Alla fine, è giunto il giorno. Oggi, 28 ottobre 2020, gli appassionati di J.R.R. Tolkien italiani potranno tenere tra le mani il libro tanto agognato, che mancava da quasi un anno. Il volume unico de Il Signore degli Anelli (50 euro, 1364 pp.) torna nelle librerie italiane nella sua versione di gala: con la nuova traduzione di Ottavio Fatica, rivista di una moltitudine di refusi, in formato cartonato e rilegato, con le mappe e ben 50 illustrazioni di Alan Lee. Dal canto suo, Bompiani conclude un lungo viaggio iniziato nel 2017. La casa editrice ha così colmato la lacuna che si era creata dal gennaio scorso, quanto tutte le copie della vecchia traduzione furono ritirate per volere della traduttrice. Già da luglio 2020 gli appassionati di Tolkien possono trovare l’edizione completa, però divisa in tre volumi. Ora troveranno anche il volume unico.
I contenuti del volume unico
Con l’uscita del volume unico, si volta pagina. L’offerta editoriale sarà così di nuovo in linea con gli altri Paesi e con la versione originale, dando la possibilità ai lettori di scegliere l’edizione che preferiscono, in attesa che esca l’ultimo tassello, cioè la versione economica, auspicabilmente nel formato con le copertine nere, per letture veloci e poco impegnative. Il volume unico de Il Signore degli Anelli contiene molte novità per i lettori italiani. Siamo di fronte a una vera e propria «edizione di rottura», come annunciato in un comunicato stampa da Bompiani. La nuova traduzione è uscita, infatti, in una edizione rilegata e illustrata da Alan Lee! L’edizione inglese “di riferimento” è la 60th anniversary edition della HarperCollins, che è l’edizione più bella attualmente in circolazione. Come nell’edizione inglese, non ci sono le tre pagine fac-simile del libro di Mazarbul e, soprattutto, sono sparite le copertine “marziane” che tanto scandalo avevano creato tra gli appassionati tolkieniani. Rispetto alla vecchia edizione illustrata la qualità della carta è migliorata notevolmente. Nella pagina dei crediti, campeggia la frase «traduzione rivista con la collaborazione di Giampaolo Canzonieri – Associazione Italiana Studi Tolkieniani». Ecco tutte le novità introdotte nell’edizione in volume unico che con la vecchia traduzione non c’erano:
1) questa nuova edizione include tutti i 50 splendidi acquerelli che sono stati recentemente ri-scansionati dallo stesso Alan Lee, insieme al suo dipinto sul frontespizio che appare per intero per la prima volta e denominato “Occhiello”. Finalmente le illustrazioni sono nella giusta posizione rispetto al testo che descrivono e non più collocate a caso. La loro qualità è pressoché la stessa, la nuova scansione le ha rese più definite e con una tonalità cromatica leggermente più fredda;
2) è la prima edizione italiana con tutte e tre le mappe che JRR Tolkien ha sempre voluto insieme al suo capolavoro e che Christopher Tolkien aveva appositamente realizzato. Sono in bianco e nero. Diversamente dall’edizione inglese la mappa principale – quella della parte nordoccidentale della Terra di Mezzo – è più grande ed è dispiegabile, attaccata alla parte interna della copertina anteriore (si trova quindi all’inizio del libro e non più alla fine) ed è abbastanza grande: circa 45 x 45 cm (analoghe alle precedenti edizioni illustrate Bompiani e Rusconi). La mappa della Contea è prima del primo capitolo mentre nelle ultime due pagine c’è la mappa di dettaglio di Rohan, Gondor e Mordor.
3) due nuovi alberi genealogici, quelli delle famiglie hobbit Bolger e Boffin;
4) finalmente recepita, dopo ben 15 anni, l’edizione inglese del 2005 per il Cinquantenario, curata da Hammond e Scull – con la piena collaborazione di Christopher Tolkien; considerata la più completa, con quasi 400 correzioni e un nuovo indice ampliato, è la versione e il più vicino possibile alla versione che JRR Tolkien aveva previsto;
5) Infine, l’edizione si può già chiamare “rivista” perché contiene moltissime correzioni di sviste, refusi e incongruenze, alcune delle quali riportiamo di seguito in dettaglio.
Un lavoro collettivo
Sono pochissimi gli scrittori che vantano un seguito molto ampio di appassionati che seguono da vicino le vicende editoriali. Quelli di James Joyce sono sicuramente tra i più frastornati: lo scrittore era il tormento dei tipografi, un maniaco della correzione puntigliosa, un po’ come Tolkien. Per questo è difficile trovare due versioni identiche dell’Ulisse già fra le primissime edizioni e in italiano delle 5 traduzioni esistenti, ce ne sono state ben 3 in meno di 10 anni (Enrico Terrinoni, 2012 – Gianni Celati, 2013 – Mario Biondi, recentissima: del 4 giugno 2020) con differenze enormi tra una traduzione e l’altra anche nel numero di pagine, fino a 200 pagine. All’altro estremi, gli appassionati dei libri di Harry Potter di J.K. Rowling sono i più irriducibili, con petizioni online alla casa editrice Salani per il ripristino della nomenclatura a dieci anni dalla nuova traduzione che tante polemiche ha suscitato. Ma nel caso della nuova traduzione de Il Signore degli Anelli, gli appassionati tolkieniani hanno fatto un salto di qualità. Dopo l’uscita dell’edizione in tre volumi, l’AIST con l’aiuto di soci, lettori, amici e appassionati, ha raccolto oltre 27 pagine di proposte di correzione. E Bompiani ha vagliato e accolto più o meno tutte le correzioni al testo di Fatica segnalate. Sono state così apportate svariate piccole migliorie. Alcune di queste derivano da ripensamenti del traduttore. Ma la maggior parte riguarda sviste e refusi. La comunità tolkieniana si è molto impegnata nel scovare errori di coerenza normalizzando i termini, come nel caso di Black Gate che era quasi sempre tradotto Porta Nera, ma aveva alcune occorrenze in Nero Cancello (La Compagnia dell’Anello), Porte Nere (Le Due Torri), Nera Porta (Il Ritorno del Re). Altri esempi di questo tipo sono Paludi Morte che in una sola occorrenza era stato tradotto Morte Paludi (Le Due Torri), Yule che in una sola occasione era stato tradotto Solstizio d’Inverno mentre non è mai tradotto (Il Ritorno del Re), il termine Langstrand sempre tradotto Ripalunga, ma in un’occorrenza era Costalonga (Il Ritorno del Re). Anche “messi del re” è stato uniformato tra Prologo e capitolo Ripulendo la Contea, dove erano stati tradotti “messaggeri del re”. È scomparso lo scettro che in un’occorrenza Gandalf aveva in mano: «e una luce balenò dal bastone che brandiva» (La Compagnia dell’Anello), Evenstar è stato uniformato con Stella Vespertina e i nomi Merry e Pippin sono tornati al giusto posto laddove erano stati scambiati in poche occorrenze. Il termine fences che era stato tradotto con “siepi”, “recinzioni” e “Siepi” è stato uniformato con “difese” e “Difese” (tutti riguardanti il Regno di Lothlórien). Nella Poesia dell’Anello, halls è ora tradotto minuscolo (Aule > aule) nel verso «Sette ai Principi dei Nani nell’aule di pietra», correggendo una delle scelte più contestate dai lettori tolkieniani.
Uno dei casi più interessanti è l’aggettivo fell, cioè “crudele, feroce, spietato”, che ritroviamo spesso nel testo – anche in nomi come «Fell Winter of 1311» o «Fell Riders» (riferito ai Nazgûl) -, e che nei tre volumi singoli Fatica aveva tradotto con il latino fero/a, nel senso di “feroce”. Nel volume unico il traduttore ha rettificato la resa dell’Old English, preferendo un più letterale fello/a, parola italiana che ha la stessa etimologia dell’originale inglese (< felon < fel) e la stessa arcaicità. Nell’inglese moderno infatti l’aggettivo fell è considerato di uso poetico, ma Tolkien se ne infischia e lo usa nella sua prosa letteraria in almeno venti occorrenze. Fatica replica la scelta dello scrittore per dare alla prosa italiana lo stesso effetto arcaico che ha nell’inglese.
Sono rimasti invariati termini cari ai lettori, come “Contea”, “Monte Fato”, “Re degli Spettri”, “Anni Maledetti”, “Bard l’Arciere”, “Omorzo”, “Montagne Azzurre”, e grossomodo altri 480 nomi (su 1153) rimasti identici dalla traduzione Alliata/Principe a quella Fatica.
Tutto questo lavoro è stato possibile grazie al contributo di moltissimi e volenterosi lettori. Le centinaia di segnalazioni che sono giunti dagli appassionati tolkieniani e sono stati raccolti dall’AIST sono un caso virtuoso nella storia editoriale. Si è trattato di un’attività dettata dalla passione, dall’amore per le opere di Tolkien, dal senso di comunità che ha spinto moltissimi lettori a spendere il loro tempo libero alla ricerca certosina delle inesattezza tra l’originale inglese e la traduzione italiana. È una cosa che nessuno aveva mai fatto per qualsiasi altro autore e dimostra una volta di più quanto il senso di appartenenza alla comunità tolkieniana possa contribuire ad avere l’opera di Tolkien sempre più vicina e fedele al testo inglese. A tutti i lettori che hanno contribuito va il nostro più sentito ringraziamento. Bene, bravi, bis!
Dettagli tecnici
Il Signore degli Anelli
Autore: John R. R. Tolkien
Editore: Bompiani
Collana: Narrativa straniera
Illustratore: Alan Lee
Traduttore: Ottavio Fatica
Data di Pubblicazione: 28 ottobre 2020
Prezzo: 50 euro
EAN: 9788830104716
ISBN: 883010471X
Pagine: 1364
Formato: rilegato
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Bompiani
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è un lavoro esaltante anche per chi non vi ha partecipato, somiglia al perfezionamento di un sistema operativo, con le varie beta e la solida versione finale. grazie a tutti.