Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di tutti i segreti che si celano dietro ad ogni illustrazione della terza edizione del Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar: dopo aver proposto sulla pagina facebook dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani due video dedicati alle opere di Ivan Cavini presenti nei calendari degli anni precedenti (2017 e 2018), abbiamo presentato le tavole di gennaio, febbraio, marzo e aprile, maggio e giugno 2019.
Proseguiamo anche questo mese la nostra esplorazione della Terra di Mezzo come l’ha immaginata Cavini, una strada che abbiamo ormai percorso per metà, ma che ci riserverà ancora molte sorprese.
Luglio, Il Fosso di Helm
“Un’illustrazione in soggettiva, dalla parte dei villain. Un fulmine illumina il momento che precede lo scontro e notiamo i dettagli delle armature con la “S” runica scolpita sull’elmo e la mano bianca dipinta sui piccoli scudi. L’atmosfera è carica di tensione: sugli spalti i guerrieri di Rohan incoccano le frecce, mentre a terra si armano le balliste, gli uruk-hai vengono incitati allo scontro e può bastare anche solo la prima goccia di pioggia per scatenare la furia dell’assalto.”
Ad aver ispirato questa tavola è il settimo capitolo de Le due torri, da cui prende anche il titolo Il Fosso di Helm:
“Gli assalitori si arrestarono, gelati dalla silente minaccia di rocce e mura. Incessanti, i fulmini tagliavano in due l’oscurità. Poi gli Orchi urtarono agitando lance e spade e scoccando una nube di dardi contro le figure visibili sulla cinta. Gli Uomini del Mark, stupefatti, videro ciò che a loro parve un grande campo di grano nero scosso da una bufera di guerra, ove ogni spiga brillava di luce pungente.
Si udì uno sfrontato squillar di trombe. Il nemico si catapultò avanti, sia contro le Mura Fossato, sia verso il ponte e il declivio che conducevano ai cancelli del Trombatorrione. Ivi erano radunati gli Orchi più grossi e gli Uomini selvaggi delle colline brulle del Dunland. Le schiere esitarono un attimo e poi proseguirono l’assalto. Un lampo balenò, e su ogni elmo ed ogni scudo apparve l’emblema della spettrale mano d’Isengard. Raggiunsero la sommità della roccia e si diressero verso i cancelli.”
Curiosità
La prima goccia di pioggia, in primo piano, che scatena l’attacco è un rimando alla prima freccia che scatena l’attacco nel film di Peter Jackson.
La società degli Uomini di Rohan che combattono al Fosso di Helm è analizzata nella sua composizione e nelle sue radici all’interno del saggio Noblesse oblige di Tom Shippey, noto studioso tolkieniano:
“Si tratta di una società piuttosto semplice da descrivere, ma molto distante dall’esperienza moderna. I Cavalieri hanno un re, Théoden. La stessa parola Þéoden, in antico inglese, non significa propriamente “re” – ma piuttosto qualcosa come “capo del Þéod”, cioè del popolo -, anche se è una parola usata per definire i re. In effetti i nomi del padre, del nonno, del bisnonno e degli antenati di Théoden, elencati nell’Appendice A del Signore degli Anelli, sono quasi tutti dello stesso tipo, cioè sinonimi della parola “re”. Tuttavia questo non è vero per il nome del fondatore della dinastia: Eorl.
Questo nome significa “conte” (earl), una parola che attribuisce sì un rango, ma un rango inferiore a quello del re. Ciò significa che Eorl non era nato re, ma che lo era diventato. Resta il fatto che tutti i suoi discendenti sono re.
Al di sotto di questo titolo, i Cavalieri [“Riders” N.d.T.] appaiono indifferenziati.
[…]
L’unico altro elemento di classe che riesco a vedere nel Mark è il nome dell’uomo che Théoden incontra vicino al Fosso di Helm, Ceorl. Nell’inglese moderno questa parola è diventata “churl”, un termine improprio per definire una persona rozza o di infima estrazione sociale. Ma nell’antico inglese, ceorl è molto più vicino al tedesco moderno Kerl, e significa sia “uomo” sia “marito”. Significativamente il poema eddico Rígsþula riconosce solo tre ranghi sociali, più un quarto che può essere aggiunto. C’è il “thrall” o “schiavo”, il “karl” o “uomo libero”, il “jarl” o “guerriero”. Il figlio del Jarl è Konr Ungr, Kon il Giovane, o “king” (konungr, in antico norreno).
I Cavalieri del Mark non hanno “thrall”. Il loro capostipite è Eorl (= Jarl). Ceorl (=) è un nome perfettamente rispettabile da portare. Sono tutti (almeno i maschi) sia uomini liberi sia guerrieri, con un re sopra di loro, e ufficiali scelti da quest’ultimo. Nel Riddermark (così come nel Mark di William Morris, nonostante l’ostinato e illogico rifiuto di ammetterlo da parte dei suoi critici) vediamo l’immagine “ricostruita” dell’antica società germanica: quanto storicamente realistica abbiamo motivo di dubitare, e Tolkien l’ha anche “purificata” eliminando la classe servile.”
È possibile scaricare l’intero saggio tradotto in questa pagina del nostro sito.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di giugno
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di maggio
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di aprile
– Leggi l’articolo Lords for the Rings: la tavola di marzo
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di febbraio
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di gennaio
– Leggi l’articolo Università di Parma, a lezione da Cavini
– Leggi l’articolo “Noblesse oblige” di Tom Shippey
LINK ESTERNI:
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– Vai al sito di Ivan Cavini
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