Si può leggere Il Signore degli Anelli come una fantasiosa allegoria della Prima Guerra Mondiale? Se lo è chiesto una trasmissione radiofonica di Radio Popolare e, nel programma L’autista moravo, ha intervistato due tra i maggiori studiosi di J.R.R. Tolkien, che rispondono di no, che sarebbe un’ingenua forzatura. Sia Wu Ming 4, scrittore del collettivo bolognese, che Verlyn Flieger, docente emerita alla Università del Maryland, aggiungono che l’esperienza di Tolkien nelle trincee della Somme ha contribuito, eccome, a disegnare i personaggi e le vicende del Signore degli Anelli. Perché dietro le frecce elfiche e le asce dei nani si nasconde una guerra davvero mondiale. L’autista moravo è un progetto crossmediale, promosso da Radio Popolare con la collaborazione di Lapsus, che vuole raccontare la storia della guerra che ha cambiato il ‘900: per il sangue versato e le distruzioni causate, per le eredità politiche, i lasciti linguistici e molto altro. Dopo la Grande Guerra niente sarà più come prima.
Wu Ming 4: «Nei suoi romanzi nessuna allegoria»
«Dall’opera di Tolkien non emerge una visione del mondo manichea, come purtroppo per molti anni è stato fatto credere in Italia», dice nell’intervista Wu Ming 4. «Ci sono due blocchi contrapposti, ma lo scrittore inglese era cristiano e, come Boezio e Sant’Agostino, credeva che il Male fosse semplicemente assenza di Bene. Il Bene è creativo, il Male corrompe la creazione». Quindi, l’opera non è un’allegoria della guerra mondiale? «Molti hanno tentato di sovrapporre gli eventi del Novecento agli eventi del romanzo, soprattutto con Hitler/Sauron o Stalin/Sauron. Tolkien però si è sempre arrabbiato tantissimo e diceva che la sua non è un’allegoria. È una storia che parla della necessità dell’umanità di combattere il Male storico, quello morale, dentro di sé e nel mondo. La Prima guerra mondiale fu quella che però aveva più traumatizzato lo scrittore e sicuramente si può ritrovare nel romanzo, ma Tolkien non ha mai scritto un’opera come può essere La Fattoria degli animali di George Orwell».
Verlyn Flieger: Tolkien? Un liberale, un po’ anarchico
L’intervista a Verlyn Flieger mandata in onda da Radio Popolare è stata realizzata da Erica Picco e Zeno Gaiaschi dell’Associazione Lapsus a èStoria 2014 ed è disponibile anche nella versione integrale (sono disponibili i sottotitoli). «Tutto il mondo immaginario di Tolkien è legato alla guerra, scaturisce dall’esperienza dello scrittore in guerra e racconta dei motivi per le quali le persone combattono», dice Flieger. «Credo che il suo lavoro, se considerato superficialmente, sposi la monarchia, perché si parla della restaurazione di un diritto regale. Ma il suo credo politico, per come emerge nel libro, è molto liberale. Non era né di sinistra né di destra, secondo la concezione odierna. Era profondamente conservatore nel senso più letterale del termine, cioè di voler conservare, tenere stretto e preservare ciò che credeva fossero i grandi doni della civiltà. Una volta ha detto, dopo aver prestato servizio nell’esercito, di non poter contemplare una situazione in cui potesse essere considerato legittimo per alcuni uomini dare ordini ad altri uomini, e di decidere delle loro vite in modo assoluto. Disse anche, un’altra volta, un po’ per scherzo, ma era uno scherzo serio: “Se dovessi dare il mio supporto a un sistema politico sarebbe l’anarchia“. E non intendeva persone che tirano bombe, ma il diritto di ogni essere umano, uomo o donna, di fare le proprie scelte, di regolare la propria vita e di vivere un’esistenza libera dalla dominazione di un governo o di altri esseri umani. Pensava che i governi e gli individui, gli Hobbit, la piccola gente, dovessero lavorare in simbiosi l’uno con gli altri».
La copertina della Home page è tratta da «Returning to the Trenches (1914-15)» di C.R. Wynne Nevinson (1889–1946)
Intervista a Wu Ming 4 e Verlyn Flieger
ARTICOLI PRECEDENTI:
– L’intervento di Verlyn Flieger a Gorizia
– Tolkien va in trincea: Flieger e Garth in Italia
– Difendere la Terra di Mezzo: Un altro libro su Tolkien?
– Difendere la Terra di Mezzo: il nuovo libro di Wu Ming 4
LINK ESTERNI
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