Fare ricerca nei testi di Tolkien
Come ben sappiamo, l’universo tolkieniano è estremamente vasto e particolareggiato, e non è raro imbattersi in un nome che non conosciamo e che ci incuriosisce. Oppure, in un personaggio che ci piace molto e del quale vorremmo scoprire tutto il possibile: in questo caso, una generica ricerca su internet non è la soluzione, perché si rischia di trovare poche e spesso inaccurate informazioni. La scelta migliore è sempre quella di basarsi sui testi stessi, come suggerisce questo interessante articolo. Come rileva l’autore, uno degli aspetti più belli dell’opera tolkieniana è il gran numero di misteri e questioni lasciati irrisolti, che possono essere indagati da ogni lettore che voglia mettersi a cercare indizi e riferimenti disseminati nei testi. L’esempio che porta è quello di Salmar, un personaggio secondario del Silmarillion e generalmente poco conosciuto. Come fare allora per saperne di più?
Usate i libri
Il primo consiglio che dà è appunto quello di non limitarsi a fare una ricerca su Google: oltre al rischio di ottenere risultati lacunosi e imprecisi, ci si priverebbe del gusto della ricerca e della possibilità di scoprire i dettagli da sé, immergendosi nelle pagine dei libri.
Consultate gli indici
Il Professore prima, e il figlio Christopher poi, hanno corredato di indici analitici tutte le opere maggiori, per dare la possibilità ai lettori di ritrovare velocemente le pagine dove un particolare personaggio, luogo o oggetto è menzionato.
Nel caso preso in esame, occorre scorrere la lettera “S” nell’indice del Silmarillion, dove alla voce “Salmar” troveremo specificato: “Un Maia che penetrò in Arda con Ulmo; artefice degli Ulumùri, i grandi corni di Ulmo.”
Ciò significa che abbiamo a che fare con un Maia al servizio di Ulmo; oltre a questo, andando a leggere alla pagina indicata, che si trova nel primo capitolo, scopriamo che: “Salmar è giunto con lui ad Arda, Salmar che costruì i corni di Ulmo, quelli che nessuno mai può dimenticare una volta che li abbia uditi”.
Scoprite l’etimologia
Tutti i nomi presenti nei testi tolkieniani hanno una radice etimologica significativa. Tutti noi lettori di Tolkien sappiamo che lui scrisse le sue storie per dare un mondo e un popolo che le parlasse alle sue lingue elfiche, Quenya e Sindarin: per questo motivo, sicuramente il nome sul quale stiamo indagando avrà radice in una di queste due.
Il Silmarillion è dotato di un breve vocabolario che riporta le parole elfiche usate nel libro, perciò si può verificare se, dividendo in due la parola “Salmar”, è possibile scoprire qualcos’altro.
In questo caso il risultato è negativo, ma abbiamo a disposizione un’altra fonte, il quinto volume della History of Middle-Earth, The Lost Road and Other Writings, che riporta una lista più completa: sfortunatamente, nemmeno questa ci viene in aiuto.
Alla terza fonte consultata, però, scopriamo qualcosa: nell’appendice dei nomi dei Racconti Ritrovati, infatti, leggiamo che “il nome fa sicuramente parte dei derivati della radice SALA: salma ‘lira’; salmë ‘il suonare l’arpa’ ecc.”
Estendete la vostra ricerca (cercate altri libri)
Come già sappiamo bene, una delle caratteristiche più affascinanti della mitologia della Terra di Mezzo è l’incredibile abbondanza di dettagli che il Professore inserisce nelle sue storie. Ciò permette di trovare un personaggio in un libro, di seguirne le tracce in un altro, magari scoprendo le vicissitudini da lui affrontante o i suoi legami famigliari.
Perciò, quando si cercano informazioni specifiche, è sempre bene espandere la ricerca agli altri libri.
Nel nostro caso, stiamo cercando Salmar, un personaggio del Silmarillion: in quali altre storie potrebbe comparire? Ci sono i Racconti Incompiuti, che espandono alcune delle storie del Silmarillion, e i Racconti Ritrovati e quelli Perduti, che contengono le prime versioni del legendarium.
Nell’indice dei Racconti Incompiuti, nulla; ma in quello dei Racconti Ritrovati troviamo qualcosa: “Salmar: compagno di Ulmo, chiamato anche Noldorin, Lirillo e (gnomico) Golthariel”.
Come abbiamo già detto, molte delle storie contenute nella HoME, e quindi anche nei Racconti Ritrovati, sono le prime versioni scritte da Tolkien, che possono differire di molto rispetto alle versioni poi pubblicate. Perciò, qualsiasi informazione qui reperita riguardo a Salmar potrebbe non far parte del canone; abbiamo comunque la possibilità di vedere come l’autore ha costruito il personaggio e come l’ha modificato negli anni.
Andiamo quindi a cercare tra le pagine del libro indicate dall’indice, per tracciare la figura di Salmar. Nel capitolo L’avvento dei Valar scopriamo che “a Valmar abitava anche Noldorin, molto tempo addietro conosciuto come Salmar; suonava le sue arpe e le sue lire, oppure sedeva ai piedi di Laurelin e diffondeva musica dolce da uno strumento ad arco”.
Infine, occorre anche dare un’occhiata ai Racconti Perduti. Qui troviamo una nota di Christopher Tolkien: “di Noldorin sappiamo inoltre che era il Vala Salmar, il gemello di Ómar-Amillo; che entrò nel mondo con Ulmo e che in Valinor suonava l’arpa e la lira e amava i Noldoli”.
In questo modo abbiamo esaurito la nostra ricerca. Ci sono altri frammenti di informazione sparsi qua e là, ma o sono troppo oscuri o non fanno che riportare parole simili al Silmarillion.
Qui inizia dunque la speculazione.
Speculare è divertente (ma siate cauti)!
Il fatto che Salmar compaia nel Silmarillion con i riferimenti al “suonare l’Arpa” e alle “lire”, ci porta a riscontrare la corrispondenza con i primi bozzetti trovati nei Racconti Ritrovati.
Speculare e ipotizzare connessioni, chiedendosi “e se…”, “perché no…” è un’ottima cosa, ma è importante non esagerare, per non correre il rischio di inventarsi qualcosa di sana pianta senza alcun vero fondamento nei testi. Confrontarsi con altri studiosi è un’ottima abitudine in proposito.
Nel nostro caso, potremmo ipotizzare che Salmar, diversamente da Ossë, sia rimasto a Valmar durante gli avvenimenti del Silmarillion. E questo potrebbe portare a chiedersi se nel Silmarillion ci sono riferimenti specifici ad arpe in Valinor o al gemello sopra nominato: qui riparte la ricerca.
Divertitevi
Infine, l’ultimo e più importante consiglio.
Non importa quanto la vostra teoria sia inusuale, seguitela e andate a verificarla. Immergetevi profondamente nella vostra libreria tolkieniana e spulciate ogni pagina, ogni albero genealogico che riuscite a trovare; passate da un libro all’altro, cercate le radici etimologiche. Cercate finché non avrete analizzato ogni singolo indizio possibile.
Buona ricerca!
LINK ESTERNI:
– Vai all’articolo originale su A Tolkienist’s Perspective
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