Con questo quarto articolo, siamo giunti alla fine della prima fase del nostro viaggio esplorativo nell’arte di ispirazione tolkieniana, alla ricerca dell’illustrazione che più rappresenti, secondo i nostri lettori, Smaug. Vedremo in questa occasione le ultime 25 immagini, prima di passare, dalla prossima, settimana alla seconda fase di selezione.
Tra gli artisti qui presentati compaiono in particolare due figure di cui si è parlato molto recentemente, in ambito tolkieniano: il veterano Alan Lee, che il 9 aprile è stato fatto socio onorario dalla Tolkien Society, e Tomás Hijo, vincitore del Best Artwork dei Tolkien Society Awards 2016 con l’opera “The Prancing Pony”.
Alan Lee, illustratore del fantastico specialmente nella sua forma mitica, annovera tra le opere a cui collaborò varie edizioni delle narrazioni dei miti dei Mabinogion gallesi e The Wandering of Odysseus (narrazione in inglese dell’Odissea, per la Frances Lincon Children’s Book, 1995), senza dimenticare il volume Faeries (1978, casa editrice Abrams NY), scritto e illustrato assieme a Brian Froud.
In ambito tolkieniano, Alan Lee ha illustrato alcune tra le opere principali del professore, tra cui, The Hobbit (HarperCollins, 1997, in italiano Lo Hobbit, Bompiani 2003), The Children of Húrin (HarperCollins, 2007, stesso anno in Italia I figli di Húrin per la Bompiani) e The Lord of the Rings (HarperCollins, 1991, in italiano Il Signore degli Anelli, Bompiani 2003).
Dell’esperienza di illustrare quest’ultimo libro e da quella di concept designer per la trilogia Jacksoniana ad esso ispirata nacque il volume The Lord of the Rings Sketchbook (HarperCollins Publishers 2005), tradotto in italiano per la Bompiani (2005) col titolo Il Signore degli Anelli. Schizzi e Bozzetti. In questo volume l’autore racconta il suo primo incontro con il capolavoro del professore, letto a diciassette anni, quando lavorava come giardiniere in un cimitero.
Come avevamo notato parlando di John Howe nel secondo articolo di questa serie (Art Contest Smaug, seconda settimana), anche per Alan Lee illustrare la Terra di Mezzo risulta un compito ardito:
“I was pleased to be offered the chance to illustrate one of my favorite books, but also a little daunted by the responsability involved in placing my illustration alongside a text that was so deeply loved by its many admirers, and which had already demonstrated that it worked very well on its own, without any pictures.”
(Ero contento che mi venisse offerta la possibilità di illustrare uno dei miei libri preferiti, ma anche un po’ scoraggiato dalla responsabilità insita nel porre le mie illustrazioni a fianco di un testo che era così profondamente amato dai suoi tanti ammiratori e che aveva già dimostrato di funzionare molto bene da solo, senza nessuna immagine.) (t.n.)
Alan Lee spiega altresì il suo approccio nell’illustrare l’opera tolkieniana, in cui l’immagine è al servizio della parola:
“What I wanted to do with the book illustrations was support and embellish the readers’ interpretations rather than offer radically new ideas, and so I followed the text quite carefully in order that the protagonists’ movements could be tracked across the surface of the pictures and into the distance.
The satisfaction for me comes from the process of finding that initial composition and then building up the atmosphere with successive washes of watercolor until the feelings evoked by the words, and those evoked by the image, start to merge.”
(Ciò che io volevo fare con le illustrazioni del libro era supportate e abbellire le interpretazioni dei lettori piuttosto che offrite idee radicalmente nuove e perciò seguii il testo piuttosto attentamente così che i movimenti dei protagonisti potessero essere seguiti attraverso il piano dell’illustrazione o in profondità.
La soddisfazione per me viene dal processo di trovare quella composizione iniziale e poi costruire l’atmosfera con successive velature di acquarello finché le sensazioni evocate dalle parole e quelle evocate dall’immagine cominciano a fondersi.) (t.n.)
Quarta manche
Prima di proporre le opere di questa ultima settimana, ricordiamo le semplici regole di questo art contest: i lettori sono invitati a votare le cinque illustrazioni favorite tra le venticinque pubblicate assieme all’articolo che le introduce. Come sopra accennato, questa settimana termina la prima fase di selezione e dalla prossima si passerà a una seconda eliminatoria in cui verranno riproposte le venti immagini selezionate dalle precedenti votazioni e tra di esse sceglierete le tre vincitrici finali. Si può votare sia sul sito dell’AIST sia sul gruppo facebook di Studi Tolkieniani, ma ricordate che potete esprimere le vostre preferenze una sola volta per articolo.
GUARDA LE ILLUSTRAZIONI DA VOTARE
Gli artisti:
– Alan Lee, per le prime cinque immagini
– Andrea Piparo le seguenti due, la sua pagina facebook
– Björn Lensig e la sua pagina deviantart
– Donato Giancola le seguenti cinque
– Justin Oaksford e la sua pagina deviantart
– Matthew DeMino
– Piya Wannachaiwong
– Ramón Acedo
– Raoul Vitale
– Raymond E. Gaustadnes le seguenti due
– Ryan Valle e la sua pagina deviantart
– Stephen Najarian
– Stephen Oakley
– Tomás Hijo
– Yoann Lossel e la sua pagina deviantart
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Smaug: scegli l’illustrazione migliore
– Art Contest Smaug, seconda settimana
– Art Contest Smaug, terza settimana
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Andrea Piparo – Notizie dall’Interno
Andrea Piparo – Smug conquista Erebor