«La scacchiera è pronta e le pedine si sono messe in moto». Sauron è pronto a sferrare il suo attacco: è questo che attende gli amanti di J.R.R. Tolkien nel capitolo conclusivo de Il Signore degli Anelli. È uscito il 22 luglio Il Ritorno del Re, nella nuova traduzione di Ottavio Fatica, edito da Bompiani. Si è chiuso così il cerchio dell’operazione culturale lanciata dalla casa editrice nel 2018 e volta ad avvicinare meglio i lettori italiani allo scrittore inglese.
Tutte le novità
L’arrivo in libreria de Il ritorno del re non solo completa Il Signore degli Anelli, chiudendo una falla che si era aperta a gennaio, ma rende finalmente disponibile tutta la traduzione di Ottavio Fatica, che così potrà essere letta e valutata nel suo complesso. Il progetto iniziale prevedeva una pubblicazione dei volumi ogni sei mesi, così da concludere tutto ad aprile 2021, ma il ritiro della vecchia traduzione a inizio gennaio ha fatto rivedere i piani e anticipare le uscite, così da arrivare appunto al 22 luglio per completare l’operazione.
Ma l’ultimo volume riserva alcune importanti novità. Innanzitutto le mappe. Il terzo volume presenta addirittura tutte e tre le mappe che l’autore ha sempre voluto insieme al suo capolavoro. È un bel regalo che Bompiani fa ai lettori, perché non era mai accaduto che fossero tutte e tre presenti in 50 anni di storia editoriale in Italia, tantomeno nelle edizioni in tre volumi. Fino a oggi, i lettori italiani hanno avuto a disposizione solo una mappa, molto raramente due, mai tutte e tre. Qui si possono leggere tutti i dettagli.
Inoltre, un’altra chicca sono gli alberi genealogici delle famiglie hobbit Bolger e Boffin. Anche in questo caso, è una novità assoluta perché questi due alberi genealogici non sono presenti in nessuna edizione a tre volumi o a volume unico, neanche in quelle deluxe. Come ultimo libro contiene anche le appendici, che forniscono informazioni sulla storia, la lingua e gli usi delle civiltà incontrate.
La trama
Nel terzo volume de Il Signore degli Anelli giunge al culmine lo scontro con l’Oscuro Signore. Ma la narrazione non è centrata nelle grandiose scene di battaglia dei Campi del Pelennor o della sortita degli eserciti dell’Ovest guidati da Aragorn e Gandalf fin sotto le porte di Mordor, mossa disperata per distogliere l’attenzione di Sauron da Monte Fato. Il lettore, invece, arranca al fianco di Frodo e Sam nella loro lenta e dolorosa marcia prima alla tana di Aragne, poi nel caotico presidio degli Orchi a Cirith Ungol e infine fino a Monte Fato. Il lettore prosegue con Frodo, certo di un viaggio che è disperato e che può portare solo alla morte dei due hobbit, per giungere al finale dell’eucatastrofe. Negli ultimi capitoli, i protagonisti riescono a tornare a casa per trovarla completamente cambiata. Nonostante la vittoria finale, molti dei personaggi lasceranno per sempre la Terra di Mezzo. L’amaro paradosso del romanzo di Tolkien, infatti, è che l’insperato trionfo dei Popoli Liberi contro Sauron significherà l’avvento di una nuova era per la Terra di Mezzo, la quarta, quella degli uomini in cui non c’è più posto per Elfi, Nani e Maghi.
ARTICOLI PRECEDENTI
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Bompiani
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Scusate ma non mi tornano i conti, se “Il progetto iniziale prevedeva una pubblicazione dei volumi ogni sei mesi” allora Il Ritorno del Re sarebbe dovuto uscire 12 mesi dopo l’uscita de La Compagnia dell’Anello, vale a dire a ottobre 2020.