Avere l’opportunità di parlare di persona con un artista delle sue opere, il suo stile, la sua visione dell’arte e del mondo è sempre una grande opportunità di crescita. E se il nome dell’artista è Angelo Montanini e l’argomento è lo scrittore J.R.R. Tolkien, già si può dire che le sue parole potranno interessare i lettori del nostro sito! Perché Montanini è l’artista più famoso dell’arte tolkieniana in Italia: «padrino di Fantastika 2014», è docente di anatomia dell’immagine figurativa presso lo Ied moda Lab di Milano e docente d’illustrazione all’Accademia delle Belle Arti “Galli” di Como. Ma per gli appassionati di Tolkien, Montanini ha fatto la storia dell’illustrazione fantastica in Italia, avendo annoverato collaborazioni con case editrici come Rusconi, Mondadori, Longanesi, Editrice Nord e la Società Tolkieniana Italiana (per cui ha realizzato diversi calendari), mentre per quanto riguarda l’estero è universalmente noto per la pubblicazione del gioco di carte del Signore degli Anelli edito dalla I.C.E. nel 1995-96 e per il quale Montanini ha realizzato tantissime tavole (il suo Unico Anello è stata la carta più famosa dell’intero gioco).
Dal 1996 al 1999 ha svolto anche l’attività di coordinamento artistico per la casa editrice Stratelibri di Milano, collaborando alla realizzazione di vari moduli di gioco, con illustrazioni sia di copertina che interne del Manuale di gioco di ruolo per Il Signore degli Anelli (Girsa), ma anche per Stormbringer, Fantasy Warriors e altri). L’artista sarà tornerà alla nuova edizione di FantastikA, che si svolgerà dal 16 al 17 maggio 2015 a Dozza, in provincia di Bologna, e per l’occasione ha voluto rivelarci qualche novità. Pubblichiamo l’intervista in video registrata durante Fantastika 2014, con le novità che Montanini ha voluto aggiungere. Il video è a fondo pagina e sul nostro canale Youtube.
L’intervista
Ci racconti qualcosa del suo lavoro sulle opere di Tolkien?
«Da anni sono un illustratore editoriale sia per l’Italia e all’estero con soggetti come Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Ho lavorato per molto tempo qualche anno fa per la casa editrice Stratelibri, in cui ero direttore artistico sia per le le illustrazioni e le copertine che nella scelta degli illustratori che venivano coinvolti nei progetti. La mia attività principale è ora quella di insegnante presso una accademia di Belle Arti e mi ha portato sempre a cimentarmi continuamente con lo sviluppo del disegno e in senso lato dell’arte del disegno Fantasy, dall’influenza che ha avuto in generale sui fruitori e sugli spettatori della trilogia del Signore degli Anelli e Lo Hobbit riguardo all’iconografia dei personaggi. Si era creata un omologazione specifica che mi aveva portato a scegliere di smettere completamente di realizzare immagini a tema tolkieniano per occuparmi soprattutto di insegnamento e di altre illustrazioni».
Quindi non disegnerà più immagini tratte da J.R.R. Tolkien?
«È stata ovviamente una mia scelta personale e la prima occasione pubblica è proprio la manifestazione di FantastikA per fare l’annuncio: riprenderò a disegnare nuove immagini ed esprimere la mia personale visione dei caratteri e dei personaggi della Terra di Mezzo credendo che sia importantissimo, aldilà dei bellissimi film che sono usciti, che ogni artista, nel mio caso personale ma anche tutti i miei colleghi, possano interpretare in maniera libera quelli che sono gli scritti fantastici sia dei personaggi che degli scenari del mondo tolkieniano. Vorrei da questo momento in avanti rivedere, magari con un occhio molto più attuale, tutto quello che è l’immagine che ha occupato il mondo tolkieniano e tutta l’iconografia relativa. Spero di essere presente anche nelle prossime occasioni a Dozza, perché credo che FantastikA sia una bellissima manifestazione».
Come vede il futuro di questo evento?
«La possibilità di espansione di questa manifestazione è difficile da ipotizzare, ma già dal successo di quel che ho visto può far pensare bene. Del resto Lucca Comics è divenuta la più importante a livello sia di comics e games che si svolge ogni anno, ma ce ne sono anche altre come Roma, Milano, Torino che hanno manifestazioni più dedicate ai comics, sono tutte manifestazioni di settore. Questo avvenimento sarebbe molto interessante sfruttare sempre più questa bellissima rocca, a differenza delle altre che si svolgono in padiglioni fieristici, potrebbe essere l’occasione per poter potenziare l’aspetto artistico. Come potenziarlo dovrà vederlo poi l’amministrazione comunale e gli organizzatori, che sono persone molto, molto motivate».
Il Fantasy per i giovani disegnatori può essere un’opportunità di lavoro?
«Anche in questo settore c’è la fuga di cervelli. Intento dire che molti ragazzi dotati dal punto di vista del disegno, fantasy o meno, vanno a lavorare negli Stati Uniti per le grandi case di produzione, la Marvel o la Wizard of the Coast, perché in Italia purtroppo non esiste più un mercato, le case editrici che vi lavorano sono fallite e hanno chiuso, nessuno vede un investimento particolare su queste cose. Anche chi si occupa di questo settore, anche a livello di giochi, spesso, purtroppo devo dire, utilizza anche illustrazioni non italiane. Pertanto, per forza i giovani talenti italiani devono per forza andare a lavorare all’estero. Minimo devono trasferirsi o devono accettare situazioni di questo tipo. È una cosa poco positiva. Se in Italia, con tutti i problemi che abbiamo, per carità non è questo il primo dei problemi, se in Italia si riuscisse a trovare una soluzione per dare sfogo ai giovani talenti, il settore del Fantasy sarebbe ancora uno di quelli in cui si potrebbe lavorare. Faccio qualche esempio, tra i vecchi amici o le persone che conosco che hanno un nome italiano nel Fantasy, purtroppo lavorano all’estero: Paolo Parente e Simone Bianchi. Sono due fra i massimi disegnatori che in Italia non possono lavorare. E potrei dire anche altri nomi costretti a lavorare all’estero, dove sono apprezzati e stimolati a crescere ancora».
L’editoria italiana investe in questo settore?
«È il dio denaro che detta legge, vieta che certe iniziative vengano finanziate. Sono veramente pochi i casi di piccole aziende italiane che poi hanno un successo internazionale. Qualche piccolo esempio c’è, magari nel settore parallelo, abbiamo visto le Wings che è un fenomeno che è divenuto mondiale eppure è iniziato dall’Italia. È un gruppo di disegnatore all’inizio della loro carriera. Ci hanno creduto, ecco. Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi, magari quelli che hanno una trentina d’anni non io che ne ho il doppio, bisogna crederci davvero tanto».
Ha già iniziato a realizzare nuovi disegni ispirati a Tolkien?
«In realtà sì, anche se in un caso si tratta di una rielaborazione. Ho realizzato La sentinella e L’Anello di Sauron, (in vendita in tiratura limitata a 40 euro!), quest’ultima appunto una rielaborazione dell’illustrazione per la carta collezionabile dallo stesso nome. Entrambe sono ora in esposizione presso lo WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano fino al 22 marzo, all’interno della mostra La magia dell’Anello (ne abbiamo parlato diffusamente qui e qui). Riguardo al primo ho così l’occasione di raccontarvi l’origine. La sentinella è un racconto di fantascienza molto famoso di una sola pagina, ma importantissimo (l’autore Fredric Brown lo scrisse nel 1954, ndr). Ho descritto il racconto chiaramente in una versione tolkieniana come se tutto accadesse nella Terra di Mezzo: il mio Orchetto è la trasposizione dell’Alieno, ma pochi si sono accorti che nel quadro, in lontananza, dietro i cespugli, ci sono gli uomini che stanno giungendo. Chi conosce il racconto si può anche immaginare il seguito di quel momento: senza anticipare troppo, posso dire che l’Orchetto lancerà contro di loro la sua ascia, perché naturalmente non può sparagli addosso! Inoltre, la sua mano è rivolta verso il basso. La mano verso l’alto nel Rinascimento, indicava il divino e la voglia di avvicinarsi al divino. Il contrario è indice di “infimo”. Quindi, un Orchetto è più vicino all’infimo e la sua mano è più naturale che indichi verso il basso, ma così facendo indica anche il mio nome, facendo andare l’occhio dell’osservatore verso la firma dell’artista del quadro.
Ecco, mi piace inserire questi piccoli dettagli, che solo ad una visione attenta si possono cogliere. Bisogna vedere l’originale dal vivo, nelle riproduzioni molto si perde!».
Ha in progetto nuove illustrazioni per il futuro?
«Sì, ho almeno due o tre progetto in corso, ma però ora voglio aspettare a dirlo perché tutti non dipendono solo da me. Però, non dimentico Tolkien, anzi! L’unica cosa che so è che dipingerò, lo farò per me, senza che ci sia un committente. È una cosa che farò per me, una mia esigenza di creare una nuova visione della Terra di Mezzo. Per FantastikA sarò pronto e vi aspettano almeno due novità… ops, non ho detto nulla!».
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LINK ESTERNI
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