Il progetto Aubusson tisse Tolkien continua a stupirci con le opere create negli atelier della Cité internationale de la tapisserie: grazie alle mani sapienti degli artigiani, che praticano una tecnica vecchia di secoli dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale immateriale, e che non sembrano stancarsi mai, filo dopo filo, l’intreccio va a ricomporre alcuni dei più suggestivi acquarelli che Tolkien realizzò per accompagnare le sue storie.
L’iniziativa, che seguiamo dal suo inizio nel 2017, ha il consenso della Tolkien Estate e il figlio del Professore, Christopher, ha persino visitato di persona l’esposizione dei primi quattro arazzi nell’abbazia di Thoronet questo gennaio.
Nel corso di 4 anni (dal 2017 al 2021) è prevista la creazione in totale di 13 arazzi e un tappeto: un’opera epocale ormai ben avviata verso il suo compimento!
Il quinto arazzo terminato: ecco Rivendell
“Bilbo non avrebbe mai dimenticato il modo in cui sdrucciolarono e scivolarono all’imbrunire giù per il ripido sentiero serpeggiante fin dentro la valle segreta di Gran Burrone. L’aria diventava più calda man mano che scendevano, e l’odore dei pini lo stordiva, sicché di tanto in tanto la testa gli cadeva sul petto e lui quasi scivolava giù dalla sella, o batteva il naso sul collo del cavallo. Il loro morale si risollevava man mano che scendevano in basso. Ora gli alberi erano faggi e querce e il crepuscolo infondeva una sensazione di serenità. L’ultimo verde era quasi svanito dall’erba, quando infine giunsero a una radura non lontana dalle sponde del ruscello.
‘Mmm! Sento odore di elfi,’ pensò Bilbo, e guardò le stelle sopra di lui. Brillavano vivide e
azzurre.”
(Un breve riposo, Lo Hobbit)
Come avevamo anticipato nel precedente articolo sull’iniziativa di Aubusson, dedicato al quarto arazzo realizzato, la quinta opera compiuta è la riproduzione dell’acquarello di Tolkien raffigurante Gran Burrone, Rivendell (nome originale della dimora di Elrond).
Illustrazione che non venne utilizzata nella primissima edizione de Lo Hobbit nel 1937 nonostante fosse tra quelle proposte da Tolkien all’editore, apparve però nella seconda edizione e successivamente nell’edizione americana, anche se il titolo alla base ed il decoro sui bordi venne tagliato (cosa di cui il Professore si lamentò nella lettera n. 26). Rivendell apparve anche nel The J.R.R. Tolkien Calendar 1974 (pubblicato l’anno precedente da George Allen & Unwin), come immagine per il mese di giugno.
Il quinto arazzo è stato svelato venerdì 14 maggio, alla presenza di Lord Llewellyn, ambasciatore del Regno Unito, di Baillie Tolkien, moglie di Christopher Tolkien, del senatore del dipartimento della Creuse, Jean-Jacques Lozach, di Valérie Simonet, presidentessa del consiglio del dipartimento di Creuse e della Cité internationale de la tapisserie.
La tessitrice Françoise Vernaudon è stata incaricata della tessitura a seguito di un bando di concorso lanciato dalla Cité internationale de la tapisserie, ed ha collaborato con due giovani tessitrici in formazione del Brevet des Métiers d’Art “Art de la lisse“. L’opera ha richiesto ben 2000 ore di lavoro, ed il risultato è stato un arazzo di 10 metri quadrati.
L’opera è rimasta esposta nell’anfiteatro della Cité de la tapisserie per tutto il fine settimana seguente la presentazione e la notte di sabato 17 maggio, in occasione della Notte Europea dei Musei. Dal 22 maggio è stato spostato negli spazi espositivi della Cité.
Il cartone preparatorio per questa creazione, come per tutte le precedenti, era stato disegnato da Delphine Mangeret, autrice anche di quello necessario per la prossima creazione, già annunciata.
In arrivo anche il sesto arazzo: Mithrim
“Sotto le fredde stelle, prima che la Luna si levasse, la schiera di Fëanor risalì il lungo Fiordo di Drengist che si insinuava tra le Alture Echeggianti degli Ered Lómin, così passando dai litorali alla vasta contrada di Hithlum; e alla fine giunsero al grande lago di Mithrim, sulla riva settentrionale del quale s’accamparono, nella regione che portava lo stesso nome. Ma l’esercito di Morgoth, messo in allarme dal fragore di Lammoth e dalla luce dell’incendio di Losgar, giunse attraverso i passi degli Ered Wethrin, i Monti d’Ombra, e assalì all’improvviso Fëanor, prima che il suo campo fosse perfetto e apprestato a difesa; e lì, sui grigi campi di Mithrim, venne combattuta la Seconda Battaglia delle Guerre del Beleriand. Dagor-nuin-Giliath, così è detta, cioè Battaglia-sotto-le-Stelle, poiché la Luna non era ancora sorta; ed è celebrata nei canti. I Noldor, pur inferiori in numero e colti alla sprovvista, ben presto ne uscirono vittoriosi, poiché la luce di Aman ancora non s’era appannata nei loro occhi, ed erano forti e svelti, e mortiferi nell’ira, e le loro spade lunghe e terribili. Gli Orchi fuggirono davanti a loro, e furono scacciati dal Mithrim con grande carneficina e inseguiti oltre i Monti d’Ombra nella grande piana di Ard-galen che si stendeva a nord del Dorthonion.”
(Il ritorno dei Noldor, Il Silmarillion)
Dopo un quadro ispirato alla fiaba de Lo Hobbit ci spostiamo indietro di Ere intere, tornando alle leggende del Silmarillion, già toccate con il secondo e il terzo arazzo, rispettivamente Halls of Manwë – Taniquetil e Glórund sets forth to seek Túrin: il sesto arazzo sarà Mithrim. Originariamente un acquarello del 1927, l’immagine venne pubblicata per la prima volta nel The Silmarillion Calendar 1978 (anch’esso pubblicato l’anno precedente dallo stesso editore), assieme agli stemmi araldici di Fëanor, Fingolfin, Hador e Eärendil nel mese di febbraio.
Nel tardo pomeriggio di lunedì 27 maggio Delphine Mangeret ha presentato il cartone preparatorio dell’opera, a grandezza naturale, presso l’anfiteatro della città di Aubusson, sempre con la presenza della presidentessa Valérie Simonet. Mangeret ha raccontato durante l’evento il suo lavoro di ricerca dei colori e la realizzazione del disegno preparatorio.
La creazione di quest’opera è finanziata persino da una banca, il Crédit Agricole Centre France.
Non ci resta che attendere impazienti di poter ammirare questa nuova meraviglia tessuta dalle mani di artigiani abili, avvicinandoci sempre di più al compimento di questo progetto unico nel suo genere.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Aubusson: il quarto arazzo in mostra
– Leggi l’articolo Ad Aubusson due nuovi arazzi tolkieniani
– Leggi l’articolo Tessere la Terra di Mezzo: la prima opera
– Leggi l’articolo Aubusson, gli arazzi della Terra di Mezzo
– Leggi l’articolo Ottobre 2019: la mostra francese su Tolkien
LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Cité internationale de la tapisserie
– Vai alla pagina facebook dell’atelier di Françoise Vernaudon
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