Le “nuove” Lettere: l’intervista al traduttore

Tolkien - Lettere 1914-1973Avevamo annunciato, ad aprile, l’arrivo di una nuova traduzione delle Lettere di Tolkien e la fatidica data si avvicina: il 3 gennaio 2018, dopo essere stato fuori catalogo per tanti anni, torna ad essere disponibile l’epistolario del Professore oxoniense. Dall’acquisizione della Bompiani da parte del Gruppo Giunti, si è instaurata una collaborazione tra quest’ultimo e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che ci ha permesso di segnalare numerosi errori presenti in varie traduzioni delle opere tolkieniane, portando così ad un miglioramento delle edizioni italiane. Interpellati su quale opera necessitasse prioritariamente di una revisione, abbiamo suggerito non una semplice ristampa riveduta delle Lettere, ma una nuova traduzione. Lorenzo Gammarelli, socio, saggista e traduttore AIST, ha ricevuto l’onere o l’onore di questo compito: ritradurre le lettere del Professore. Già curatore delle edizioni italiane del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, della traduzione del volume critico Tolkien e la Grande Guerra di John Garth, Gammarelli è anche studioso tolkieniano, i cui saggi sono apparsi nei volumi All’ombra del Signore degli Anelli (Delmiglio editore), La falce spezzata e C’era una volta…Lo Hobbit (Marietti 1820).
A meno di una settimana dalla fatidica data, vi proponiamo un’intervista col nostro traduttore!

Prima cosa: perché Lettere 1914-1973 e non più La realtà in trasparenza?
«Premesso che il titolo viene scelto dall’editore, non nascondo di avere fortemente caldeggiato questo cambiamento. Il motivo principale è per allinearsi al titolo inglese (e delle altre lingue in cui le lettere sono state tradotte). Poi, per una sorta di onestà intellettuale nei confronti del lettore: sono convinto che il titolo di un testo non narrativo debba riflettere il reale contenuto del libro. Infine, anche perché ho sempre trovato la realtà in trasparenza un titolo forse poetico ma inadatto e poco pertinente, e per me francamente inspiegabile».

Come sei diventato il traduttore delle Lettere?
Lorenzo Gammarelli«In modo decisamente non casuale. Dopo le note vicende societarie che l’hanno riguardata, e forse proprio per rimarcare una discontinuità con il passato, la casa editrice Bompiani ha deciso che era giunto il momento di ripubblicare le Lettere, che da troppi anni erano ormai fuori catalogo; ha chiesto consiglio all’Associazione italiana studi tolkieniani, che attualmente nel nostro Paese è la più importante associazione dedicata allo studio dell’opera di Tolkien, e insieme hanno deciso che non sarebbe stato sufficiente ripubblicarle, ma che stato necessario ritradurle completamente. L’AIST ha suggerito di assegnare a me l’incarico, e dato che la Bompiani già mi conosceva, perché avevo lavorato come curatore delle nuove edizioni del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, ecco fatto!
O quasi: in realtà, prima di dare il via, la Bompiani ha dovuto sottoporre il mio nome alla HarperCollins e alla Tolkien Estate, rispettivamente casa editrice inglese e società che detiene i diritti letterari dell’opera di Tolkien, per chiederne l’approvazione. Devo confessare che la settimana in attesa di una risposta da Londra è stata piuttosto ansiogena».

Particolari difficoltà?
«Per me le lettere più difficili da tradurre sono state quelle in cui Tolkien affronta tematiche religiose: il linguaggio di Tolkien, solitamente molto chiaro, si fa più involuto e complicato: ci si trovano termini poco comuni, termini comuni ma con accezioni particolari, costruzioni sintattiche che in inglese non ci si aspetterebbe, citazioni con riferimenti ad autori non famosissimi, spesso con qualche cambiamento, cosicché è anche impossibile risalire alla frase originale».

Lettere - nuova traduzione
Perché sono così importanti le Lettere?
«Sappiamo (in gran parte dalle lettere stesse) che Tolkien non era un fautore del biografismo, e anzi considerava impertinenti i tentativi di leggere la sua opera attraverso dettagli biografici, quindi è molto importante dare alle Lettere il giusto valore come inestimabile fonte di informazioni biografiche e sul pensiero di Tolkien, ma senza spingersi oltre, e soprattutto senza usarle per far dire a Tolkien quello che vogliamo dire noi».

Qual è stata la scoperta più interessante o sorprendente che hai fatto traducendo le Lettere?
«Ovviamente già conoscevo le lettere, e le avevo già lette. Ritraducendole, però, ho potuto apprezzare l’umanità di Tolkien, e quanto, diversamente dalla vulgata comunemente diffusa, fosse informato e interessato al mondo e agli avvenimenti che lo circondavano».

L’ultima edizione inglese delle Lettere è caratterizzata da un indice molto ricco: è stato tradotto?
«Questa edizione delle Lettere ha un indice, più corposo rispetto a quello della vecchia edizione italiana, ma che non si avvicina nemmeno alla complessità e completezza di quello inglese. Considerate che l’indice inglese è stato compilato nel corso di svariati anni da Christine Scull e Wayne Hammond, i due massimi esperti di bibliografia tolkieniana; per quello italiano abbiamo dovuto fare in poco più di un mese».

Come mai direttamente in edizione economica? Non sarebbe stato meglio pubblicare prima un’edizione rilegata?
«Questo dipende da considerazioni editoriali che spettano unicamente all’editore, e sulle quali come traduttore non ho alcuna voce in capitolo. Anche a me sarebbe piaciuta una bella edizione rilegata, ma possiamo sempre sperare: se quella economica dovesse vendere molto, la Bompiani potrebbe forse prenderla in considerazione; quindi, comprate tutti il libro!».

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Dal 3 gennaio 2018 le lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Le Lettere di Tolkien finiscono fuori catalogo

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17 Comments to “Le “nuove” Lettere: l’intervista al traduttore”

  1. David ha detto:

    Avremmo mai un edizione delle ”Lettere” equivalente alla versione inglese ? Quante copie in brossura dovranno essere vendute per avere una edizione rilegata ?
    Veramente , si dovra’ aspettare un’ondata di vendite tale da far scattare la versione rilegata ?
    Da ”non esperto” , avrei sfruttato l’attesa della nuova edizione delle Lettere per massimizzare le vendite in edizione rilegata , e poi , quando inevitabilmente la richiesta diminuirebbe , avrei presentasto la versione economica per ottimizzare le vendite sul lungo periodo .
    Ripeto , sono ignorante riguardo alle dinamiche delle vendite editoriali .
    Comunque , sicuramente non voglio che un libro cosi’importante come le Lettere , si affianchi , senza una degna rilegatura , a tutti gli altri miei volumi di/su Tolkien , che mi pregio di mostrare tutti rilegati .
    Certo , ho bei libri su Tolkien anche in brossura , ma quelli piu’ importanti li consulto molte volte e devono resistere nel tempo .
    Quale volume di Tolkien verra’ mai piu’ maneggiato e consultato rispetto alle Lettere ?
    Per me , i libri importanti , di valore , degni di chiamarsi ”LIBRI” , devono avere una robusta e meglio ancora , bella copertina . Anche la vista vuole la sua parte .
    Sono veramente tentato di farmi rilegare una copia brossurata , anche se al massimo otterrei un pessimo ibrido .
    Dobbiamo VERAMENTE aspettare anni , prima di maneggiare una edizione degna di questo nome ?
    O peggio , siamo destinati a una vana attesa ?
    Certamente non comprero’ prima una versione brossurata e poi una rilegata .
    Semmai il contrario .
    Prego vivamente di essere smentito .

    • Glen ha detto:

      E’ il momento di farsi sentire, perché non avere un’edizione degna di questo nome?
      Per un libro di questa portata, che verrà consultato così tante volte perché non prevedere un’edizione solida e di tutto rispetto?
      Io ho ordinato il libro online e purtroppo mi è arrivato rovinato… grrrrr

  2. Norbert ha detto:

    Direi che questa domanda dovresti farla a Bompiani.

  3. Lorenzo ha detto:

    David, mi puoi dire qual è l’edizione inglese rilegata che secondo te dovrebbe essere di riferimento? Perché, da quello che vedo, la HarperCollins al momento pubblica Letters unicamente in brossura, e l’ultima edizione rilegata inglese è stata quella del 1981, la prima.

    • Anna F. ha detto:

      Siiii anch’io vorrei una versione rilegata!
      Condivido il pensiero di @David “ma quelli piu’ importanti li consulto molte volte e devono resistere nel tempo .
      Quale volume di Tolkien verra’ mai piu’ maneggiato e consultato rispetto alle Lettere ?
      Per me , i libri importanti , di valore , degni di chiamarsi ”LIBRI” , devono avere una robusta e meglio ancora”
      Scriviamo tutti quanti alla GIUNTI!

  4. Marco Faggio ha detto:

    Posseggo la prima traduzione di questo libro fondamentale e il prerequisito per un nuovo acquisto sarebbe una versione rilegata!

  5. Fabio Leone ha detto:

    Lasciatemelo dire: ma come si fa ad apporre ad un “grande tascabile” della Bompiani il prezzo di 24€? Copertina ridicolmente morbida, a soli 3 colori, rilegatura assente (solo colla termica per sostenere le pagine). Le pagine stesse non sono fascicolate: quando lo sono le vedete come raggruppate in fascicoli da 64 pagine, poi uniti dalla colla termica… qui invece sono semplicemente unite alla costa da uno strato di colla. Non riesco neanche a scorgere un rinforzo in tessuto della costa. La carta e’ probabilmente riciclata e si nota perche’ la carta di qualita’ fa “presa” sulle dita e si sfoglia facilmente… storia diversa per carte riciclate, le quali sono difficili da maneggiare (ed hanno pure smussato gli angoli… rendendo ancora piu’ difficile il voltare le pagine!). Il volumetto appare poco solido, malfatto, fragile. Ho molti fumetti che, rilegati in tal modo e trattati con attenzione quasi religiosa, si stanno disfacendo (l’edizione di “Maus” che posseggo soffre dello stesso problema). Essendo una raccolta di lettere, e’ un volume che andrà letto e riletto per essere apprezzato, ma per il come e’ realizzato, dubbio possa sopravvivere ad una manciata di letture. Quindi, #Bompiani, cosa stavate pensando mentre progettavate il volumetto “Le Lettere 1914/1973” di Tolkien? Come avete fatto ad apporre un prezzo del genere?

    Un saluto
    Fabio

  6. frodo ha detto:

    Ottimo lavoro di traduzione, pessima edizione in brossura!

  7. EdLow ha detto:

    Scusate non è il caso di farne una bella edizione rilegata? Alla stessa stregua della Trilogia?
    Grazie
    Edgardo

  8. Cristof-RO ha detto:

    A quando una bella edizione rilegata?

  9. Lorenzo Gammarelli ha detto:

    Noi (come associazione, ma anche io, come traduttore) il possibile l’abbiamo fatto, ma purtroppo le scelte editoriali (come appunto la veste da dare a un libro, se pubblicarlo in edizione economica o rilegata, con quale immagine di copertina, ecc.) sono, in quanto editoriali, prerogativa esclusiva dell’editore, e non sarebbe opportuno da parte nostra insistere ulteriormente.
    Diverso è il discorso dei lettori: se in molti scrivessero alla Bompiani chiedendo un’edizione rilegata, forse potrebbero essere ascoltati. Ma dipenderà anche dai dati di vendita delle Lettere (che io non conosco, e non conoscerò per almeno un altro anno).

    • Federer ha detto:

      Ci mancherebbe voi tutti avete fatto molto più del possibile, certe scelte sono esclusiva prerogativa dell’Editore.
      E’ buffo constatare come attorno a questa pagina, dove si ‘celebra’ – lasciami dire – anche il tuo gran lavoro a margine di quest’attesissima ripubblicazione, abbia raccolto così tante testimonianze di affezionati tolkeniani riguardo al desiderio di una degna edizione rilegata.
      Anch’io faccio di questa schiera.
      Un grazie particolare a te e agli amici dell’Associazione che tanto avete fatto e fate per il nostro amato Tolkien.

  10. LordBardo ha detto:

    Un plauso al traduttore, sebbene non sia il luogo adatto mi accodo all’accorato appello di tanti altri lettori, perché non prevedere un’edizione rilegata di questo gran tesoro? Magari ad un prezzo un poco più elevato, saremmo in tanti credo ad acquistarlo o regalarlo in previsione delle feste.

  11. nancy ha detto:

    All’alba del 2019 solo in edizione tascabile? 🙁

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