Oxford è una città che svolse un ruolo fondamentale nella vita di Tolkien, nella cui università egli trascorse gran parte della propria vita, prima come studente all’Exeter College e poi come professore di anglosassone e di lingua e letteratura inglese. Nella città il genio di Tolkien viene già celebrato durante l’Oxonmoot, evento ospitato in uno dei college dell’università ed organizzato dalla Tolkien Society nel fine settimana più vicino al compleanno di Bilbo e Frodo (che cade il 22 settembre), e, in maniera permanente, nell’Oxford University Parks, dove crescono due alberi nominati Telperion e Laurelin e dove è stata affissa una targa commemorativa dedicata a Tolkien su una delle panchine (leggi il nostro articolo Telperion e Laurelin si trovano a Oxford). Eppure secondo gli appassionati delle opere del professore si potrebbe fare ancora di più ed un nuovo omaggio a Tolkien è già in programma.
Il progetto Tolkien Memorial
Su iniziativa del progetto studentesco Tolkien Memorial il Pembroke College ha fatto richiesta all’Oxford City Council di erigere una targa commemorativa delle opere e della vita di J. R. R. Tolkien, per i quali il Pembroke College rappresenta una luogo molto importante.
Uno schizzo della targa è stato proposto dal bisnipote del professore, Tim Tolkien, il quale è uno scultore specializzato nella realizzazione di opere in metallo (la targa dovrebbe essere appunto in bronzo) e che in passato ha già lavorato per l’arte pubblica. Nella bozza di Tim, J. R. R. Tolkien è ritratto circondato da un paesaggio bucolico, tra colline, boschi e monti che ricordano la Terra di Mezzo. La targa commemorativa dovrebbe essere, una volta terminata, alta quasi un metro e posta su una base di arenaria, a sua volta sistemata su un letto di fiori. L’insieme dovrebbe infine essere collocato nel cortile interno del Pembroke College, vicino a quelle che erano le stanze del professore.
Al fine di portare a termine il progetto il progetto Tolkien Memorial raccoglie fondi ed i nomi dei donatori verranno registrati in un lista che sarà conservata nella sezione degli archivi del college dedicata a Tolkien.
Secondo il sito Oxford Mail una decisione in merito dovrebbe essere presa entro il 10 maggio.
Il Tolkien Memorial si affiancherebbe ad un’altra iniziativa del Pembroke College volta a ricordare il professore, ovvero la Tolkien Lecture on Fantasy Literature. La serie di lezioni è stata pensata per esplorare la storia e lo stato attuale della letteratura fantasy e giunge nel 2016 alla sua quarta edizione. Quest’anno la Tolkien Lecture sarà tenuta il 26 maggio da Terri Windling, scrittrice, editor e artista specializzata in letteratura fantasy e mitologia, vincitrice di vari premi tra cui nove World Fantasy Award e del Mythopoetic Award.
Tolkien al Pembroke College
Questa nuova iniziativa mostra un vivo interesse per il professore da parte del college e dei suoi studenti, ma quali furono esattamente i frutti che Tolkien produsse durante la sua permanenza al Pembroke College? Soffermiamoci brevemente su questo periodo della sua vita.
Tolkien ricevette la cattedra Rawlinson and Bosworth di Anglosassone del Pembroke College nell’autunno del 1925, dopo aver insegnato a Leeds dal 1920 come Reader e poi, dal 1924, come Professore di Lingua Inglese. Nel 1926 Tolkien si trasferì in Northmoor Road, ad Oxford, ma continuò ad insegnare a Leeds per quell’ultimo anno, mentre iniziava il suo incarico al Pembroke College, dividendosi tra le due università.
Tolkien occupò la cattedra Rawlinson and Bosworth fino al 1945, quando accettò quella di Lingua e Letteratura Inglese che lo portò a lasciare il Pembroke College per il Merton College dove avrebbe continuato ad insegnare fino al pensionamento nel 1959.
Durante gli anni trascorsi presso il Pembroke College Tolkien realizzò molte della sue opere più importanti: diede alla luce la prima versione dello Hobbit, pubblicato nel 1937, e scrisse le prime due parti del Lord of the Rings (ovvero The Fellowship of the Ring e The Two Towers).
The Hobbit fu la prima opera di narrativa che Tolkien pubblicò, eppure il testo che apparve nel 1937 non è lo stesso che la maggioranza dei lettori conosce: infatti nel 1951 ne uscì una seconda versione, rivista al fine di renderlo coerente con l’opera che l’avrebbe seguito. In quegli anni Tolkien stava lavorando a The Lord of the Rings e per eliminare le incongruenze tra le due storie riscrisse il capitolo Riddles in the Dark (Indovinelli nell’oscurità), oltre ad operare vari cambiamenti minori. Nel 1966 uscì una terza versione, ulteriormente rivista, e nel 1978 una quarta.
Lo stesso periodo vide Tolkien realizzare alcuni tra i suoi studi accademici più importanti. Il 25 novembre del 1936 il professore tenne una lezione intitolata Beowulf: The Monsters and the Critics, presso la British Accademy a Londra, data alle stampe per la prima volta l’anno seguente (Beowulf, The Monsters and the Critics. Sir Israel Gollancz Memorial Lecture. British Academy. 1936, Humphrey Milford, London) e divenuta in seguito uno dei saggi di Tolkien più famosi. Il saggio è oggi contenuto nella raccolta The Monsters and the Critics and other essays della HarperCollins (prima edizione 1983 per la George Allen & Unwin), disponibile in italiano col titolo Il Medioevo e il fantastico, casa editrice Bompiani (prima edizione Luni Editrice, 2000).
Un altro importante contributo accademico che il professore realizzò durante il suo periodo al Pembroke College è l’articolo Chaucer as a Philologist: the Reeve’s Tale, letto ad un incontro della Philological Society il 16 maggio del 1931, ad Oxford. Il testo venne incluso nel volume Transactions of the Philological Society 1934 e successivamente riproposto nel quinto volume dei Tolkien Studies (editi dalla West Virginia University Press, il quinto volume venne pubblicato nel 2008).
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Telperion e Laurelin si trovano a Oxford
LINK ESTERNI
– Vai al sito dell’Oxonmoot
– Vai al sito ufficiale della Tolkien Society
– Vai al sito ufficiale del Tolkien Memorial
– Vai al sito ufficiale della Tolkien Lecture on Fantasy Literature
– Vai al sito ufficiale di Terri Windling
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Bellissima iniziativa e davvero interessante articolo|