra dell’Anello. Persino i produttori di Hollywood possono giungere a un’idea come questa per un nuovo film. Del resto, Peter Jackson ha già pescato a piene mani dalle Appendici per raccontare la storia d’amore tra Arwen e Aragorn. La loro storia è narrata con molti dettagli e in parallelo ce ne sono parecchi altri sulle avventure della giovinezza del futuro re di Gondor. Questo sì che potrebbe essere un bel Prequel a Il Signore degli Anelli. In stile L’Ultimo dei Mohicani, il film deve concentrarsi su di lui, l’eroe, la sua crescita interiore, i suoi dubbi, la sua fedeltà eterna per una creatura immortale. Ecco il soggetto: la vita di Aragorn narrata in tutti i minimi dettagli dalla nascita alla morte: perlustrare i boschi dell’Eriador, cavalcare con i Rohirrim, veleggiare con i Gondoriani, combattere Umbar e altri reami oscuri a sud e a est. Nel frattempo, durante le sue poco frequenti visite a Rivendell, la storia d’amore: corteggia l’elfa Arwen sotto gli occhi di un non molto felice Elrond, che, guarda caso, è anche il suo tutore dopo la morte del padre Arathorn. Giudizio critico: dramma emozionale mescolato a tanta azione. Se girato bene e con tanti effetti speciali, e Peter Jackson in questo è sicuramente un maestro, il film farà il botto al botteghino: potrebbe conquistare anche la critica al grido di: «Ecco il nuovo Titanic!».
di Manuel Chiofi, che ringraziamo per il lavoro)
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Ma solo io vorrei un bel film sul regno di Khazad-dum e del suo crollo ad opera di un Balrog accidentalmente destato dall’avido scavare dei Nani per estrarre altro Mithril?
Certo, io vedrei bene delle scene claustrofobiche i fughe in strette gallerie delle miniere mentre il balrog si intuisce ma non si vede (qualcosa analogo a quanto già fatto nel primo Alien).
Ho il fondato sospetto che rimarrò deluso.
Ah, anche la scissione di Arnor in piccoli regni in guerra tra loro e contro Angmar potrebbe uscire bene, se non lo si contaminasse con ‘logiche hollywoodiane’ com’è accaduto allo Hobbit
potrebbero perfino ecuperare Tom Bombadill e gli Spettri dei Tumuli
Anche qui, sento odor di delusione
🙂