Manca davvero poco alla festa a lungo attesa: il 30 ottobre infatti vedrà la pubblicazione del primo volume della nuova traduzione de Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, affidata a Ottavio Fatica con la consulenza letteraria dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Ma non sarà l’unico testo tolkieniano che Bompiani porterà in libreria in quella data. Vediamo insieme cos’ha in serbo quest’autunno per tutti gli appassionati del Professore di Oxford.
La nuova traduzione del Signore degli Anelli
Piatto forte delle uscite in calendario è naturalmente La Compagnia dell’Anello, con una nuova traduzione necessaria (consuetudine per i grandi classici, tra i quali Il Signore degli Anelli ormai rientra a pieno diritto) a più di cinquant’anni di distanza dalla prima edizione Astrolabio del 1967, tradotta dalla giovanissima Vittoria Alliata di Villafranca e successivamente pubblicata in versione integrale da Rusconi nel 1970 e poi rimaneggiata in varie occasioni (l’ultima nel 2003, a ridosso della prima trilogia cinematografica di Peter Jackson) senza però mai cambiarne la sostanza e correggerne le inesattezze. I volumi successivi della nuova traduzione usciranno a distanza di circa sei mesi l’uno dall’altro: Le Due Torri in primavera e Il Ritorno del Re nell’autunno del prossimo anno. Ma cosa possiamo aspettarci da questa nuova traduzione?
Come anticipato a fine settembre, accanto al processo di rinnovamento toponomastico (sempre in osservanza al documento ricco di consigli ai traduttori che Tolkien stesso redasse tra il 1966 e il 1967 a causa dello scontento causatogli dalle traduzioni olandese e svedese), la novità più importante sarà la fedeltà allo stile polifonico di Tolkien, basato su un registro medio che si innalza o abbassa a seconda di quale personaggio sta parlando o di cosa sta citando, recuperando così la straordinaria varietà di registri linguistici adoperati da Tolkien.
La nuova traduzione sarà presentata a Lucca Comics and Games il 2 novembre durante i
Tolkien Seminar organizzati dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, con un incontro di discussione tra il presidente Roberto Arduini e il responsabile del progetto di traduzione Giampaolo Canzonieri, già traduttore, per Bompiani, della nuova edizione de Il ritorno di Beorthnoth figlio di Beorhthelm di Tolkien, e dei volumi appartenenti alla collana Tolkien e dintorni della casa editrice Marietti 1820.
Nuove edizioni in brossura
Il 30 ottobre vedrà anche la pubblicazione degli attesissimi brossurati delle ultime tre uscite tolkieniane nelle “copertine nere” recentemente adottate da Bompiani per le versioni economiche dei testi del Professore: troveremo dunque Beren e Lúthien, La Caduta di Gondolin, e il Beowulf tradotto da Tolkien.
Il volume Beowulf. Con «Racconto meraviglioso», pubblicato nel 2014, è quello che ha dovuto attendere più a lungo per beneficiare di un’edizione economica: lo troveremo in libreria con una raffinata immagine di copertina, una stilizzazione in verde e oro dell’illustrazione che già abbelliva l’edizione originale, dipinta da Tolkien stesso. Pubblicato a quarant’anni dalla morte del Professore e quasi novanta dalla stesura, il volume conta la traduzione e il commento del Beowulf fatta da Tolkien e contiene anche un racconto inedito, il cosiddetto Racconto meraviglioso, il Sellic Spell: un componimento scritto come se fosse tratto dal folclore dell’inglese antico per forma e stile. Purtroppo incompleta, la traduzione di Tolkien è stata definita da alcuni critici come «un tentativo di raggiungere l’impossibile» perché cerca di ricreare in inglese moderno il ritmo del verso anglosassone, una lingua flessiva.
Beren e Lúthien, pubblicato nel 2017 a dieci anni di distanza dall’altro Grande Racconto della Prima Era curato dal figlio Christopher, I Figli di Húrin, con l’intenzione dichiarata di rendere più fruibili al grande pubblico le storie paterne, si presenta nell’elegante copertina nera con illustrazione di Alan Lee, che firma anche le illustrazioni interne al volume. Diversamente da I Figli di Húrin, che presentavano una narrazione composita, il testo mostra l’evoluzione del racconto negli anni, presentando una narrazione episodica e discontinua compilata a partire dai vari volumi della History of Middle-Earth, permettendo così di scoprire il percorso del Professore anche a chi rimarrebbe sgomento di fronte alla preziosissima mole di informazioni ivi contenute.
Chiude il trittico di brossurati La Caduta di Gondolin, pubblicato solo l’anno scorso, l’ultimo dei tre Grandi Racconti pur se il primo in ordine di composizione. Anche quest’edizione economica mostra in copertina un’illustrazione di Alan Lee, di cui si trovano delicate illustrazioni all’interno del volume. Come Beren e Lúthien e a differenza che ne I Figli di Húrin, il testo presenta l’evoluzione del racconto negli anni e rappresenta – a meno di sorprese, come in effetti fu la sua stessa pubblicazione! – l’ultimo tassello nel lungo, prolifico, e straordinario lavoro di curatela dei testi paterni attuato da Christopher Tolkien.
Elena Sanna
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