«Oggi è stata annunciata la dipartita di Jared Lobdell…». A dare l’annuncio in Italia – riportando il messaggio della nipote di Lobdell, Elizabeth Schulz Brandt – è stato per primo Gabriele Marconi, sensibile e attento esperto di cose tolkieniane che ha fatto una breve descrizione dello studioso scomparso: «Lobdell ha cominciato il suo rapporto con Tolkien appena ventenne, quale uno dei suoi corrispondenti epistolari, dagli Stati Uniti, quando ancora la popolarità di Tolkien non era esplosa. In preparazione del Compass, per la pubblicazione della celebre Nomenclature, Lobdell prese contatti con Christopher Tolkien da cui poi si sviluppò un’amicizia. Da allora Lobdell è stato una costante dell’ambiente tolkieniano americano ed internazionale, sia per quanto riguarda l’area accademica, sia per gli appassionati… Lui, che a tanti ha indicato la direzione per orientarsi a Tolkien, possa essere giunto a destinazione». La bella immagine fatta da Gabriele Marconi ha bisogno però di qualche approfondimento.
Una carriera lunghissima
Nato il 29 novembre 1937, Jared Charles Lobdell è morto il 22 marzo 2019 all’età di 81 anni per complicazioni respiratorie legate alla sua asma. «Era figlio del compianto Charles e di Jane Elizabeth Lobdell – recita il suo necrologio -. È stato sposato con Jane Elizabeth (Starke) Lobdell per oltre 21 anni. Oltre a sua moglie, Jane, di Elizabethtown in Pennsylvania, gli sopravvivono tre nipoti maschi e due femmine, oltre alla sua famiglia allargata e ai suoi amici premurosi». Lobdell fu professore di critica letteraria e saggista, con oltre trenta libri pubblicati. Nel 1961 si laureò alla Yale University, dove conobbe le opere di J.R.R. Tolkien e divenne da allora uno dei più devoti lettori e scrittori. Nel 1966 conseguì una laurea magistrale in economia aziendale e in materie scientifiche presso l’Università del Wisconsin a Madison e nel 1986 ottenne poi il dottorato di ricerca in Filosofia presso la Carnegie Mellon University a Pittsburgh, in Pennsylvania. Insegnò in molti college e università: Università del Wisconsin, Pace University, Marist College, Suffolk University, Muskingum College, Washington & Jefferson, Northwood University, Central Pennsylvania College, Millersville University of Pennsylvania, Penn State, Elizabethtown College, e dopo la pensione, in quattro dei cinque campus di Harrisburg Area Community College. Il suo campo di studi furono il business, finanza, statistica, economia, storia, inglese, retorica e composizione, sociologia e psicologia. Lobdell amava molto anche le lingue e ne conosceva molte come il francese, tedesco, l’inglese antico, latino e greco. Appassionato di storia locale, dedicò molte delle ultime pubblicazioni alle regioni tra Ohio, Virginia e Pennsylvania durante le guerre indiane. Era anche un bravo giocatore di scacchi e un professore amato dagli studenti per le sue lezioni.
Un pioniere degli studi tolkieniani
Questa breve descrizione di Jared Lobdell evidenzia come fosse un saggista attento, preparato e soprattutto con un’ampia cultura alle spalle, che lo avvicina inevitabilmente alle materie legate a J.R.R. Tolkien. E questo perché per quasi 60 anni Lobdell si dedicò anche allo studio delle sue opere. È quasi una carriera parallela quella delle riflessioni che lo studioso fece sulle opere di Tolkien, che fece di Lobdell uno dei primi accademici specializzato su Tolkien e gli Inklings, inaugurando con A Tolkien Compass (1975) il filone della letteratura secondaria. L’inizio affonda le sue radici nella lettura delle opere di Tolkien, avvenuta già prima di laurearsi. Finiti i libri, l’allora giovane studente iniziò una corrispondenza con lo scrittore inglese, che all’epoca non era ancora molto noto negli Stati Uniti. Rimane traccia di almeno due lettere di Tolkien, tra il 1963 e il 1964, in cui l’autore rispondeva a una serie di domande di Lobdell. Nella prima, del dicembre 1963, Tolkien discute di C.S. Lewis e delle sue qualità come lettore. La lettera è apparve nell’articolo di Lobdell C.S. Lewis’s Ransom Stories and Their 18th-Century Ancestry (p.230), pubblicato nell’antologia di saggi Word and Story in C.S. Lewis (University of Missouri Press, marzo 1991). Anche la seconda – datata 31 luglio 1964 – è citata sempre da Lobdell, nell’articolo A Medieval Proverb in The Lord of the Rings, pubblicato nel 1978 su una rivista specialistica statunitense. Nella lettera, Tolkien risponde al giovane discutendo del proverbio “la terza volta è quella buona” (Third time pays for all presente ne Lo Hobbit, cap. XIII) e tutte le sue varianti. Nel 1966 Lobdell scrisse il suo primo saggio sulle opere di Tolkien dal titolo Words That Sound like Castles per il periodico Rally Magazine. L’editore, Timothy J. Wheeler, entusiasta del lavoro di Lobdell, scrisse a Tolkien inviandogli una copia dell’articolo con tanto di illustrazione che lo accompagnava (qui a sinistra). Più tardi, Lobdell tenne una corrispondenza anche con Christopher Tolkien, erede letterario del padre. Di questo carteggio rimane traccia in almeno una lettera da Christopher Tolkien a Jared Lobdell, del 21 giugno 1974. Nel corso della sua vita, Jared Lobdell ha scritto diversi saggi e libri relativi alla vita e all’opera di Tolkien. Nel 1981 ha pubblicato il libro England and Always: Tolkien’s World of the Rings. Nel 2004, Lobdell ha scritto The World of the Rings. E l’anno seguente ha pubblicato The Rise of Tolkienian Fantasy.
Nel 2006, Lobdell ha contribuito con ben 23 voci nell’enciclopedia di Tolkien edite da Michael D.C. Drout, dal titolo J.R.R. Tolkien Encyclopedia: Scholarship and Critical Assessment. Nel 2010, Lobdell ha scritto un saggio per il libro Light Beyond All Shadow. E nel 2016 ha scritto due saggi per il libro Laughter in Middle-earth: Humor in and around the Works of J.R.R. Tolkien. Il suo saggio recensione sul volume Arthur and The Inklings sarà pubblicato nel prossimo numero di Mythlore entro una settimana circa. Per diversi anni ha organizzato eventi e tenuto conferenze sugli Inklings, soprattutto durante la New York Tolkien Conference.
Ma il contributo più importante di Lobdell è stato A Tolkien Compass: Fascinating Studies and Interpretations of J.R.R. Tolkien’s Most Popular Epic Fantasies. Pubblicato nel 1975, è il primo caso in cui degli studiosi di livello si occupano delle opere di Tolkien e contiene un testo originale di Tolkien stesso sulla nomenclatura del suo mondo immaginario e su come dovrebbe essere resa nelle diverse traduzioni (questo testo è stato omesso dalle edizioni successive a causa del ritiro del permesso nel 2003 da parte della Tolkien Estate). Nella prefazione per la terza edizione del libro, Tom Shippey rimarca bene come questo lavoro fece da spartiacque negli studi tolkieniani, ponendo fine a quella che lui stesso chiama «l’età dell’innocenza di Tolkien Studies», perché costituisce la prima occasione in cui «gli appassionati ammiratori di J.R.R. Tolkien vedono le loro opere e opinioni raccolte e pubblicate sotto forma di libro. Da quel momento il campo degli studi tolkieniani è avanzato molto e ha raggiunto un livello considerevole, iniziando ad abbandonare il dilettantismo per qualcosa di più tecnico e scientifico, di cui il libro curato da Lobdell fu precursore».