Con la fine di agosto, arrivano le feste a Dozza. Nel borgo sulle colline imolesi in cui a sede il Centro Studi – la Tana del Drago, al civico 2 in via xx settembre, anche quest’anno infatti si svolgerà la Festa delle Arzdore, la tradizionale sagra che si svolge ogni primo weekend di settembre. Ma subito dopo sarà la volta della 27esima Biennale del Muro Dipinto, che si terrà dal 9 al 14 settembre. Quale migliore occasione di riunire tanti soci dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che proprio dal 31 agosto al 1 settembre si vedranno nel borgo medievale per continuare a ristrutturare la Tana del Drago,
aprendo lo spazio espositivo alle visite guidate e le sale del primo seminterrato per la visione di documentari e filmati relativi al Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. In tana sarà possibile visitare due mostre: l’esposizione Lords for the Ring 2017-2019 che propone tutte le opere realizzate per le tre edizioni del Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar; la mostra Draghi Dracones Dracarys! I draghi tra letteratura e folclore, un viaggio per immagini attraverso il mondo della creatura leggendaria più famosa di tutte. La mostra resterà allestita fino al 27 ottobre 2019 e propone al pubblico le opere originali di tre artisti italiani: Livia De Simone, Davide Frisoni e Davide Romanini. La mostra è patrocinata dal Comune di Dozza, con la collaborazione della Fondazione Dozza Città d’Arte.
La festa delle Arzdore
Dal 30 agosto al 2 settembre 2019 si svolgerà la Festa delle Arzdore. In Piazza Zotti a Dozza si potranno gustare i piatti della tradizione: pasta fatta in casa come tortellini, tagliatelle, strozzapreti; polenta al ragù, carne ai ferri, piadina nel testo, piadina farcita, piadina fritta (solo il lunedì), dolci fatti in casa come salame al cioccolato e semifreddo. Promossa dal Comitato Arzdôre in collaborazione con il Comune di Dozza e la Fondazione Dozza Città d’Arte, lo stand gastronomico sarà aperto tutte le sere dalle 18,30 e la domenica da mezzogiorno. Inoltre, colorati mercatini di artigianato artistico saranno ospitati sotto i portici. Tutto il ricavato, al netto delle spese, sarà devoluto in beneficenza.
Ma chi sono esattamente le Arzdore? L’Arzdora moderna discende da colei che era la regina del focolare romagnolo, il simbolo positivo di una operosità instancabile e il cardine del tradizionale nucleo famigliare in Romagna. Sfogliando il dizionario di dialetto romagnolo scopriamo che in italiano Arzdora significa: reggitrice, massaia, colei che presiede al governo della casa.
Quindi, sono le massaie locali. Passando al lato più squisitamente gastronomico, sono le massaie a cui andavano i meriti quando, seduti a tavola, le persone mangiavano di gusto i buoni piatti che preparava, complice “e su sciaddur” (il suo matterello). Anche perché in Romagna il “piatto” per eccellenza di tutta la proposta gastronomica è la pasta, naturalmente fatta a mano. Tortelli, cappelletti, ravioli, garganelli, passatelli, tagliatelle, tagliolini, strozzapreti, zuppe, gnocchi e gnocchetti, per citare i più famosi, ma tra le paste “dimenticate”, e oggi più difficili da reperire nelle osterie e ristoranti, sono assolutamente da citare i bigul (bigoli), i curzul (letteralmente lacci da scarpe, pasta quaresimale fatta di solo acqua e farina, ottimi con il sugo di scalogno), i giugétt (giogetti), gli ingannapoveretti, i malfattini, i maltagliati, gli orecchioni, i strichétt (nastrini) e gli scrichètt, i qudrelli, la spoja lorda (minestra “sporca” di raveggiolo, il formaggio che rimaneva dal ripieno dei cappelletti o dei tortelli), i sbrofabérba, i tajadlòtt (una delle minestre più povere del periodo estivo), i voltagabàna, i zavardòn (tra le più “miserabili”).
La Biennale del Muro Dipinto
La Biennale del Muro Dipinto, nata negli anni sessanta, ha regalato a Dozza una galleria a cielo aperto, sempre disponibile alla visita, senza orari di apertura o biglietti d’ingresso. Da allora insigni maestri della pittura nazionale e internazionale (Matta, Saetti, Sassu, Purificato, Brindisi, Sughi…) hanno realizzato sui muri delle case di Dozza grandi affreschi, contribuendo in maniera determinante ad elevare culturalmente ed artisticamente il Borgo Medievale e a far si che Dozza venisse definita la “capitale dell’affresco moderno”. Nelle edizioni del “Muro Dipinto” svoltesi finora, oltre 180 artisti hanno lasciato sui muri di Dozza la loro testimonianza artistica.
L’edizione di quest’anno, che si svolgerà dal 9 al 14 settembre, ha titolo di “#EMOZIONIURBANE” ed ha come obiettivo di ricaricare le “batterie emotive”, godendosi l’arte che accompagna Dozza da sempre. Anche quest’anno è stata confermata la Commissione Inviti che ha il compito di selezionare gli artisti che dipingeranno sui muri durante la settimana della Biennale. La mostra che sarà presente durante la settimana del Muro Dipinto è “Muri d’autore. Gerardo Masini da Dozza a Dakar”, inaugurata lo scorso 24 maggio, resterà visibile fino al 29 di settembre. Mostra curata da Silvia Evangelisti ed organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, in collaborazione con l’associazione Gerardo Masini, ha lo scopo di recuperare le fondamenta e le tappe di questa manifestazione nata nel 1960.
LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook Centro Studi – la Tana del Drago
– Vai alla pagina facebook del drago Fyrstan
– Vai al sito della Fondazione Dozza Città d’Arte