Tolkien, Martin, Harry Potter, Giuliano Gemma, ventriloqui e draghi, elfi e perfino Dante! E poi tanti, tanti, tanti artisti! Tutto questo è solo una minima parte di quello che aspetta gli appassionati del genere fantastico a Dozza, vicino Bologna, dove da dal 16 al 17 maggio 2015 si terrà la manifestazione Fantastika.
L’evento, tutto dedicato all’arte e ai mondi del Fantastico, con una attenzione particolare per le opere di Tolkien, sarà anche l’occasione di incontrare forse l’Oste di Brea, personaggio che da mesi ha successo su Twitter con le sue storie e battute e i suoi due garzoni, Nob e Bob, che hanno voluto assolutamente esser presenti a Dozza per presentare ufficialmente la loro birra artigianale, prodotta con la collaborazione dell’Associazione italiana studi Tolkieniani, che si chiama Ombromalto. Per l’occasione, abbiamo inviato un cronista alla Locanda del Pulendro Impennato, per un assaggio in anteprima!
L’intervista
Buongiorno Oste!
«Buongiorno a lei! Fatto buon viaggio fino a Brea? Vuole un po’ di Ombromalto? La faccio io sa?»
Grazie signor Cactaceo, magari più tardi, ora vorrei cominciare con qualche domanda, se non le dispiace.
«No, certamente, faccia pure. Però dopo si beve eh?!»
Certo, certo. Dunque, sono curioso di sapere intanto le origini della locanda.
«Beh, la locanda non era mia, lo confesso. Diciamo che venirne in possesso è stato un colpo di fortuna».
Davvero? Mi racconti…
«Ho fatto un viaggio estenuante che non sto a raccontarle. La strada da Esgaroth a qui è impervia e difficile. In una tremenda notte di pioggia, come solo a Brea suole cadere, ho visto l’insegna della locanda e sono entrato. Ero zuppo e stanco. L’oste mi vide davvero ridotto male e mi offrì pane, birra e un po’ di formaggio. Mi fermai per un paio di giorni, poi era mia intenzione ripartire per il sud. Nel frattempo però, conversando con gli avventori, avevo sentito dire che l’oste era appassionato di gioco d’azzardo e avevo disperatamente bisogno di qualche moneta per facilitarmi il resto del viaggio.
Così, con l’aiuto di qualche strano figuro, non troppo losco per non dare nell’occhio, attirai l’oste al tavolo dove stavamo giocando a dadi. La partita continuò per ore con alti e bassi. In fondo l’oste conosceva un po’ tutti ed era difficile prenderlo di sorpresa. C’è da dire poi che era un tipo fin troppo fortunato. Ad un tratto, però, la fortuna cominciò a girare dalla mia parte e il locandiere si faceva sempre più agitato. Non mi conosceva e pertanto non sapeva come distrarmi. E le confesso che io con i dadi ci so fare!
L’oste stava perdendo e si stava spazientendo. Non credevo che potesse arrivare a un tale stato di nervosismo. Ad un tratto sbattè il pugno sul tavolo e disse “Con questo tiro mi gioco la locanda!”».
Non ci credo! Davvero?
«Sì, non ci credevo nemmeno io! Beh, può immaginare com’è finita».
Che Lei ha vinto il tiro di dadi e quindi la locanda.
«Non esattamente. Un dado cadde dal tavolo e non sapevamo dove fosse finito. L’oste già gongolava perché io avevo messo in campo tutto ciò che avevo vinto fino a quel momento. Insistetti che il dado andava cercato, che la partita non era finita finchè non si ritrovava. La litigata finì alle mani».
Si è azzuffato con l’oste?
«Esattamente. Picchiava come un nano in una miniera, ma ho resistito abbastanza finchè qualcuno non trovò il dado dietro al bancone gridando “Ehi, forestiero, mi sa che hai vinto tu!”. A quel punto l’oste si arrese, tirò un sospiro di sollievo e disse “Finalmente libero! Tienitela pure questa catapecchia. Ne ho abbastanza di questo locale e di questa città. Voglio spazi aperti e sole in abbondanza. Me ne vado io a sud. Buon lavoro”.
Prese alcuni effetti personali e se ne andò sbattendo la porta.
Non l’ho più rivisto da allora».
Complimenti per la fortuna allora. Devo dire però che gli affari vanno a gonfie vele. La locanda è piena.
«Sì, ci sono stati tempi duri all’inizio, ma la situazione è migliorata. Soprattutto dopo quella storia col drago. Da quando l’oro dei nani è stato liberato e Dale ricostruita ho un sacco di avventori».
Ma c’è stata anche la Guerra dell’Anello. Non ha temuto per la sua vita? So che i Nazgul sono passati di qua una volta.
«Certo, si sono aggirati nei dintorni della locanda per mesi cercando Bilbo e Frodo, ma a parte spaventare qualche passante e distruggermi quattro letti non hanno fatto molti danni, davvero».
E senta, i film di Peter Jackson lei li ha visti? Che ne pensa?
«Ma dice i documentari su di noi? Guardi li ho visti più volte sul PalanTVir e i primi tre non erano proprio fatti male devo dire. Ho dovuto spiegare a tutti quello che il regista aveva modificato, ma è con gli ultimi tre che davvero ho fatto una gran fatica».
Perché?
«Ma perché non è così che è andata. È tutto diverso. Bilbo ha passato ore qui in locanda a spiegare cosa era veramente accaduto. Azog è morto secoli fa e soprattutto Tauriel… TAURIEL».
Già, Tauriel, perché ce l’ha così tanto con lei?
«Perché TAURIEL NON ESISTE!!! E da quando è apparsa non fanno altro che venire qui donne umane, donne hobbit e pure elfe travestite da Tauriel. Almeno si facesse viva la cosplayer originale!»
Ma dice l’attrice?
«Ma sì, quella Eve lì. Sono sicuro che davanti a una buona birra concorderebbe con me che Tauriel è solo frutto di fantasia».
Ecco a proposito, torniamo alla birra, tra un po’ sarò così fortunato da assaggiarne un po’, ma molti uomini del mio mondo vorrebbero berne almeno un sorso.
«Potranno farlo presto. Spedirò i miei garzoni Nob e Bob nel villaggio di Dozza a maggio per far degustare la mia deliziosa Ombromalto. Una vera delizia. Pensi che ne produco due qualità diverse e per l’occasione ho realizzato un’edizione speciale solo per Fantastika!».
E lei resterà qui?
«Beh, mi piacerebbe molto venire, ma vede quanta gente c’è? Capirà che non posso allontanarmi molto. E poi devo continuare a twittare. Ho raggiunto più di 700 follower sul mio account @OsteBrea».
Davvero?
«Sì, è impressionante quanta gente sia ansiosa di leggere i commenti di un povero vecchio oste alle prese con Hobbit, Elfi, Ent, Nazgul e quello sciagurato di Gandalf. Quando serve non appare mai».
Ma un mago appare esattamente quando c’è bisogno di lui.
«Sarà, ma qui un po’ della sua stregoneria non guasterebbe».
Progetti per il futuro?
«Gestire la locanda, migliorare la mia birra e continuare a twittare. Ho anche in mente di scrivere un libro sulla mia storia, ma con tutto quello che c’è da fare chissà quando vedrà la luce!»
Speriamo presto. Non vedo l’ora di averne una copia tra le mani.
«Se questa intervista mi farà avere più clienti le faccio avere una copia in edizione extra lusso con dedica personalizzata. La custodisca gelosamente, mi raccomando. Alla prossima era varrà tanto oro quanto ne custodisce Erebor».
Me lo auguro. La lascio ai suoi avventori e la ringrazio del tempo che mi ha dedicato.
«Aspetti, dimentica di assaggiare Ombromalto».
Giusto. Allora mi dia una bella pinta e un brindisi alla Terra di Mezzo
«Alla Terra di Mezzo!».
ARTICOLI PRECEDENTI
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– Vai all’intervista ad Angelo Montanini
– Vai all’articolo due mostre dell’Arst a Ludika
LINK ESTERNI
– Vai al sito ufficiale di Fantastika
– Vai alla Pagina Facebook di Fantastika
– Vai all’Account Twitter @OsteBrea
– Vai alla Sito ufficiale di Ivan Cavini
– Vai al sito della Fondazione Dozza Città d’Arte
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bellissimo articolo. Bravi bravi, non vedo l’ora di assaggiare la doppio malto dell’oste ^__^