Parlare di un anello d’oro maledetto non può che attirare l’attenzione di ogni fan della Terra di Mezzo: non per niente il capolavoro di Tolkien si intitola Il Signore degli Anelli, e l’Unico Anello è divenuto un simbolo iconico per molti appassionati, rappresentante l’intero universo tolkieniano, nonostante la connotazione estremamente negativa che l’oggetto ha negli scritti in cui appare (fatta eccezione per Lo Hobbit). La riproduzione dell’Unico Anello così come è stato realizzato dalla New Line Cinema nella trilogie jacksoniane è divenuto un gadget che non manca in ogni fiera del fumetto o manifestazione dedicata al fantasy.
Ma l’anello non popola solo il fandom: si tratta di un oggetto con una lunga storia, che troviamo in moltissimi racconti. La letteratura ci offre vari esempi pre-tolkieniani dalle opere italiane dell’Orlando innamorato e dell’Orlando furioso, con l’anello magico di Angelica, fino al dramma wagneriano per eccellenza, la tetralogia dell’anello del Nibelungo. Allo stesso modo, i miti e le leggende che raccontano di anelli magici abbondano, basti pensare al norreno Draupnir, l’anello forgiato dai nani Brokkr e Eitri e donato da Loki ad Odino, che ogni nove notti creava otto copie di sé, o all’anello donato a Lancillotto dalla Dama del Lago nella materia arturiana, solo per fare alcuni esempi. Il genere fantasy fiorito dopo la magistrale opera del Professore non manca di riproporre questo oggetto, simbolo di eternità, che in eterno sembra poterci incantare, e che continua ad essere al centro di nuove storie, come quella che vi proponiamo oggi: La maledizione dell’anello d’oro di Fred Bernard e François Roca, edita da Logosedizioni.
La maledizione dell’anello d’oro
Nato dal felice connubio dei due disegnatori francesi, questa breve novella scritta da Fred Bernard ed accompagnata dalle illustrazioni di François Roca nelle sue poche pagine, con un tono adatto anche ai lettori molto giovani, non manca di toccare alcuni dei temi più grandi: l’amicizia, il coraggio, la rabbia e il perdono. Raccontata da un punto di vista alternativo, quello di un corvo (animale ricorrente nelle favole e nel folklore) cresciuto da una delle due protagoniste, Cornelia, narra la storia di un’orfana dall’animo inquieto e di come questo possa essere trasformato in un porta dalla quale permea l’oscurità: una porta dalla quale però l’affetto può rientrare nella vita anche di persone che hanno compiuto le scelte sbagliate e atti di cui infine non possono che pentirsi. Un’altra orfana, Virginia, è al centro del racconto assieme a Cornelia e ne è al tempo stesso specchio e contraltare, la compagna fedele che in tante storia rappresenta la salvezza per l’eroe (o l’antieroe).
Nel libro i richiami ad altre opere letterarie sono numerosi, sia nella narrazione che nelle illustrazioni che l’accompagnano: riferimenti alle favole di La Fontaine, alle fiabe dei fratelli Grimm, al mito arturiano ed il mondo creato da Tolkien non poteva mancare. Nella foresta di Battois incontriamo in una sola scena, due elementi ben noti…
“L’ampia sala era con ogni probabilità l’antico luogo di culto, il cui tetto era sparito, rimpiazzato dall’edera e dai rami nodosi degli alberi. Al centro troneggiava un immenso occhio di pietra che ci fissava. In mezzo all’iride era incastonato un piccolo cerchio di metallo brillante, impossibile da rimuovere.”
(La maledizione dell’anello d’oro, p. 17)
Al lettore tolkieniano facilmente sovverrà un’altra scena:
“Lontana, incombeva l’ombra di Sauron; ma lacerate dal forte vento del mondo, o sconvolte da un interiore tormento, le nubi si squarciarono, aprendosi per un istante; ed egli vide ergersi, alti e neri più delle immense ombre che li circondavano, i crudeli pinnacoli e la ferrea cotona della più alta torre di Barad-dûr. Improvvisamente, per un istante, una fiamma rossa si sprigionò come da una finestra irraggiungibile, balenando verso nord: il bagliore di un Occhio penetrante.”
(Il Signore degli Anelli, Il Ritorno del Re, Monte Fato)
Senza voler svelare altro, vi lasciamo con la curiosità per questa storia, che potrete soddisfare dal 15 di ottobre, giorno d’uscita del libro.
Gli autori
Fred Bernard ha studiato prima all’Accademia di Belle Arti di Beaune e in seguito alla scuola di disegno Émile Cohl di Lione. Nel 1996 vengono pubblicati i suoi primi libri per ragazzi: Mon ami crocodile con Albin Michel Jeunesse (suoi sia le illustrazione che i testi), Warf, le pirate con P. H. Turin per Seuil Jeunesse e La Reine des fourmis a disparu, di cui realizza il testo mentre François Roca le immagini (opera vincitrice di numerosi premi). Duo assai produttivo, i due illustratori e narratori pubblicano ogni anno uno o due albi frutto della loro collaborazione. Tra le loro opere più recenti, in italiano è possibile trovare Anya e Tigre Bianca e La maledizione dell’anello d’oro, entrambi i volumi caratterizzati da giovani protagoniste combattive.
Fred Bernard dal 2001 è entrato anche nel mondo del fumetto, con gli albi La Tendresse des crocodiles, L’Ivresse du poulpe, Lily Love Peacock, La Patience du Tigre e La Paresse du panda.
François Roca ha studiato prima all’École nationale supérieure des arts appliqués et des métiers d’art e in seguito alla scuola di disegno Émile Cohl di Lione. Dopo un periodo dedito alla pittura passa all’illustrazione e attualmente si dedica soprattutto ai testi di Fred Bernard. Nella storia della loro collaborazione, particolare importanza riveste l’albo Jésus Betz, vincitore dei primi Baobab 2001 e Goncourt jeunesse 2002.
Roca realizza anche copertine di riviste e romanzi.
Tra i pittori da cui trae ispirazione figurano maestri dallo stile assai differente da Vermeer a Hopper, passando per Sir Laurence Alma Tadema e William Waterhouse. Questo amore per i Preraffaelliti si riflette nelle immagini che accompagnano il racconto La maledizione dell’anello d’oro in cui Roca omaggia i grandi del passato con allusioni o trasposizioni.
L’AIST ringrazia la cortesia di Logos Edizioni e dell’addetta all’ufficio stampa Alessandra Cristallini, che ci hanno fatto pervenire una copia del racconto che potrete trovare nella biblioteca del Centro Studi – La Tana del Drago a Dozza, non appena essa sarà allestita e messa a disposizione del pubblico.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tornare A Est del Sole, a Ovest della Luna
– Leggi l’articolo There Would Always Be a Fairy Tale, recensione
LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina del libro La maledizione dell’anello d’oro, di Fred Bernard e François Roca
– Vai al sito di Logosedizioni
– Vai alla pagina del libro Anya e Tigre Bianca, di Fred Bernard e François Roca
– Vai alla pagina facebook del Centro Studi – La Tana del Drago
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