Il 2 settembre di 41 anni fa se ne andava l’uomo che ci ha regalato un sogno. Il 2 settembre 1973, J.R.R. Tolkien salutava il mondo primario per recarsi probabilmente in quella Terra di Mezzo che abbiamo imparato a conoscere attraverso i suoi scritti. Ci lasciava anche per andare a riabbracciare la sua amata Edith, partita appena due anni prima. Da allora entrambi riposano insieme nel cimitero Wolvercote, alla periferia di Oxford. Per ricordare lo scrittore inglese, l’Associazione romana studi Tolkieniani ha deciso di ripercorre un luogo poco conosciuto dell’Inghilterra, la regione dello Yorkshire, che ebbe un’influenza diretta su di lui. Lo facciamo anche perché, a oltre 40 anni dalla scomparsa, sono i molti i luoghi che aspirano alla Terra di Mezzo e al suo autore, non ultima la Nuova Zelanda, terra dove sono stati girate le due trilogie di Peter Jackson.
In Inghilterra, da alcuni decenni i lettori di Tolkien sono andati in visita a Oxford o Birmingham, posando per foto fuori delle case in cui ha vissuto, visitando i diversi college dove ha studiato o dove in seguito è divenuto “tutor” o docente, rendendo omaggio alla sua tomba oppure perfino andando a bere al Eagle and Child, uno dei suoi pub preferiti. L’industria turistica sta affinando le proprie risorse offrendo Tolkien Tour dedicati. Nell’aprile di quest’anno Birmingham ha pubblicato una brochure sul sentiero Tolkien, brochure che raccomanda di visitare il mulino di Sarehole, Moseley Bog, le case ove Tolkien un tempo ha vissuto, e i luoghi che ha adorato. Un aspetto dannoso del turismo sta però facendo capolino: luoghi che hanno solo un contatto superficiale con Tolkien o, in casi estremi, nessun collegamento in assoluto cercano di saltare sul carro dello sfruttamento turistico.
Viaggio nello Yorkshire orientale
Con la pubblicazione nel 1981 delle lettere di J.R.R. Tolkien (pubblicate in Italia come La realtà in trasparenza e attualmente fuori catalogo) ci si è accorti che un piccolo villaggio a nome Roos, nello Yorkshire orientale, era citato tre volte. Tolkien fu inspirato nello scrivere della principessa elfica Lúthien Tinúviel guardando la sua giovane sposa Edith danzare e cantare per lui in un bosco vicino alle apparentemente insignificanti e arretrate casupole di Roos. Nella Biografia di Tolkien scritta da Humphrey Carpenter, è evidente che lo scrittore fu di stanza per un breve periodo nei dintorni di Roos, e che fu convalescente nel Brookland Officers’ Hospital di Hull, ma il resoconto non è così dettagliato e quel periodo di convalescenza, malgrado il drammatico contesto bellico, non sembra particolarmente significativo nella lunga vita e nella carriera di Tolkien. L’impatto della presenza di Tolkien nello Yorkshire orientale si può però cogliere leggendo Tolkien e la Grande Guerra di John Garth (qui l’edizione Marietti). È chiaro già dal titolo che quest’opera è centrata sulla vita di Tolkien durante la Prima Guerra Mondiale e, quindi, tratta anche della zona di Holderness nello Yorkshire, in maniera più dettagliata di Carpenter. Si ha l’impressione che Garth abbia visitato le località dello Yorkshire orientale e capito come questi paesaggi unici colpirono e ispirarono lo scrittore, in un modo che l’approccio Oxford-centrico della Biografia di Carpenter non raggiunge. Sebbene Garth sia un giornalista, la sua prosa diventa quasi poetica, a tratti, quando descrive le «strane qualità» della topografia e la fragilità del promontorio di Holderness, ricollegandole agli anglosassoni: «Qui il Mare del Nord ha divorato diverse strisce di terreno costiero, rosicchiandosi la strada nel terreno argilloso verso ovest» (p. 331). Garth ha silenziosamente modificato la datazione errata di alcuni eventi fatta da Carpenter e aggiunto dettagli alla scheletrica descrizione della Biografia. Ad esempio la data della danza ispiratrice di Edith a Roos è anticipata dal 1918 alla primavera del 1917 (p. 318); il tempo passato da Tolkien a Thirtle Bridge, Easington e Hornsea è molto rimpolpato e Brooklands viene identificato lungo la Cottingham Road di Hull (p. 316). Malgrado molti angoli nascosti e poco noti di Holderness, di Thirtle Bridge non si parla mai. La cosa non stupisce, dato che Thirtle Bridge era un accampamento militare temporaneo, costruito solo per le esigenze belliche e che difficilmente avrà lasciato una grande eredità architettonica. Garth evidenzia solo ciò a cui Tolkien stava lavorando mentre era nello Yorkshire orientale e fa analisi molto acute di poesie specifiche e della mitologia che stava lentamente emergendo, spiegando come e perché furono influenzate dai luoghi che lo scrittore frequentava in quel momento.
Il libretto di Phil Matison
Alla fine nel 2012 è stato pubblicato uno libro un po’ smilzo, ma che ha riempito molte delle lacune biografiche rimaste ancora vuote: Tolkien in East Yorkshire, scritto da Phil Mathison. A differenza dello stile leggero di Carpenter e del taglio poetico-giornalistico di Garth, lo stile accademico si adatta bene alla ricerca: Phil Mathison ha setacciato ogni possibile pezzo di cartolina, busta e rapporto della commissione medica del Dipartimento della Guerra inglese in modo da comporre una cronologia e un itinerario più precisi possibile della permanenza di Tolkien nello Yorkshire orientale. Così sappiamo gli indirizzi esatti in cui Edith e Jennie Grove alloggiarono a Hornsea e Withernsea e per quanto tempo le due donne restarono (p. 20-21). Mathison è perfino riuscito a localizzare alcune strutture del campo di Thirtle Bridge, dimostrando che un paio di esse sono sopravvissute fino a oggi (p. 75). Mathison ha trovato la posizione originaria del Brooklands Officers’ Hospital, che, inaspettatamente, è di fronte all’ingresso principale dell’Università di Hull; e ha anche scoperto che Tolkien fu curato in un secondo ospedale a Godwin Battery, proprio sul lungomare del burrascoso Mare del Nord (pp. 89-93).
La convalescenza di Tolkien
Grazie alle ricerche di Garth e Mathison, è possibile così seguire le orme di Tolkien nello Yorkshire orientale anche se, a causa dei documenti ancora secretati sulla guerra, alcuni dettagli rimangono ancora sfuocati. Il suo arrivo era previsto dopo il 27 novembre 1916, ma Tolkien non arrivò nello Yorkshire orientale prima del 19 aprile 1917. Poco dopo Edith abitò al n. 1 di Bank Terrace, a Hornsea, perché pensava che Tolkien sarebbe stato dislocato nel vicino Hornsea Musktry Camp. Però, quando divenne chiaro che sarebbe stato al più lontano Thirtle Bridge Camp, Edith lasciò Hornsea. Non risultano missive per le sei settimane dopo che Edith lasciò Bank Terrace, pertanto o le lettere sono andate perdute oppure non erano necessarie. È possibile che i due sposini possano aver avuto la possibilità di stare insieme per queste sei settimane, grazie a una possibile licenza del soldato Tolkien. Alla fine di questo periodo Edith abitò a Whiternsea, che era a sole tre miglia dal campo di Thirtle Bridge. Nel maggio 1917, Edith danzò vicino Roos, e divenne l’ispirazione per Lúthien e Beren. Il 13 agosto Tolkien fu ricoverato per la prima volta al Brooklands Officers’ Hospital. Complessivamente passò più di 20 settimane dei diciotto mesi vissuti nella zona negli ospedali dei paraggi. Fu al Brooklands che gli fu possibile dedicare il più lungo periodo di concentrazione fino a quel momento sulla sua mitologia emergente. In quel periodo scrisse la prima versione del Racconto di Tinúviel e del Racconto di Turambar. Questi sono probabilmente i due racconti centrali e più importanti tra quelli che compongono Il Silmarillion, e avrebbero occupato gli scritti fantastici di Tolkien nei decenni a venire. Mentre Tolkien era ricoverato, si trovava sotto la supervisione di Margaret Strickland-Constable (1873-1961), una proprietaria terriera della zona che dirigeva l’ospedale (in Garth, p. 316). La donna era una acuta linguista, sembra conoscesse il tedesco, il francese, lo svedese, il norvegese e il danese e potremmo chiederci se lei e il futuro scrittore discussero dei comuni interessi. Nella Biografia di Carpenter è scritto che, mentre era in ospedale, Tolkien migliorò la sua conoscenza dello spagnolo e dell’italiano e iniziò perfino a studiare il russo. Ovviamente i linguaggi inventati da Tolkien hanno un ruolo cruciale nello sviluppo delle sue storie e lui ebbe la possibilità di passare molto tempo ampliando il lessico e la grammatica del Quenya e del Goldogrin, fornendo così un importante substrato linguistico per il suo mondo immaginario.
Cosa c’è ancora da sapere?
Dopo la ricerca di Mathison non ci dovrebbe essere molto nuovo materiale da scoprire riguardo alla permanenza di Tolkien nello Yorkshire orientale, ma possiamo sempre sperare. Qualche interessante elemento da chiarire rimane. Per esempio, quando Tolkien era nella guarnigione dell’Humber andò a Dunstable per sostenere un esame di un corso per segnalatori nella seconda metà di luglio 1917. L’attività di Tolkien come ufficiale delle Trasmissioni dei segnalatori è legata in qualche modo ad altri edifici risalenti la I Guerra Mondiale nella zona di Holderness? È qualcosa di cui non hanno parlato né Garth né Mathison. Nel 1916, secondo lo storico locale Jan Crowther, un riflettore sonoro fu eretto a Kilnsea per ascoltare gli Zeppelin e altri aerei tedeschi in avvicinamento. Il suono veniva raccolto dal disco concavo sulla testa di raccolta, montata su un tubo metallico tutt’ora visibile nelle foto moderne, sul quale era montato un rudimentale microfono. I cavi da questo portavano a una trincea nella quale un operatore con delle cuffie sarebbe rimasto in ascolto di aerei in avvicinamento e avrebbe dato un preallarme. Probabilmente non sapremo mai se Tolkien era uno di questi “ascoltatori”, ma in ogni caso quando era a Kilnsea non può non aver visto quella monumentale costruzione in cemento. Tra l’altro questo pezzo di cemento alto più di 5 metri è l’unico monumento di Kilnsea! Tolkien passò mesi nelle zone di Easington e Kilnsea in inverno e, come abitante delle Midlands occidentali, zona interna protetta dalle intemperie, deve aver visto in prima persona, forse per la prima volta, le vere capacità distruttive del mare. Naturalmente, le zone intorno Birmingham sono particolarmente importanti per capire la vita e le opere di Tolkien, ma lo Yorkshire orientale, malgrado sia legato a Tolkien per un periodo più breve, ha comunque avuto una parte cruciale nella sua vita e come fonte d’ispirazione per la sua nascente mitologia. L’isolamento di Hull non gioca a suo favore, nota solo per ospitare l’università in cui il poeta e scrittore Philip Larkin lavorava. Hull e Holderness sono spesso messe da parte dal flusso principale del turismo tolkieniano a causa della loro posizione geografica, ma ora sembra vengano sommerse dalle affermazioni poco supportate di altre località. Tolkien afferma chiaramente che «il nucleo della storia di Lúthien Tinúviel e Beren nasce da una piccola radura nel bosco, piena di cicuta (o altre ombrellifere bianche) vicino Roos, sulla penisola di Holderness». Una citazione esplicita di Tolkien non può essere vantata da Puzzlewood, Kinver Edge, The Burren, dall’Etiopia o da Pawneeland negli Stati Uniti. Gli studiosi interessati alla vera ispirazione per la narrativa fantastica di Tolkien probabilmente ricorderanno per sempre i nomi di Roos e dello Yorkshire orientale. Come far sapere al pubblico del collegamento tra Tolkien e queste regioni nascoste? Il ruolo di Hull come Città della Cultura sarà nel 2017, che coincide con il centenario della permanenza di Tolkien nella zona e, cosa più importante con il centenario della genesi della Racconto di Beren e Lúthien. Speriamo che qualche intraprendente appassionato di Tolkien si assicurerà l’organizzazione di un evento per celebrare e commemorare questa occasione letteraria molto importante e, contemporaneamente, cementare il collegamento tra Tolkien e queste zone nella mente di un maggior numero di persone.
L’articolo è stato scritto grazie alle traduzione di Norbert Spina, che ringraziamo per la collaborazione
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LINK ESTERNI
– Vai al sito Tolkien Society inglese
– Vai al sito ufficiale della Bbc
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Davvero interessante questo articolo! Nemmeno io ricordavo questo legame con lo Yorkshire.