Finalmente la quinta stagione è arrivata! La maggior parte degli appassionati di J.R.R. Tolkien conosce George R.R. Martin. Lo ha letto, ha vista la serie tv, o soprattutto, è stato coinvolto nell’annosa questione di quale dei due autori sia il migliore o se il secondo sia l’erede del primo. Proprio oggi inizia negli Stati Uniti e in Italia la quinta stagione della serie tv del Trono di Spade: l’appuntamento col primo episodio in versione originale sottotitolata è per oggi, 13 aprile, alle 22.10, mentre alle 21.10 ci sarà il ricco speciale di un’ora. Dal 20 aprile, ogni lunedì alle 21.10 gli episodi in lingua italiana. Sono moltissimi coloro che fanno confusione con i romanzi, intitolati Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Molto spesso è sufficiente consultarli per chiarirsi le idee, ma, per i più pigri, eccovi le dieci cose da sapere sul Trono di Spade e sui romanzi da cui è tratta la serie. E se le sapevate già, è sempre un bene ripassarle!
1. La saga non è ancora conclusa
Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono una serie di romanzi non ancora conclusa. Martin ha iniziato a scriverla nel 1996. Al momento ha scritto cinque romanzi, ma dovrebbero uscirne almeno altri due. I titoli dei cinque romanzi in edizione originale sono: A Game of Thrones, A Clash of Kings, A Storm of Swords, A Feast for Crows, A Dance with Dragons. Gli ultimi due romanzi non sono ancora stati terminati, e visti i tempi di composizione di Martin (cinque anni per il quarto romanzo, sei anni per il quinto, pubblicato nel 2011), non è possibile fare alcuna ipotesi sulla possibile data di pubblicazione dei prossimi romanzi. La saga letteraria si è conquistata il pubblico in maniera lenta, almeno all’inizio, ma costante. La sua fama ha avuto però un notevole incremento con la realizzazione della serie tv da parte di HBO, ma già prima del suo inizio Martin aveva venduto più di quindici milioni di libri in tutto il mondo. In Italia, i romanzi da cinque sono diventati ben dodici volumi! In realtà, in numero varia a seconda dell’edizione e la tendenza attuale della Mondadori è di pubblicare i romanzi nel formato originale, correggendo alcuni errori come quello famoso dell’unicorno.
2. Mai usato Windows
Martin ha iniziato la saga nel 1991 e la prima pubblicazione è avvenuta nel 1996, ma non deve avere un buon rapporto con le nuove tecnologie. Nonostante l’evoluzione dei programmi e dei computer, l’autore ha scritto tutti i suoi romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco con un vecchio pc con uno dei primissimi word processor risalente alla fine degli anni Ottanta. Il programma di videoscrittura che Martin usa ancora oggi è WordStar 4.0, che vide la luce nel 1987, su un vecchio sistema MS-DOS. WordStar non ha nessuno strumento di correzione automatica e Martin continua a usarlo perché i programmi più moderni gli segnalerebbero come errori nel testo i nomi propri e i nomi dei luoghi della saga. Martin ha detto più volte di avere bisogno di condizioni del tutto particolari per concentrarsi sulla scrittura: assoluto silenzio, il suo studio (non riesce a scrivere in hotel o nei bar) e completa mancanza di interferenze esterne.
3. La serie tv non sempre segue i romanzi
Gli appassionati di Game of Thrones concordano nel dire che la serie tv rispetta piuttosto fedelmente i libri, anche perché George Martin è stato molto coinvolto nella produzione: ha partecipato ai casting, ha approvato tutti i copioni degli episodi (quasi tutti scritti dai due sceneggiatori David Benioff e D.B. Weiss) ed è autore del copione dell’ottava puntata. Così le prime tre stagioni sono abbastanza fedeli ai romanzi. Qualche avvisaglia c’è già stata nella quarta stagione, ma con la quinta la trama si discosterà quasi definitivamente dai libri. Spesso si afferma che una certa stagione corrisponde a un libro o alla prima metà di esso, ad esempio che la terza stagione corrisponda alla prima metà del terzo volume. In realtà così non è, non completamente almeno: dipende dal personaggio e dalla storyline a cui ci si riferisce. Le vicende dei personaggi nella terza stagione si riferiscono nella maggior parte dei casi alla prima parte del terzo volume, ma in alcuni sono addirittura alle soglie degli avvenimenti narrati nel quinto.
4. Una saga da otto romanzi?
Molti gli chiedono come potrà portare a conclusione tutti i fili narrativi della storia nello spazio di soli due libri e Martin ha spiegato che saranno «due enormi manoscritti da 1500 pagine ciascuno – vale a dire 3000 pagine. Credo di avere un bel po’ da fare e sapete, se per me le cose dovessero mettersi male, c’è pur sempre quella cometa rossa. Basterà farle colpire Westeros in modo che spazzi via ogni forma di vita». Così anziché sette, i libri del ciclo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco potrebbero diventare otto. La voce era stata messa in giro nel 2014 dall’editore e ha costretto Martin a prendere una posizione a riguardo: «Il mio piano è di finire con il settimo libro. Ma il mio piano originale era di finire con tre. Scrivo le storie e loro crescono. Faccio i conti con i fili della trama e certe volte non mi ritrovo alla fine della storia. Il mio piano, per ora, è di scrivere sette libri. Ma prima devo finire il sesto. Chiedetemelo quando sarò a metà del settimo e vi potrò dire qualcosa di più». Per Martin, anche il piano della produzione HBO di fare “solo” sette stagioni non è abbastanza. «Non penso che saranno sufficienti per raccontare tutta la storia che c’è nei miei romanzi».
5. Le idee iniziali di Martin
In una lettera di tre pagine scritta nel 1993 da Martin e inviata al suo agente, sono contenuti i progetti dettagliati relativi alla sua saga. La lettera è stata esposta negli uffici della Harper Collins ed è apparsa online per poche ore, sufficienti a diffondersi tra gli appassionati. Sono presenti molti elementi poi modificati o eliminati dai romanzi pubblicati. Ecco gli elementi più interessanti: Sansa avrebbe avuto un figlio da Joffrey; Robb e Joffrey si sarebbero scontrati sul campo di battaglia e il giovane sovrano sarebbe rimasto mutilato, ma Jaime e Tyrion avrebbero ucciso Robb; Tyrion avrebbe ucciso Joffrey, favorendo Jaime che, però, si sarebbe rivoltato contro di lui accusandolo dell’omicidio di varie persone, causando l’esilio del fratello; in esilio, Tyrion si sarebbe dovuto innamorare di Arya, ma la giovane non avrebbe ricambiato perché innamorata del fratellastro Jon Snow, dando così vita a una rivalità tra i due giovani; Daenerys avrebbe ucciso Khal Drogo per vendicarsi della morte di suo fratello Viserys; solo cinque personaggi sarebbero sopravvissuti fino alla fine: Daenerys, Arya, Jon, Bran e Tyrion; Daenerys avrebbe invaso i Sette Regni fin dal secondo libro, utilizzando i draghi per conquistare Westeros; Catelyn avrebbe viaggiato insieme a Arya e Bran e sarebbe stata uccisa solo dopo l’incontro con Mance Rayder e i suoi uomini, che nella lettera vengono descritti come «gli Estranei».
6. Ma quando arriva la fine?
Martin ha già delineato a grandi linee il finale della serie: «Ho un’idea generale di come andrà la storia. Conosco il finale, conosco la fine delle vicende dei personaggi principali e conosco i principali punti di svolta ed eventi dei libri, i climax di ciascun libro, ma questo non vuol dire che conosca ogni singolo colpo di scena ancora di là da venire», ha spiegato. «È un aspetto della scrittura che ho scoperto col tempo e credo che sia ciò che la rende divertente. Penso che se iniziassi a delineare tutto in modo preciso e ad attenermi strettamente a quanto ho definito, la scrittura vera e propria diventerebbe noiosa». Nonostante questo, l’uscita del sesto volume è stata rimandata più volte. «Finirà la saga prima di morire?», gli è stato chiesto innumerevoli volte. Scenario terribile, visto che lo scrittore non ha mai scritto un solo appunto sulla saga: «È tutto nella mia testa». In caso di morte prematura, ha dato ordine di distruggere tutte le sue note e i suoi appunti, perché nessuno possa finire la saga letteraria al suo posto. Con la fortunata eccezione del finale della serie tv: previdente, lo scrittore ha già dato agli sceneggiatori indicazioni su come andare avanti anche senza di lui. Inoltre, quando in una delle interviste per la promozione della serie un incauto intervistatore gli ha chiesto se sentiva la pressione di trovare un bel finale per i libri, Martin ha detto che non vorrebbe mai e poi mai «tirare fuori una sorta di Lost e mandare a puttane il finale».
7. In tv prima che sulla pagina scritta
La quinta stagione della serie tv si prepara a superare il punto in cui Martin ha lasciato i suoi personaggi, e il prossimo volume della saga letteraria. Ciò significa, in sostanza, che Game of Thrones riuscirà a raccontare il finale della saga prima dell’uscita dell’ultimo libro, A Dream of Spring. Uno degli sceneggiatori, David Benioff, ha detto che: «Per fortuna ne stiamo parlando con George da molto tempo, sin da quando abbiamo intuito che potesse succedere. In pratica, giungeremo alla stessa conclusione di George nei volumi; potrebbe esserci qualche deviazione lungo la strada, ma siamo diretti nella medesima direzione. Mi piacerebbe non dover spoilerare alcune cose, ma siamo obbligati». Bisogna sapere che la struttura del quarto e del quinto libro è diversa dai precedenti: per vari motivi, il quarto narra solo di alcuni personaggi, rimandando la trattazione degli altri al quinto. È impensabile che una serie tv proceda in questo modo, mettendo da parte alcuni attori per un anno. Per tutti questi motivi, l’adattamento sempre più sarà lontano dai romanzi originali. Inoltre, anche ammesso che l’anno prossimo esca il sesto volume, è difficile che il settimo (conclusivo?) romanzo arrivi prima di altri due o tre anni. Per questo gli sceneggiatori e Martin hanno deciso che la serie supererà i romanzi.
8. Ma quanto è vasto Westeros?
In un’intervista del 2013, Martin ha ammesso che, a causa della complessità dell’universo che ha creato, spesso gli capita di dimenticarne alcuni dettagli. Per rimediare manda una email a Elio Garcia, webmaster del fansite Westeros.org, che gli rinfresca la memoria a tempo di record. Martin ha dichiarato che il capitolo sulle Nozze Rosse è stato il più difficile che abbia mai scritto. Era così affezionato ai personaggi che, pur avendo pianificato di eliminarli, decise di scrivere prima tutto il libro, per occuparsi solo alla fine delle Nozze Rosse. Girato in tre Paesi, il mondo di Game of Thrones, anche nella nuova stagione, vedrà le vicende svolgersi tra i continenti di Westeros a Occidente ed Essos a Oriente. Le puntate sono state girate in Croazia (Approdo del re), Spagna (Dorne) e Irlanda del Nord (La barriera) dove si ritroveranno i protagonisti immersi nelle loro nuove imprese dal punto in cui li abbiamo lasciati. E saranno, in particolare, Jon Snow, Arya Stark, Sansa Stark, Cersei Lannister, Tyrion Lannister e Daenerys Targaryen i vecchi volti che armeranno le nuove battaglie attese nella quinta stagione.
9. Serie tv: quante curiosità
Buster Reeves, assistente coordinatore stunt per la serie, ha elaborato tecniche di combattimento diverse per ogni personaggio, che riflettessero le varie personalità. Syrio Forel si muove con grazia e leggerezza ma letale quanto il massiccio e possente Gregor Clegane, La Montagna. Negli scontri Jaime Lannister è sfrontato, Ned Stark tenace e misurato, khal Drogo impavido e spietato, Tyrion Lannister coraggioso e astuto. Secondo quanto riportato da diversi siti statunitensi a seguito dei vari sondaggi online, i personaggi della serie più odiati dal pubblico sono Joffrey Baratheon, Theon Greyjoy, Viserys Targaryen, Lisa Arryn, Robin Arryn e Sansa Stark. Intanto, il presidente della HBO, Michael Lombardo, vorrebbe arrivare fino a dieci stagioni. Ovviamente Game of Thrones è uno dei capisaldi del network HBO e distruggere un’intera saga costringendo Benioff e Weiss a racchiudere il tutto in solo altre tre stagioni significherebbe distruggere il concept di «tv di qualità» che si è guadagnato negli anni. Riguardo invece alle voci su un atteso film di Game of Thrones, lo stesso Martin ha scritto sul suo blog: «Certo amo l’idea! Perché non dovrei? Che autore di fantasy sarei se non amassi l’idea di creare un film da milioni di dollari ispirato a una mia saga?».
10. Boromir o Ned Stark? Tanto è uguale
L’attore Sean Bean ha preso parte sia al Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, dove era Boromir, sia a il Trono di spade, in cui interpretava Ned Stak. Personaggi di rilievo destinati a morire, come molti degli altri interpretati da Bean. Basti citare il film Don’t say a word, Goldeneye, Equilibium, The Island, Patriot Games, The Hitcher, Airborne – Virus Letale… Così tanti che i fan l’hanno reso protagonista di scherzose petizioni rivolte alle case cinematografiche («Smettetela di uccidere Sean Bean!») o di finte raccolte fondi («Adotta Sean Bean. Salvalo dalla sua prossima morte»). La nuova serie tv Legends segna il riscatto dell’attore inglese, perché si regge tutta sul suo «buio nell’anima»: un anti-eroe solitario, duro, sospettoso, «leggenda» come recita il suo nome di copertura.
11. Tantissima storia d’Inghilterra
Martin ha dichiarato più volte che la scintilla creativa per la saga letteraria è scaturita dalla Guerra delle Due Rose, che insanguinò l’Inghilterra dal 1455 al 1485, impegnando i due rami della dinastia regnante dei Plantageneti: Lancaster e York. Sotto il folle Enrico VI, incoronato nel 1422, la monarchia inglese prese a vacillare ed ebbe bisogno del sostegno del Duca di Suffolk e dell’intrigante regina Margherita. Fu proprio per colpa del malgoverno di Margherita e dei suoi favoriti che Riccardo di York prese le armi e fece prigioniero il Re. Margherita si oppose, Riccardo fu assassinato e questo avviò la guerra. Per la vicenda dei fratelli Daenerys e Viserys Targaryen, Martin ha invece detto di essersi ispirato alla casata degli Stuart, i reali spodestati e cacciati dall’Inghilterra che cercarono per generazioni di riconquistare la corona. L’amore proibito di Cersei e Jaime ricorda quello fra Isabella di Baviera (1368-1447) e il fratellastro Luigi I di Valois-Orléans (1372-1407). Sebbene la relazione non fosse stata mai provata, le voci sul fatto che fossero amanti non si placarono mai. Come Jaime, Luigi subì l’amputazione della mano, ma non sopravvisse: subito dopo la accoltellarono a morte per ordine di Giovanni di Borgogna, suo rivale nella Guerra dei Cent’anni.
12. Le scommesse si pagano
Nel romanzo La danza dei Draghi, uno dei personaggi è stato chiamato ser Patreck in omaggio a un amico di Martin, Patrick St. Denis. I due avevano scommesso che, se i New York Giants avessero perso a football contro i Dallas Cowboys, lo scrittore avrebbe dovuto inserire in qualche modo Patrick nella sua storia. E così è stato… Ser Patreck non sarà un personaggio principale, ma una sua certa importanza ce l’ha. Membro della Casa Mallister, una delle casate nobili più importanti nelle Terre dei Fiumi. Figlio di lord Jason Mallister e buon amico di lord Edmure Tully, Patrek partecipa al Torneo del Primo Cavaliere con il padre. Fa parte della guardia personale di re Robb Stark durante la Battaglia del Bosco dei Sussurri. Patrek è tra i nobili che accompagnano Edmure Tully al suo matrimonio alle Torri Gemelle. Sopravvive alle Nozze Rosse e viene tenuto prigioniero.
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