Questo venerdì ci porta alla conclusione della nostra breve parentesi sul connubio tra Tolkien e cosplay: certo non una panoramica a 360 gradi, ma piccoli scorci che mostrano quanta passione possa esserci dietro un costume che non è solamente una maschera, come possa accendere la curiosità ed esserne allo stesso tempo il frutto, quanto possa dare in termini umani. Dopotutto, “If more of us valued food and cheer and song above hoarded gold, it would be a merrier world.” (The Hobbit, J. R. R. Tolkien).
Ringraziamo i ragazzi che hanno condiviso con noi le loro esperienze e i nostri lettori che hanno seguito questa piccola rubrica.
Ecco la nostra ultima intervista, dove prende parola la cosplayer tolkieniana Marianna Maggi.
1) Quando e come hai conosciuto il mondo del cosplay?
Ho conosciuto questo mondo ormai parecchi anni fa, nel 2009, tramite ricerche su internet che mi hanno ricondotta ad alcuni famosi cosplayer dell’epoca.
2) Per quale motivo sei diventata una cosplayer?
Prima di tutto per ricreare i costumi che mi ispirano di più, e più avanti ho imparato anche il piacere di interpretare i personaggi di cui vesto i panni.
3) Qual’è stato il tuo primo cosplay?
Suiseiseki dall’anime Rozen Maiden (anime tratto dall’omonimo manga delle autrici PEACH-PIT, pubblicato dalla Flashbook Edizioni dal 2006 – n.d.r.).
4) Quando e come hai conosciuto Tolkien?
Ho conosciuto il maestro grazie all’uscita del primo film, La Compagnia dell’Anello. Ero alle medie all’epoca e in classe non si parlava d’altro!
5) Quali opere hai letto di Tolkien e qual è la tua preferita?
Purtroppo non molte, oltre Il Signore degli Anelli ho letto Lo Hobbit, Il Silmarillion, Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e ho preso da poco I figli di Húrin. Per lo più mi sono concentrata sulla lettura di saggi e opere su Tolkien, quali Paganesimo e Cristianesimo in Tolkien (di Enrico Passaro e Marco Respinti, casa editrice Il Minotauro, 2004 – n. d. r.), Santi pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien (di Claudio Antonio Testi, Edizioni Studio Domenicano, 2014 – n. d. r.), Tolkien e i classici (a cura di Roberto Arduini, Cecilia Barella, Giampaolo Canzonieri, Claudio Antonio Testi, casa editrice Effatà, 2015 – n. d. r.), un paio di biografie e diversi saggi sulle figure femminili nelle sue opere.
6) Qual’è il tuo personaggio tolkieniano preferito?
Non posso dire di averne uno soltanto, ma sicuramente Re Théoden ed Éowyn mi hanno emozionata più di qualunque altro personaggio.
7) Tolkien e cosplay: queste due passioni hanno influenzato la tua vita? In che modo?
Senza dubbio ora la mia vita sarebbe incredibilmente diversa se non fossi entrata in questo mondo! Prima di tutto ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici grazie a queste due passioni, e in particolare ho incontrato il mio ragazzo! Inoltre ormai gran parte dei miei costumi, anche non prettamente tolkieniani, si ispirano inevitabilmente al suo stile e al suo immaginario.
8) Quali personaggi tolkieniani interpreti e per quale motivo? Quali caratteristiche ti hanno colpito di più di loro?
Il mio cosplay di punta è Éowyn: ho ricreato diverse sue versioni cinematografiche e questo perché è un modello di donna che seguo fin da piccola e che mi influenza ancora oggi, indossandone i panni. Inoltre, anche se estremamente di nicchia, ho interpretato Estë La Gentile, Valië del Riposo, insieme ad un gruppo completo di Valar, e Lúthien Tinúviel insieme al mio ragazzo che ha interpretato Beren. Quello che mi ha colpito di più di loro, e che le accomuna tutte, è la grande gentilezza e bellezza che ispirano e, allo stesso tempo, la forza e il coraggio che le contraddistingue.
In più ho interpretato, anche se per poco, Bofur della compagnia di Thorin, a cui sono super affezionata, ma che purtroppo fisicamente non mi si addice per niente.
9) Hai realizzato tu il costume?
Per la parte sartoriale li realizzo da sola poiché ho frequentato un corso di sartoria, ma spesso commissiono o mi faccio aiutare per gli accessori.
10) Qual’è la cosa che preferisci dell’indossare le vesti di un personaggio tolkieniano?
La cosa più bella, in particolare nell’indossare le vesti di Éowyn, è sicuramente vedere le reazioni dei visitatori che vengono a trovarci durante i vari eventi, dal semplice ragazzo che punta il dito alla mamma che spiega alla figlioletta che da grande, se sarà abbastanza coraggiosa, anche lei potrà sconfiggere un drago come me. Sono ricordi preziosissimi che senza l’universo tolkieniano non avrei mai vissuto.
11) Futuri progetti cosplay tolkieniani? Nuovi personaggi?
Di sicuro ho intenzione di preparare altre versioni di Éowyn! Inoltre sto preparando una mia versione di Lothíriel di Dol Amroth. Per quest’anno ho deciso di concentrarmi più sui personaggi tratti da Il Silmarillion e mi piacerebbe creare qualcosa per interpretare Melian, madre di Lúthien, Fingolfin, e una tra Aredhel e Haleth.
12) C’è stata un’influenza da parte dei film di Peter Jackson?
Assolutamente sì, poiché la versione cinematografica delle opere di Tolkien è fondamentale per noi cosplayer. Tutti i costumi che ho realizzato sono (più o meno) copie di quelle dei film, a esclusione di quelli tratti dal Silmarillion ovviamente. Per di più, anche i costumi che realizzo per me stessa, come precedentemente accennato, si ispirano in parte anche a quelli dei film.
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