Prosegue l’appuntamento radiofonico con la trasmissione Pantheon e la serie di otto puntate monografiche “Tolkien: un viaggio inaspettato”, condotte da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras.
Sabato 11 è stata trasmessa la sesta puntata, la quale ha visto intervistato Roberto Arduini, presidente AIST: gli aspetti dell’opera tolkieniana toccati sono vari, tra cui spicca soprattutto l’attenzione per la natura del Professore.
Il momento musicale vede la partecipazione di Andrea Pellegrini, nel cui album Middle Earth Tolkien e il jazz si incontrano, e l’ascolto del brano The Old Forest di Bo Hansson.
Paesaggi realistici e creature meravigliose
La cura che Tolkien infuse nelle sue descrizioni dei paesaggi è tale che essi permangono nell’immaginazione dei lettori quanto i personaggi della narrazione, anzi la Natura diviene essa stessa co-protagonista in varie occasioni, contribuendo allo svolgersi della storia. Possiamo toccare l’erba, sentire l’odore, apprezzare i colori di questi paesaggi e riconoscerli perché, nel mondo immaginario creato da Tolkien, gli ambienti naturali sono “reali”. Il mutare della natura nel tempo (all’interno del giorno come nel trascorrere dell’anno) è uno degli aspetti che Tolkien riesce a trasmettere con straordinaria maestria, capacità frutto di un’osservazione attenta e di un amore profondo: in particolare alberi e foreste sono cari al Professore, che arriva a dipingerli come esseri dotati di una mente creando figure quali gli Ent, i Pastori di Alberi, giganti dall’aspetto di albero, una delle sue creazioni più originali, non basate cioè su figure fantastico-mitologiche preesistenti. Per Tolkien, che amava appassionatamente gli alberi e le piante in generale, la foresta è un’entità dotata di una vita propria, indipendente da quella degli Uomini, ma non per questo meno “viva” e intensa, una vita di cui i personaggi si rendono conto solo quando essa si dimostra ostile, come nel caso della Vecchia Foresta ai confini della Contea, i cui alberi sembrano congiurare per ostacolare e sviare i viaggiatori, o del Vecchio Uomo Salice, che li attira e li incanta per poi intrappolarli all’interno del proprio tronco o annegarli nel fiume sulle cui rive cresce.
Questa natura ricca e varia è abitata da creature mitiche altrettanto particolareggiate, frutto di uno studio ed una elaborazione non inferiori.
Primo fra tutti sovviene il drago, considerato da Tolkien la creatura di fantasia per eccellenza: «Il drago portava il marchio made in Feeria impresso a chiare lettere; e, quale che sia il mondo in cui porta avanti la sua esistenza, si tratta sempre di un Altro Mondo» (Sulle fiabe, in Il Medioevo e il Fantastico, Bompiani). Il Professore indica esplicitamente due fonti per la scena di Bilbo e Smaug: il Beowulf per quanto riguarda il furto della coppa, la leggenda di Sigfrido e il drago Fáfnir per la conversazione fra l’eroe e il drago. Smaug, però, se ne distingue per alcune caratteristiche importanti. Tolkien sentiva che le figure dei draghi della letteratura medievale erano troppo astratte e non sufficientemente caratterizzate: come dice a proposito del Beowulf, vi è troppa “draconitas” e troppo poco “draco“, non vi è abbastanza del «verme reale, della sua vita bestiale e dei suoi pensieri» (Beowulf: the Monsters and the Critics, HarperCollins, t.n.).
Shelob (“she-lob“, la femmina del ragno) è la traduzione dell’elfico Ungol, “ragno”. È discendente dei ragni giganti nelle leggende della Prima Era, che sono tutti discendenti di Ungoliant, il primordiale divoratore di luce che sotto forma di ragno affiancava il Potere Oscuro, ma alla fine litigò con lui. Non c’è alleanza, quindi, fra Shelob e Sauron, l’incaricato del Potere Oscuro; solo un identico odio. E questo è l’insegnamento di Tolkien: la natura, le creature che la popolano non sono buone o cattive, semplicemente seguono il loro istinto e non possono essere controllati.
Tolkien raccontato in jazz e rock
Andrea Pellegrini, proveniente da una famiglia di musicisti, inizia a studiare pianoforte a 6 anni, per poi approcciare molti altri strumenti quali percussioni, chitarra e contrabbasso. Ha conseguito il Diploma accademico in Jazz presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali P. Mascagni con una tesi sul jazz a Livorno e in 25 anni di attività ha suonato e tenuto lezioni in vari stati d’Europa. Nel 1993 crea assieme a Chico De Majo l’Ensemble Ainulindalë (in quenya, “Musica degli Ainur”), un duo che crescerà fino ad includere 11 elementi. Assieme a Paul McCandless, l’Ensemble Ainulindalë produce l’album Middle Earth, uscito nel 2000 (distribuito da Harmonia Mundi). La Suite Tolkieniana contenuta nell’album è composta da cinque brani: Mithlond, Lothlórien, Elen Sila Lúmenn Omentielmo, Minas Tirith e Ent (La Vendetta degli Uomini Albero).
Bo Hansson (1943-2010), artista svedese precedentemente parte del duo Hansson & Karlsson, è l’autore del brano The Old Forest, proveniente dal concept album interamente strumentale Music Inspired by Lord of the Rings. Considerato progressive rock o psychedelic rock, l’album uscì in Svezia per l’etichetta Silence col titolo Sagan om ringen (“la saga dell’anello”) nel 1970 e nel 1972 venne diffuso internazionalmente col titolo Music Inspired by Lord of the Rings, con l’aggiunta di tre tracce.
– 00:00 Introduzione di Arturo Stàltieri e Loredana Lipperini sui luoghi e le creature della Terra di Mezzo con “gli indovinelli di Gollum e Bilbo”
– 02:53 Roberto Arduini sulla differenza tra passatismo e medievalismo e la loro relazione con Tolkien
– 06:22 Il rapporto tra Tolkien e la Natura: i paesaggi nelle opere del Professore, l’amore di Tolkien per gli alberi, il contesto culturale
– 09:27 I paesaggi costruiti da Tolkien, le loro caratteristiche, i rimandi al mondo primario, i personaggi che li abitano (in particolare gli Ent)
– 11:12 Lipperini e Stàltieri sugli Ent, i paesaggi e i ragni
– 12:05 Stàltieri su Bo Hansson, Music Inspired by Lord of the Rings
– 12:50 The Old Forest di Bo Hansson
– 15:07 Stàltieri su Bo Hansson
– 15:25 Roberto Arduini sulle mappe nelle opere di Tolkien, l’attenzione e la coerenza con cui egli (o il figlio Christopher) le realizzava
– 18:17 Roberto Arduini sulle creature di Arda, il “bestiario di Tolkien”: rendere l’antica grandezza e complessità delle creature mitologiche preesistenti, il drago made in Feeria e dalle origini antiche, Shelob il ragno
– 21:30 Stàltieri su Andrea Pellegrini, il gruppo Ainulindalë e Tolkien in jazz
– 22:00 Minas Tirith dall’album Middle Earth
– 23:40 Andrea Pellegrini sul jazz e il mondo tolkieniano come terre di mezzo, la composizione e la complessità, la Suite Tolkieniana, le influenze musicali
– 27:50 Andrea Pellegrini sui progetti futuri, un possibile ritorno alla Terra di Mezzo
– 28:20 a sabato prossimo con gli epigoni di Tolkien
1) In onda il 7 gennaio.
Il viaggio di Tolkien: gli antenati della Terra di Mezzo. Conversazione con Piero Boitani, filologo, linguista, professore ordinario di letteratura comparata. Tolkien e il mito: Beowulf, Sir Gawain e il Cavaliere verde, le saghe nordiche. Come nasce l’universo tolkieniano.
2) In onda il 14 gennaio.
Un universo di parole: le lingue della Terra di Mezzo. Conversazione con Roberto Arduini, giornalista, studioso di Tolkien e presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. In principio fu l’elfico: come Tolkien immaginò un mondo dove i personaggi potessero parlare le lingue che inventava.
3) In onda il 21 gennaio.
Un guerriero piccolo piccolo: il ribaltamento dell’eroe classico. Conversazione con Federico Guglielmi, Wu Ming 4, scrittore, studioso di Tolkien. L’eroe arturiano diventa imperfetto: l’innovazione di Tolkien e le imperfezioni dei nuovi guerrieri.
4) In onda il 28 gennaio.
L’Anello è mio: la questione del Male. Conversazione con Federico Guglielmi, Wu Ming 4, scrittore, studioso di Tolkien. Nessuno è perfetto: come Tolkien inserisce vulnerabilità anche nei personaggi positivi.
5) In onda il 4 febbraio.
Principesse elfiche e combattenti mascherate: le figure femminili. Conversazione con Michela Murgia, scrittrice, e Saverio Simonelli, giornalista e studioso di Tolkien. Dama Galadriel, Arwen, Éowyn: Tolkien riesce a immaginare una figura femminile che si distacca fino in fondo dalla tradizione?
6) In onda l’11 febbraio.
Creature fantastiche e dove trovarle: bestiario e paesaggio in Tolkien. Conversazione con Roberto Arduini, giornalista, studioso di Tolkien e presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Razze, animali, alberi, mondi: cosa vive nella Terra di Mezzo.
7) In onda il 18 febbraio.
Tutti figli di Tolkien: gli epigoni nel fumetto, nel cinema, nella letteratura, nei giochi. Conversazione con Roberto Arduini, giornalista, studioso di Tolkien e presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. La letteratura fantasy, i giochi di ruolo, i videogiochi, i fumetti, il cinema, le serie televisive: da Guerre Stellari a Harry Potter e Game of Thrones, l’immaginario che Tolkien ha influenzato.
8) In onda il 25 febbraio.
Opera aperta: lo straordinario mondo del fandom. Conversazione con Alessandro D’Avenia, scrittore, e Michela Murgia, scrittrice. C’è chi ha cominciato a leggere grazie a Tolkien, c’è chi grazie a Tolkien, e ai giochi di ruolo a lui ispirati, ha cominciato a scrivere. Storie di fan.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Radio3, la 5a puntata: Murgia e Simonelli sulle donne
– Leggi l’articolo Radio3, la 4a puntata: WM4 e il “pagano convertito”
– Leggi l’articolo Radio3, la 3a puntata: WM4 e l’eroe tolkieniano
– Leggi l’articolo Radio3, 2a puntata: le lingue e Ted Nasmith
– Leggi l’articolo Tolkien su Radio3: Boitani e la 1a puntata
– Leggi l’articolo Dal 7 gennaio l’AisT e Tolkien su Rai Radio3
LINK ESTERNI:
– Vai al sito del programma Pantheon su Rai Radio3
– Vai al sito di Andrea Pellegrini
– Vai al sito della casa discografica Silence
.