Tanto tuonò che piovve. Sono state così tante le richieste di ascoltare il nuovo traduttore de Il Signore degli Anelli, il cui primo volume è stato pubblicato da Bompiani il 30 ottobre scorso, che alla fine ci saranno ben due occasioni! Giovedì 12 dicembre alle 14.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma e venerdì 13 dicembre alle ore 15 presso la Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza. Sono appuntamenti da non perdere per gli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien che potranno così togliersi tutte le curiosità sulla nuova traduzione del capolavoro dello scrittore.
L’incontro di Parma
L’incontro che si svolgerà a Parma è organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e dal Dipartimento delle Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali della stessa Università di Parma. Il titolo è “Tradurre Tolkien. Incontro con Ottavio Fatica” e l’attività del traduttore sarà al centro dell’attenzione. Si parlerà dell’arte di tradurre Tolkien e Fatica è la persona più adatta in questo momento, visto che si tratta di un traduttore letterario di tutto rispetto: dopo aver esordito con Adelphi, ha lavorato a lungo per Theoria ed Einaudi e da diversi anni è consulente a tutto campo per Adelphi. Ha vinto il Premio letterario internazionale Mondello per la traduzione di Limericks di Edward Lear, nel 2007 il Premio Monselice per la traduzione di La città della tremenda notte di Rudyard Kipling. Nel 2009 ha vinto il Premio Nazionale per la Traduzione e nel 2010 il Premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante per la traduzione de Il crollo di Francis Scott Fitzgerald. Tra i suoi lavori migliori, la traduzione dell’opera omnia di Rudyard Kipling, Moby Dick di Herman Melville e centinaia di altri scrittori inglesi e statunitensi, tra cui Jack London, Robert Louis Stevenson e Joseph Conrad, ai quali, dato il contesto, è il caso di aggiungere Wystan Hugh Auden, che conosceva personalmente Tolkien per cui nutriva grande ammirazione al punto di farsene entusiasta sponsor nei confronti di lettori ed editori statunitensi. La scelta di un traduttore di tale peso non è certamente frutto del caso, ma, come accennato all’inizio, si inquadra evidentemente in un percorso volto a collocare Tolkien tra i Grandi del Novecento, liberandolo – finalmente, è il caso di dire – dai limiti di una peraltro poco fondata appartenenza di genere.
Dopo i saluti del Rettore Paolo Andrei, Fatica sarà intervistato da Davide Astori, docente di linguistica generale, e introdotto da un’altra traduttrice, Giovanna Granato. Interverranno Elisa Sicuri in rappresentanza dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, e Michela Canepari, docente di Lingua e traduzione inglese all’ateneo, fra gli autori di una miscellanea su Tolkien appena uscito (Creating Worlds through Languages. Tolkien between Philology and Conlanging) curata da Davide Astori ed Elisa Sicuri per la casa editrice Athenaeum. L’incontro è aperto a tutti gli interessati. L’appuntamento all’Università di Parma sarà anticipato, la sera precedente (mercoledì 11 dicembre, ore 19), da un “aperitivo con l’autore” presso il circolo Giovane Italia (via Kennedy 7).
L’incontro di Piacenza
Il giorno dopo, il 13 dicembre Ottavio Fatica si sposterà a Piacenza per un altro incontro simile. In questo caso la sede è la prestigiosa presso la Biblioteca Passerini-Landi e l’ente promotore è il liceo statale Melchiorre Gioia e l’associazione Amici del Gioia, che hanno collaborato con la professoressa Michela Canepari per organizzare l’evento. Alle ore 15, dopo i saluti istituzionali di Mario Magnelli, dirigente scolastico del liceo Gioia, di Donatella Vignola, Presidente dell’Associazione Amici del Gioia, e di Graziano Villaggi, responsabile del Servizio Biblioteche del Comune di Piacenza, ci saranno i tre interventi di Michela Canepari e Davide Astori, entrambi docenti all’università di Parma e di Giovanna Malchiodi, Liceo Gioia. L’incontro si svolgerà in una forma dialogica da subito aperta al pubblico, Ottavio Fatica presenterà il suo lavoro e il modo in cui si è avvicinato a un testo così importante e di difficile traduzione come Il Signore degli Anelli, soprattutto per la presenza massiccia di lingue artificiali complesse e ricche di riferimenti culturali di vario tipo, illustrando le ragioni delle sue scelte traduttive.
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito di L’editore Bompiani: «Nessuna lettura ideologica di J.R.R. Tolkien»
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Seguiranno anche gli atti delle conferenze?