Born of hope doppiato: a Bari l’anteprima

Born of Hope: "Arathorn e Gilraen"Il 29 aprile 2014 presso il Multisala Showville di Bari verrà presentata, in anteprima nazionale, la proiezione del fan film Born of Hope di Kate Madison, a cura di Khàrisma Cineproduzioni per il doppiaggio, in collaborazione con Filmdubsters. Direzione del doppiaggio Maria Teresa Vassalli e Ivo De Palma. L’evento rappresenterà un momento artistico-culturale di rilevante interesse sia per un pubblico degli appasionati di J.R.R Tolken, sia per gli amatori del cinema inteso come cultura e formazione. La proiezione sarà preceduta da una conferenza sul cinema doppiato e dalla declamazione di alcuni passi salienti del film da parte dell’attore-doppiatore Ivo De Palma (storica voce di Pegasus nella serie I Cavalieri dello Zodiaco). La voce del doppiatore e le musiche originali del film avranno come cornice di complemento una performance di danza eseguita dai ballerini della scuola di danza Il Palcoscenico. È possibile prenotare il proprio posto in sala all’interno dello Showville (da 214 posti) online, andando in questo sito web, oppure recandosi direttamente alla biglietteria del Cinema Multisala Showville in Via Giannini, 9 Bari (Mungivacca). Il costo del biglietto è di 5 euro.

Un doppiaggio made in Italy

Kharisma-cineproduzioniIl gruppo di ricerca diretto e coordinato da Maria Teresa Vassalli, si era già occupato del doppiaggio italiano del fan film The Hunt For Gollum di Chris Bouchard, che era stata presentata da Maria Teresa Vassalli al Multisala Cinema Galleria di Bari nel maggio 2012. L’evento era stato accolto dalla Apulia Film Commission come il primo e unico film doppiato in Puglia e aveva già visto come direttore del doppiaggio De Palma, che ha dato la voce a Gandalf. Il film The Hunt for Gollum, caricato sul sito ufficiale del regista londinese e su quello del Centro Studi Normanno-Svevi, ha ricevuto sino ad oggi oltre un milione di persone e la versione in italiano da 150mila visitatori. Doppiatori: Ivo De PalmaPer quanto riguarda Born of Hope, il primo trailer italiano è online dal 18 marzo 2013 e conta ormai 12mila visite. A gennaio 2014 è uscito un nuovo trailer, in attesa dell’anteprima nazionale è prevista per il 29 aprile 2014 nella multisala Showville di Bari. Il copione dei dialoghi tradotto e adattato per il doppiaggio è a cura di Maria Teresa Vassalli, che se ne riserva i diritti e la proprietà intellettuale. Come avviene di solito, lo studio ha curato tutte le fasi di lavorazione ed editing: traduzione dei dialoghi; adattamento dialoghi; realizzazione del copione per il doppiaggio; casting attori-doppiatori; doppiaggio; pre e post-produzione; sincronizzazione. Per Born of Hope, il direttore di doppiaggio Ivo De Palma, darà la voce al protagonista “Arathorn”.

L’intervista

Born of HopeCome si è arrivati ad avere il film in italiano? Cerchiamo di approfondire con la professoressa Maria Teresa Vassalli, direttrice della scuola di doppiaggio di Bari e responsabile artistica del lavoro, che ha rilasciato all’ArsT un’intervista in eclusiva. Professoressa, come si è avvicinata al mondo del doppiaggio? «Sono un’appassionata dell’uso della voce, ma con un fine. Inizialmente, lo facevo per dare l’audio ai libri per non vedenti. La svolta è giunta quando ho conosciuto Mario Maldesi, padre del doppiaggio italiano. Ho studiato tanto finché non sono riuscita ad aprile a Bari un centro di formazione al doppiaggio. Volevo permettere ai giovani di avvicinarsi a quest’arte senza doversi per forza trasferire altrove. L’uso della voce è importante: sapere utilizzare bene è propria è uno strumento di affermazione, dà molta sicurezza di sé, permette di comunicare con efficacia. E in dieci anni, posso dire con orgoglio di essere riuscita a formare 9 doppiatori professionisti».
Da lì è passata all’adattamento dei dialoghi? «Beh, sì. Non si può doppiare un film, senza prima adattarne i dialoghi. E questa esigenza è cresciuta insieme alla passione per il doppiaggio. Il mondo professionale prevede diverse forme di professionisti. Anche questo è un aspetto importante. Se guardiamo un film doppiato in italiano degli anni ’40, tutti ci accorgiamo che può suonare strano, perché c’è una differenza con la lingua che parliamo oggi. È un fatto generazionale, il registro linguistico è diverso, il lessico è cambiato rispetto ad allora, soprattutto nella lingua parlata. Da qui deriva l’esigenza di adattare i dialoghi di un film non solo traducendo la lingua d’origine, ma utilizzando il corretto registro linguistico».
Maria Teresa Vassalli Può spiegare meglio come avviene il procedimento? «Tutto inizia con una traduzione letterale, ma fatta da chi conosce bene l’ambiente, la cultura, la società della lingua d’origine. Ogni film prende spunto dal vissuto, quindi le espressioni possono essere le più diverse, legarsi a fatti e persone, a luoghi particolari, a eventi, poesie e canzoni diffuse in Paesi lontani. Quindi, una traduzione deve tenere presente tutte queste cose ed essere, al tempo stesso, il più letterale possibile all’originale. Ma c’è di più. In che epoca è contestualizzato il film? Ad esempio, se il film è ambientato nell’Ottocento non si potrà far riferimento a tecnologie avanzate. Se è ambientato nel Medioevo, anche i rapporti tra le persone saranno diversi. Due nobili parleranno tra loro in maniera diversa da due contadini e se un contadino e un nobile parlassero tra loro, il loro registro linguistico sarebbe differente. Di tutto questo bisogna tener conto quando si adattano i dialoghi. E sempre rispettando la sincronizzazione con le immagini. Bisogna avere una conoscenza profondissima della sintassi della frase. Ci devono essere sempre 3 o 4 possibilità per una frase. Alla fine, pur esprimendo lo stesso concetto, le parole sono necessariamente diverse. Perché bisogna sempre rispettare i labiali degli attori sullo schermo».
Come si è avvicinata ai film ispirati alle opere di Tolkien? «È semplice. Avevo bisogno di dare ai miei allievi un prodotto di lavoro in cui non esistesse già una versione italiana. Sono poi stata colpita dall’elfico. Dopo aver visto Hunt for Gollum, ho contattato il regista Chris Bouchard e abbiamo ottenuto i diritti in esclusiva per l’adattamento del film in italiano. Così, ci siamo messi al lavoro e, dopo vari mesi, abbiamo concluso il lavoro e lo abbiamo presentato in un evento pubblico. E sono giunte molte soddisfazioni: i doppiatori coinvolti hanno vinto diversi premi e bandi pubblici. Ora lavorano tutti!».
Come siete arrivati, invece, a decidere l’adattamento di Born of Hope? «Tutto è nato quando Hunt for Gollum è stato diffuso. La regista Kate Madison è amica di Bouchard e, dopo aver visto l’adattamento italiano del suo film, ha capito la bontà dell’operazione. Così, mi ha contattato e proposto di doppiare anche Born of Hope. Abbiamo accettato con entusiasmo, ma il lavoro in questo caso è stato venti volte più difficile!».
Perché? «Innanzitutto, non c’era il copione originale. La Madison mi ha fatto avere soltanto il redazionale dei sottotitoli in inglese. Da lì, ho dovuto ricavare una sorta di copione artigianale. È stato difficilissimo. Da lì, abbiamo poi fatto la traduzione, l’adattamento del testo e, infine, il doppiaggio. E, a un certo punto, ho dovuto anche cambiare di nuovo tutto in corso d’opera! La contestualizzazione è fondamentale in un film in costume e storico. Se pensiamo a scene come quella in cui Arathorn si rivolge al padre e Capitano dei Dúnedain, Arador, si può capire come il dialogo non poteva essere quello tra un padre e un figlio, ma qualcosa di più, tra un re e un suddito. Un po’ come nel Medioevo o negli anni ’40».
Aveva accennato all’interesse per l’elfico? Cinema Showville di Bari«Sì. La prima volta che l’ho sentito, mi ha ricordato il Sanscrito. Per mancanza di tempo non sono ancora riuscita a studiarlo come si deve, ma in quelle poche battute che si trovano nei due fan film tolkieniani, ho trovato che l’elfico si avvicina molto al quello che è l’interiorizzazione delle parole, mi affascina foneticamente, mi attira in una maniera quasi ipnotica. Si dice che l’elfico sia una lingua magica. E io credo proprio che Tolkien sia riuscito a far questo! È uno studio al quale mi voglio dedicare perché la trovo una lingua che trascende il tempo, sembra di accostarsi all’idea di eternità. Posso affermare che Tolkien mi interessa esclusivamente per le lingue elfiche».
Uno slogan per la serata del 29 aprile? «Spero molte persone possano venire alla serata. Noi abbiamo lavorato sodo, a lungo, e con molta professionalità. Soprattutto, tutti hanno lavorato gratuitamente, persino i danzatori e il coreografo dei balletti. C’è un biglietto di appena 5 euro. In fondo, la passione per Tolkien costa poco!».

GUARDA IL TRAILER
 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai all’articolo Ad aprile il doppiaggio del film Born of Hope
– Vai all’articolo su Born of Hope
– Vai all’articolo Dopo Born of Hope la nuova serie web: Ren
– Vai all’articolo su Hunt for Gollum

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Khàrisma Cineproduzioni
– Vai al sito del Cinema Multisala Showville di Bari
– Vai alla pagina Facebook dell’evento

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