Dopo il grande successo della mostra Tolkien: Maker of Middle-earth ad Oxford (di cui potete leggere qui il nostro resoconto della visita alla mostra), tra giugno e ottobre dell’anno scorso, e la seconda tappa al Morgan Library & Museum di New York attualmente in corso (i tolkieniani americani che ancora non hanno potuto visitarla hanno tempo fino al 12 maggio), un’altra grande esposizione dedicata al Professore ci attende in autunno: questa volta sarà la Francia a celebrare il Professore ed il mondo scaturito dalla sua mente.
Dal 21 ottobre 2019 fino al gennaio 2020 la Bibliothèque Nationale de France a Parigi ospiterà un’esposizione che si preannuncia ancor più straordinaria delle due precedenti: ben 1000 metri quadrati di spazio espositivo, con quasi tutti gli oggetti in mostra a Oxford ma anche manoscritti inediti (provenienti dalla Tolkien Collection della Marquette University e non solo) e una serie di venti illustrazioni originali appositamente realizzate da Alan Lee, artista che da anni presta il proprio pennello alla rappresentazione del mondo di Tolkien, e che col proprio talento ha conquistato gli amanti della Terra di Mezzo. La mostra sarà inoltre strutturata in modo tale da creare un dialogo con le altre collezioni della Bibliothèque Nationale, ed altri oggetti ancora appositamente riuniti.
Si tratterà della mostra più grande mai dedicata al Professore in Francia, dalla nascita non facile: essa parte infatti da presupposti singolari, in quanto la Bibliothèque Nationale non conserva nessun manoscritto di Tolkien, e sono poche le rassegne dedicate ad un autore non francese tenute presso la Biblioteca Nazionale. Infine, è da notare come Tolkien sia un autore che ancora suscita reazioni molto differenti e contrastanti, anche negli direttori della biblioteca.
Cosa vi aspetta a Parigi
Annunciata durante la presentazione della stagione culturale 2019 della Bnf (Bibliothèque Nationale de France), assieme alla mostra sulle mappe e i mappamondi e quella sui manoscritti che avranno luogo da aprile a luglio, a preannunciare cosa ci aspetterà ad ottobre è stato Frédéric Manfrin, curatore della mostra assieme a Vincent Ferré, non presente durante l’evento poiché impegnato in trattative proprio con la Tolkien Estate. Scopriamo così che la mostra sarà divisa in tre parti, e sarà preceduta da uno spazio introduttivo che presenterà il Professore ai visitatori, dove con un ritratto ed una registrazione della sua voce ci si potrà avvicinare all’uomo dietro al mito.
La prima parte sarà dedicata alla Terra di Mezzo ed occuperà circa due terzi della mostra, presentando circa 200 manoscritti da Oxford e dalla Marquette University. Caratteristica ancor più affascinante di questa mostra sarà il dialogo che andrà a creare tra i manoscritti tolkieniani ed altri straordinari reperti originali che saranno presenti: mappe d’Atlantide, manoscritti miniati, armi antiche e medievali, armature del XV secolo che hanno ispirato John Howe nel creare l’armatura di Gondor, il corno d’avorio del tesoro dell’Abbazia di Saint-Denis, che ricorda quello di Boromir, arazzi da Aubusson, saghe nordiche, specialmente quelle a cura di William Morris con anche una mappa la cui impostazione rispetto al testo ricorda quella del Signore degli Anelli, il manoscritto del Beowulf edito da William Morris, dipinti originali di grande fama come il noto quadro preraffaellita The Lady of Shalott di William Waterhouse, le illustrazioni dei racconti scandinavi di Theodor Kittelsen, prestati dal Museo di Oslo, i dipinti dei villaggi fiamminghi del XVII secolo la cui natura ed in generale l’atmosfera bucolica ricordano il temperamento hobbit. La mostra avrà in esposizione anche vari pezzi dal Musée des Arts Décoratifs, quali i gioielli realizzati dalla gioielleria Fouquet seguendo i disegni preparatori del maestro dell’art nouveau Alfons Mucha, il cui stile richiama l’eleganza e la minuzia elfica, e mobili che riprendono motivi medievali.
Per rendere l’immersione nel mondo secondario di Tolkien ancor più suggestiva, saranno presenti opere non solo di Alan Lee come anticipato, ma anche di altri grandi artisti che si sono cimentati nella rappresentazione del mondo tolkieniano quali John Howe e Pauline Bayes. Questa sezione sarà preceduta da uno spazio destinato a rappresentare la “biblioteca di Elrond” e pensata per aiutare i meno esperti a familiarizzare con la geografia, la cronologia e le principali figure di questo universo.
La seconda parte sarà dedicata agli anni ad Oxford, sia della vita professionale che di quella familiare. In questa sezione si troveranno infatti le Lettere di Babbo Natale (in numero maggiore che alla mostra oxoniense) come testi più accademici come la sua traduzione della leggenda del Cavaliere Verde, gli studi sul Beowulf e rielaborazioni come La Leggenda di Sigurd e Gudrún.
La terza parte sarà dedicata all’influenza dell’opera tolkieniana, mostrando come abbia infuso in modo pervasivo e duraturo la cultura popolare, dai giochi di ruolo, in primis Dungeons and Dragons, ai videogiochi. Ci si focalizzerà su quattro giochi in particolare: World of Warcraft, The Witcher, la saga di Elder Scrolls e Dark Souls. Sarà proposta anche un’esperienza di realtà virtuale.
Gli eventi che accompagneranno la mostra
Come molto spesso accade, la mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali, in questo caso conferenze, serate di poesia, musica e forse anche serate dedicate al gioco di ruolo. Le conferenze già annunciate sono le seguenti:
- Tolkien e l’ecologia
- Tradurre Tolkien
- Tolkien e l’invenzione delle lingue
- Illustrare Tolkien
- L’immaginario medievale nel fantasy
- Il fantasy e la controcultura
- Le geografie immaginarie
Si terrà anche un simposio in collaborazione con il Musée de l’Armée sul tema Tolkien e la guerra, che affronterà sia l’esperienza biografica di Tolkien nella Grande Guerra, sia come il Professore abbia trattato la guerra e le battaglie nei suoi scritti.
In Francia anche un volume dalla mostra inglese
Fin dal suo esordio ad Oxford, la mostra Tolkien: Maker of Middle-earth è stata accompagnata da due volumi ad essa dedicati: l’omonimo catalogo da oltre 400 pagine ed il volume Tolkien Treasures, più breve e di taglio introduttivo, dedicato agli oggetti conservati negli archivi oxoniensi. Entrambi i libri portano la stessa firma, e sono a cura di Catherine McIlwaine, la “Tolkien Archivist” delle Bodleian Libraries. Prima ancora dell’apertura della mostra dedicata a Tolkien in terra francese il secondo di questi testi è stato tradotto, diventando così disponibile anche per i lettori poco avvezzi all’inglese.
Originariamente pubblicato dalla Bodleian Library Publishing, in Francia è l’editore Christian Bourgois, che cura tutte le opere del Professore in lingua francese, ad avere acquistato i diritti di Tolkien Treasures, tradotto da Vincent Ferré, docente di Letterature comparate all’università Paris13, medievista, noto studioso tolkieniano e del romanzo del XX secolo, autore di Sur les rivages de la Terre du Milieu e curatore ufficiale di Tolkien per l’editore in questione, nonché fondatore dell’associazione Modernités médiévales.
Uscito nell’ottobre del 2018 col titolo Trésors de Tolkien e al prezzo di 20 euro, i contenuti del volume sono i seguenti:
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo New York, parlano i curatori della mostra
– Leggi l’articolo La mostra su Tolkien dal 25 gennaio a New York
– Leggi l’articolo Tolkien: Maker of Middle-earth, la mostra
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Bibliothèque Nationale de France
– Vai al sito della casa editrice Christian Bourgois
– Vai al sito della Tolkien Collection della Marquette University
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