E se Il Silmarillion fosse un film? O meglio, una trilogia cinematografica? Dopo le fatiche di Peter Jackson sul Signore degli Anelli e sullo Hobbit, i sogni degli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien sono rivolti con insistenza verso l’altro grande capolavoro dello scrittore inglese e, nonostante le smentite e i vincoli del copyright, sono in molti quelli che sperano che si possa avviare presto un progetto sul Silmarillion. Addirittura c’è chi sta lavorando a una ipotetica sceneggiatura! L’ultimo in ordine di tempo è ora C.E. High, docente di storia europea e studioso di Tolkien che vive e lavora in Texas, che si è cimentato nell’adattamento del Silmarillion come se fosse una trilogia cinematografica. Riportiamo qui di seguito la traduzione dell’articolo. Buona lettura!
Tre film per una saga
Dopo le due trilogie di Jackson, qualcuno ha incominciato a guardare al Silmarillion, il lavoro di una vita di Tolkien, pubblicato postumo, che narra la storia della Prima e Seconda Era del mondo, il risveglio di Elfi, Nani e Uomini e gli eventi che alla fine hanno condotto alla creazione del mondo che noi conosciamo tramite Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. La prima domanda a cui dobbiamo rispondere è di tipo legale. Chi detiene i diritti del Silmarillion? I diritti del libro sono attualmente in possesso della Tolkien Estate e, vista la sua disapprovazione riguardo ai film prodotti sinora (Christopher Tolkien ha detto: «Hanno preso una grande opera di alto fantasy e l’hanno trasformata in un film d’azione per ragazzi»), non sembra avere fretta di cederli. Lo stesso J.R.R. Tolkien aveva venduto i diritti cinematografici dello Hobbit e del Signore degli Anelli in un periodo in cui egli riteneva che non potessero essere resi con un film e in cui aveva deciso che gli sarebbe piaciuto avere un po’ di denaro per ritirarsi in pensione. Il Silmarillion, così come i Racconti incompiuti e altre opere postume di Tolkien, restano di proprietà della Tolkien Estate, per cui le probabilità di vedere a breve un film sul Silmarillion sono assai scarse. Detto questo, nell’ipotesi di riuscire a realizzare un film (o una serie di film) sul Silmarillion, potrebbero essere dei buoni film? Supererebbero la prova del pubblico cinematografico? Come sarebbe trasposto il libro sul grande schermo? Ma può davvero essere trasposto sul grande schermo? Questo articolo esplora le possibilità e le insidie di una possibile trasposizione cinematografica del Silmarillion basandosi su una potenziale realizzazione dei film e su una breve analisi del testo stesso.
Per anni è stato affermato che Il Signore degli Anelli non poteva essere trasposto in un film: è troppo lungo e complicato, la sua dimensione e capacità di fantasia è imponente, ma esso vanta almeno una vera e propria trama principale. Sfortunatamente, Il Silmarillion non ha invece una narrazione principale: coloro che lo hanno letto sanno che è scritto più come un libro di storia che come un romanzo. Non ha un personaggio principale che guida gli eventi, ha ben pochi dialoghi e segue invece alcuni personaggi attraverso vari episodi della storia della Prima Era (e prima ancora di essa). Personaggi come Fëanor, Beren, Lúthien, Túrin e Eärendil sono sì personaggi principali, ma solamente all’interno degli episodi che li vedono protagonisti mentre la storia procede. Come potrebbe funzionare tutto ciò in un film? Avendo questa idea in mente, ho suddiviso Il Silmarillion in tre film cercando di catturare i momenti cruciali del libro in un modo che abbia auspicabilmente senso. Ho inoltre assegnato a ciascun film un ipotetico titolo, chiamando l’intera trilogia semplicemente Il Silmarillion.
Film 1 – La guerra delle gemme
La trama centrale del primo film è basata su Fëanor e sulla creazione dei Silmaril. Sfortunatamente, una grande quantità di dettagli merita già di essere accorciata, tagliata o semplificata. Un lungo prologo presenta la creazione del mondo, dei Valar, il risveglio degli Elfi e la vita a Valinor. L’antagonista è introdotto come Melkor diventando poi Morgoth, un personaggio interessante nel libro poiché è più caratterizzato rispetto al Sauron del Signore degli Anelli. Egli è chiaramente il cattivo principale: un Valar che, per la sua sete di potere, diventa malvagio. Fëanor, l’ingegnoso, impetuoso e curioso Elfo protagonista, crea i Silmaril, i gioielli che catturano la luce degli Alberi di Valinor, l’unica fonte di luce prima della creazione del sole e della luna. Il primo evento principale è l’aggressione di Melkor e del ragno gigante Ungoliant che succhiano la luce e la vita degli Alberi, uccidono il padre di Fëanor e rubano i Silmaril, provocando così la Guerra delle Gemme: Fëanor rinomina Melkor come Morgoth e giura di inseguirlo nella Terra di Mezzo per riprendersele.
Fëanor si appropria delle navi degli elfi di Alqualondë uccidendo i propri consanguinei e, lasciando Valinor, fa cadere una maledizione sulla sua gente, i Noldor. Egli raggiunge la Terra di Mezzo con i suoi seguaci e brucia le navi mentre Fingolfin, suo fratello per parte di padre, lo segue con la sua gente attraversando però a nord il Ghiaccio Stridente.
Morgoth raduna il suo esercito presso la fortezza di Angband per fronteggiare Fëanor, preparandosi così la Battaglia-sotto-le-stelle in cui Fëanor stesso ha il suo ultimo scontro con Gothmog, Signore dei Balrog, in cui resta ucciso. Gothmog potrebbe essere un personaggio che compare in tutti e tre i film. La morte di Fëanor imposterebbe alla fine del film un tono cupo e tragico, lasciando i suoi figli e tutti i Noldor sopravvissuti nell’ombra della maledizione dei Valar e in guerra perpetua contro Morgoth. L’intero film sarebbe cupo sia letteralmente sia in senso figurato, tuttavia potrebbe terminare con il sorgere del sole e della luna.
Riassunto del primo film:
– la creazione di Arda e degli Alberi, l’incatenamento di Melkor;
– il risveglio degli Elfi e il loro viaggio verso Aman;
– la creazione dei Silmaril;
– il furto dei Silmaril e il giuramento di Fëanor;
– il fratricidio e il Fato dei Noldor;
– la Battaglia-sotto-le-stelle e l’uccisione di Fëanor.
Film 2 – L’amore di Lúthien
Questo film, al contrario del Signore degli Anelli e dello Hobbit, non riparte direttamente dal punto in cui è terminato quello precedente. Un’interessante caratteristica della narrazione del Silmarillion è che i personaggi principali sono gli Elfi, per cui le storie si svolgono lungo interi secoli e non solo dei mesi. Un prologo con la Battaglia Gloriosa e l’assedio di Angband da parte degli Elfi per 400 anni consente al pubblico di recuperare l’insediamento dei Noldor e la fondazione dei regni di Nargothrond, Gondolin e Doriath. Viene inoltre mostrato il risveglio degli Uomini e dei Nani. La Battaglia della Fiamma Improvvisa e il duello tra Fingolfin e Morgoth sarebbe un eccitante inizio simile alla Battaglia dell’Ultima Alleanza e al combattimento tra Gandalf e il Balrog nei film sul Signore degli Anelli. Questo consente inoltre di mostrare Angband in questo film e fornire una storia per l’Anello di Barahir donato da Finrod Felagund.
La storia di Beren e Lúthien è la trama principale del secondo film. Agli spettatori viene presentato Beren che recupera l’anello di suo padre da una banda di Orchi, vagando poi nella foresta del Doriath imbattendosi nell’elfa Lúthien. Egli chiede la sua mano al padre Thingol, re del Doriath, che a sua volta chiede a Beren di ritornare stringendo nella mano un Silmaril, una delle gemme che Morgoth ha incastonato nella sua corona di ferro. Gli spettatori seguono le avventure di Beren, Lúthien e del cane Huan fino ad Angband, dove essi strappano un Silmaril a Morgoth mentre dorme e incontrano il grande lupo Carcharoth. Beren prova a difendersi con il Silmaril appena rubato, ma il lupo gigante gli stacca la mano con un morso e poi fugge via in preda al dolore e alla furia mentre il Silmaril gli brucia lo stomaco. Beren e Lúthien ritornano da Thingol spiegandogli che, tecnicamente, il Silmaril è nella mano di Beren, benché essa sia stata staccata.
Il climax del film è la caccia a Carcharoth nei boschi del Doriath con un violento combattimento mortale tra Huan e Carcharoth, culminante con la morte di Beren. Lúthien muore di crepacuore e supplica Mandos e Manwë (rispettivamente il Vala della morte e il re dei Valar) di chiedere a Eru Ilúvatar (Dio) di concedere a Beren una seconda vita. Questa sarebbe un’idea piuttosto difficile da porre proprio alla fine del film ma, di nuovo, se nelle Due Torri Gandalf viene resuscitato, lo stesso può accadere in questo secondo film, avendo così un incantevole lieto fine.
Riassunto del secondo film:
– l’assedio di Angband;
– la fondazione dei tre regni nascosti;
– la Battaglia della Fiamma Improvvisa e la morte di Fingolfin;
– la storia di Beren e Lúthien e la cerca del Silmaril;
– la morte e la resurrezione di Beren e Lúthien.
Film 3 – La frattura del mondo
Se il secondo film è sicuramente il più facile da adattare, il terzo è sicuramente il più difficile da imbastire poiché è il più slegato e potrebbe perfino aver bisogno di un quarto film. Esso contiene molti eventi importanti ma con davvero pochi solidi collegamenti tra loro. Tali collegamenti potrebbero essere realizzati artificialmente durante l’adattamento, ma non ho intenzione di farlo qui. Userò invece molto lo stile narrativo a salti cronologici di Sin City e Pulp Fiction.
Questo film inizia con la Battaglia delle Innumerevoli Lacrime e il combattimento tra Elfi, Uomini (gli Edain), Nani, Orchi, Balrog, Draghi e altri Uomini (gli Easterling), la cattura di Húrin e i dettagli del regno segreto di Gondolin (possibilmente facendo un salto indietro nel tempo per raccontare la storia di Eöl, l’Elfo Scuro). Si potrebbe poi avere l’episodio dei Figli di Húrin con la tragedia del grande guerriero Túrin, il figlio di Húrin maledetto che, ingannato dal drago Glaurung, sposa la sua stessa sorella e che, alla fine, si getta sulla sua spada dopo aver saputo la verità. Ciò include anche la Caduta del Nargothrond. Tuttavia, questa parte potrebbe richiedere un film a se stante ed essere quindi eliminata da questa trilogia.
La rovina del Doriath e la battaglia tra Elfi e Nani potrebbe essere inserita in questo punto, ma richiederebbe una certa organizzazione. Dopo la caduta del Doriath, la storia di Tuor che viene condotto a Gondolin come un ammonimento prelude alla Caduta di Gondolin e alla nascita di Eärendil il Marinaio. Peter Jackson ha fatto molti riferimenti a Gondolin nei suoi film: rappresentare la Caduta di Gondolin è importante perché essa è stata il primo racconto sulla Terra di Mezzo scritto da Tolkien durante la Prima Guerra Mondiale mentre era convalescente dopo aver subito la febbre da trincea. È una storia fortemente iconica tra le opere di Tolkien e, inoltre, vedere in azione le spade Glamdring e Orcrist (forse anche Pungolo) sarebbe un altro bel collegamento con i film di Peter Jackson.
L’atto finale è delicato perché l’eroe è un personaggio nato a metà film: il mezzelfo Eärendil. Il Beleriand, la regione della Terra di Mezzo dove si sono svolti tutti questi eventi, è sopraffatto dagli Orchi e Morgoth sta rafforzando la sua inevitabile vittoria dopo la Battaglia delle Innumerevoli Lacrime. Serve una supplica rivolta ai Valar, per cui il mortale Eärendil (nonché padre del mezzelfo Elrond) salpa verso occidente con il Silmaril da lui posseduto per implorare l’intervento dei Valar. Egli naviga attraverso il mare sino a Valinor dove riesce a convincere i Valar a tornare nella Terra di Mezzo dando così il via alla Guerra d’Ira: una battaglia su scala continentale così distruttiva che buona parte del Beleriand sprofonda nel mare, ottenendo così il profilo costiero della Seconda e Terza Era della Terra di Mezzo che conosciamo e amiamo. Questa battaglia dovrebbe avere delle immagini apocalittiche e splendidi scontri aerei tra Draghi e Valar, Elfi e Orchi, Uomini e Balrog, con inoltre la nave volante di Eärendil. Alla fine Morgoth è sconfitto e scaraventato nel vuoto oltre i confini di Arda. Per l’aiuto prestato nella guerra ad alcuni Uomini è donata una lunga vita e l’isola di Númenor. I Silmaril sono persi definitivamente giungendo così alla fine della Guerra delle Gemme e della Prima Era. La ricompensa di Eärendil è navigare per sempre tra le stelle con uno dei Silmaril sulla prua della propria nave. Questa è una storia molto più difficile da portare sul grande schermo rispetto alle altre due e, senza effettuare drastici tagli e cambiamenti, non sono sicuro che gli si renderebbe giustizia.
Riassunto del terzo film:
– la Battaglia delle Innumerevoli Lacrime e la conquista dello Hithlum da parte degli Easterling;
– la rovina del Doriath e la fuga di Elwing con i Silmaril (eliminando la caduta del Nargothrond ma salvando i dettagli per un film dedicato ai Figli di Húrin);
– la caduta di Gondolin e la fuga verso sud di Eärendil;
– il viaggio di Eärendil verso Aman;
– la Guerra d’Ira e l’esilio di Morgoth.
Una sfida: il tono ben più tragico e cupo dei film sul Silmarillion e i tanti personaggi a cui potersi affezionare che poi finirebbero per morire tragicamente potrebbero scoraggiare gli spettatori? Io non credo che questo possa accadere sviluppando molto bene i personaggi, e questo con Tolkien non è difficile. Spesso le storie terminano con la morte del protagonista o con la città che si è arrivati ad amare rasa al suolo. La Seconda Era e La caduta di Númenor sono un’ulteriore fonte di storie che potrebbero meritare dei film a parte: un’era di tempi oscuri per la Terra di Mezzo con gli Uomini saggi e sapienti che, così come molti Elfi, si spostano a ovest verso Númenor e Valinor lasciando a lottare coloro che restano contro il nuovo signore oscuro Sauron che creerà poi gli Anelli di Potere.
Quando si pensa di realizzare veramente tutto questo con una trilogia (o forse una serie) di film non si può non essere eccitati. Tuttavia, potreste essere come me un po’ in apprensione: ciò che più mi ha afflitto dei film di Peter Jackson è l’idea che troppe cose siano rimaste fuori dai film sul Signore degli Anelli e che troppo sia stato invece aggiunto ai film sullo Hobbit. Parlando degli Hobbit, una cosa che farei davvero fatica ad accettare sarebbe una trilogia di film tolkieniani senza Hobbit a fare da ponte per il pubblico tra la modernità e il mondo selvaggio così com’era.
Il verdetto finale su questi film? Ci vorrebbe uno studio cinematografico in grado di fare qualsiasi cosa per realizzarli. Ad esempio, lo studio potrebbe forse rifarsi ai Marvel Studios e a ciò che essi hanno fatto con il loro universo. Giusto un’idea.
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LINK ESTERNI
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito di TheOneRing.net
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Sinceramente spero che nessuno faccia mai nessun film/serie sul Silmarillion, ci sono troppe troppe cose! Per quanto questa sceneggiatura sembri fattibile ci sono comunque troppe cose che rimangono fuori, e non parliamo di piccoli dettagli, Turin per esempio, come anche scritto nell’articolo, meriterebbe un intero film a parte. Per quanto ami il Silmarillion e per quanto mi piacerebbe dare un volto concreto ai personaggi che lo popolano preferisco tenermeli come me li sono immaginati, il rischio è troppo alto! Lascio il compito di farmi vagare per Arda alla musica con tematiche tolkieniane.