Quarta puntata della storia dell’illustrazione tolkieniana a cura di Sergio Lombardi, grande esperto e collezionista dei Tolkien Calendars, che raccoglie da oltre 30 anni. Nelle prime tre puntate (qui la prima, qui la seconda puntata e qui la terza puntata), Lombardi ha descritto la Prima Era di una delle pubblicazioni di maggior successo nel mondo tolkieniano: i Calendari di Tolkien. Prima ancora del lungometraggio animato di Ralph Bakshi (1978) e delle due trilogie cinematografiche di Peter Jackson (2001-2003 e 2012-2014), i calendari sono stati l’espressione visuale della Terra di Mezzo e la bottega dell’arte dei grandi illustratori, facendo sognare milioni di appassionati e diventando in breve un oggetto di
culto molto collezionato, di cui raccoglie l’eredità oggi anche il Lords for the Ring – 2021 Art Calendar. Dopo il primo periodo e il suo boom creativo e commerciale – prima con le illustrazioni dello stesso Tolkien poi con quelle di grandi artisti -, il progetto aveva iniziato a perdere colpi, si era separato in due filoni paralleli (britannico e statunitense) fino a interrompersi del tutto nel 1983.
Dall’oscurità alla luce
Dal buio completo del 1983, l’unico anno nella storia senza un calendario di Tolkien, nel 1984 irrompe una luce intensa, primordiale e inaspettata, quella delle opere di Roger Garland. L’oscurità era profonda e più grande la sorpresa, se pensiamo che un calendario inglese mancava dal 1979. Rayner Unwin era riuscito con non poche difficoltà e in cinque anni a convincere Christopher Tolkien a prevedere per il calendario nuovi artisti, diversi da suo padre. All’estremo opposto rispetto ad altri illustratori di Tolkien che fanno del realismo e rigore naturalistico le loro principali qualità, i quadri di Garland hanno colori inverosimili ma meravigliosi, abbaglianti ed estremi, quasi psichedelici, che oltre a rappresentare paesaggi fantastici e pertanto liberi, in fondo potrebbero anche riscontrare la configurazione astrale presente in vari racconti del maestro del fantasy Jack Vance, grande creatore di mondi alieni, quella dei sistemi di stelle binarie o multiple, che presentano mondi con due o più soli, con spettri cromatici diversi dal nostro, che determinano così effetti ottici per noi inconsueti o choc.
I due calendari 1984 e 1989 di Roger Garland fecero rinascere l’interesse verso i calendari di Tolkien e le loro vendite tornarono ad aumentare, anche se non ai livelli degli anni dei Gemelli Hildebrandt. È una Terra di Mezzo diversa, quella di Garland, che non ha mai convinto alcuni appassionati. Fra le recensioni dell’epoca, quella di Glen GoodKnight nel 1988 per il n. 55 di Mythlore, la rivista della Mythopoeic Society, intitolata Tolkien sotto una luce distorta, che critica pesantemente il calendario 1989 e le sue incongruenze geografiche ed estetiche: «Garland sembra essere più influenzato dall’arte paesaggistica rinascimentale italiana – con tocchi di Hieronymus Bosch – che dalla lettura di ciò che Tolkien aveva da dire». La recensione finisce invocando Ted Nasmith come illustratore perfetto per i calendari, e questo conferma la competenza artistica di GoodKnight, fondatore ed editore della Mythopoeic Society. In realtà, Garland ha sempre rivendicato in ogni dichiarazione e intervista il suo amore per le opere di Tolkien, dalla lettura delle quali ha tratto ispirazione, e inoltre si diceva orgoglioso di aver dipinto i suoi quadri prima della realizzazione della “esalogia” cinematografica di Peter Jackson, che inevitabilmente ha influenzato la concezione degli artisti successivi, oltre che del pubblico.
L’anno 1984 segna anche l’unificazione dei temi dei due calendari USA e UK, dopo lo scisma del 1976-1979, che aveva visto Tolkien protagonista assoluto del calendario britannico, mentre la Ballantine negli Stati Uniti lanciava Tim Kirk e i Fratelli Hildebrandt, e riciclava Ralph Bakshi (vedere le puntate precedenti). Per altri undici anni e fino al 1994, ogni anno l’illustratore e i disegni sarebbero stati gli stessi fra l’edizione britannica e quella americana, ma con impaginazione, grafica, dimensioni e talvolta copertine differenti fra le due edizioni.
Di seguito l’esempio con i calendari di Roger Garland: per il 1984 la copertina inglese ha sfondo bianco, dimensioni rettangolari e come immagine Ulmo, Lord of the Waters, mentre la copertina statunitense ha sfondo nero, dimensioni “quadratoidi” e come immagine Glaurung, the First of the Dragons of Morgoth. Per il calendario 1989, la versione inglese ha come copertina The Haven of Morionde su sfondo bianco, e quella statunitense ha Eärendil and Elwing su sfondo scuro.
La prima illustrazione di Roger Garland per un’opera di Tolkien era stata la copertina di Smith of Wootton Major nel 1978. In seguito, in pochi anni dal 1982 al 1991, Garland illustrò le copertine de Il Signore degli Anelli, Il Silmarillion, Lo Hobbit e di numerosi volumi della History of Middle Earth, così fu una scelta obbligata per il calendario, avallata da Christopher Tolkien che ebbe anche il ruolo di approvarne i bozzetti di copertine dei libri e dei calendari, prima che venisse realizzato il dipinto finale con la tecnica ad olio.
Roger Garland, che aprì e chiuse questa Seconda Era dei calendari 1984-1989, ha sempre attribuito parte della sua ispirazione al vivere in Cornovaglia, a poca distanza da luoghi magici come Stonehenge e Tintagel, la leggendaria terra natale di Re Artù. Anche le sue opere tolkieniane hanno delle piccole tracce dei luoghi in cui Garland è vissuto, come The Two Trees of Valinor, che alla base di Laurelin e Telperion presenta un immenso circolo di pietre, non descritto da Tolkien. Garland, scomparso nel 2017, era membro onorario della Tolkien Society dall’aprile 1984, in coincidenza con la pubblicazione del suo primo Tolkien Calendar.
Linda Garland e la terra di re Artù
Alla fine degli anni ’60, Roger incontrò la sua futura moglie Linda al Wolverhampton College of Art and Design. Insieme svilupparono enorme passione per i Preraffaeliti e per i Simbolisti francesi, che li influenzarono nei loro stili artistici, e conobbero le opere di Tolkien, traendone ispirazione.
La prima commissione importante per Linda furono le tavole per il Bestiario di Tolkien di David Day nel 1979: Breaking of the Fellowship, City of Tirion, Destruction of the Great Lamps e Thousand Caves of Menegroth (nell’immagine). In precedenza (1978), Linda aveva illustrato la copertina di The Complete Guide to Middle Earth di Robert Foster, una delle pubblicazioni che aveva lanciato anche Tim Kirk. Da allora, Linda Garland è stata coinvolta in altre illustrazioni tolkieniane. Lakeside Gallery, la galleria d’arte di Roger&Linda Garland in Cornovaglia aperta dal 1989, ospita una collezione permanente delle loro opere tolkieniane, oltre settanta dipinti e disegni commissionati dagli editori originali per molti dei libri di J.R.R. Tolkien, acquistabili online. Alcune opere di Roger Garland sono esposte anche al Greisinger Museum, il museo della Terra di Mezzo aperto dal 2013 in Svizzera.
Cosa ci resta degli anni Ottanta?
In attesa di parlare nella prossima puntata dei due calendari collettivi che alla fine degli anni ‘80 cambiarono ancora una volta la storia dei calendari di Tolkien, vanno menzionate altre due annate della pubblicazione.
Per il calendario 1985, fu scelta Inger Edelfeldt, una poliedrica artista svedese (scrittrice, poeta e pittrice) non ancora trentenne, ma che aveva già illustrato le copertine di varie opere di Tolkien in Scandinavia dal 1978 in poi (i tre volumi de Il Signore degli Anelli – 1978, Le Appendici – pubblicato separatamente nel 1980, Il Silmarillion – 1979, I Racconti Incompiuti – 1982, I Racconti Ritrovati – 1986, I Racconti Perduti – 1988). Da allora ha scritto più di 30 libri, la maggior parte dei quali sono romanzi, racconti, libri di poesie, fumetti e libri per bambini e ragazzi. Artista di grande talento, Edelfeldt realizzò per il calendario di Tolkien dodici notevoli acquerelli, fra cui un Legolas dai capelli nerissimi (nella seconda puntata il nostro approfondimento), che fu utilizzato anche per la copertina dell’edizione inglese del calendario. Per l’illustrazione di Gollum l’artista ha ritratto in realtà la propria immagine, riflessa in uno specchio: il risultato è una creatura incredibile, così inquietante. Forse ispirata dalle opere di Tolkien, Edelfeldt ha poi scritto Missne och Robin (1980), il suo unico libro che può essere incluso nel genere del fantasy. La Edelfeldt ha disegnato anche le copertine di numerosi romanzi di fantascienza e fantasy, come Dune di Frank Herbert, La Spada Spezzata di Poul Anderson, La spada di Rhiannon di Leigh Brackett, e vari di Ursula K. Le Guin.
Nel calendario 1986 furono utilizzate le illustrazioni di Michael Hague dell’edizione 1984 per Houghton Mifflin de Lo Hobbit illustrato, dallo stile fiabesco, con i suoi caratteristici personaggi drappeggiati in broccati medicei (v. immagine Thorin, Prisoner of the Elves). Delle 48 illustrazioni a colori che componevano Lo Hobbit illustrato, sette sono state ristampate in Tolkien’s World: Paintings of Middle-earth. L’artista si è sempre detto ispirato e influenzato da Arthur Rackham, Hiroshige, Walt Disney e dai libri delle fiabe curati da Andrew Lang con le illustrazioni di Henry Justice Ford. «Mia madre è nata e cresciuta a Londra. Dopo la seconda guerra mondiale è emigrata negli Stati Uniti», ha raccontato in una intervista, «Era stata una studentessa d’arte in Inghilterra e mi ha sempre incoraggiato a disegnare e dipingere. Quando è arrivata, uno dei pochi beni che portava con sé erano alcuni dei libri di fate a colori selezionati e curati da Andrew Lang. La maggior parte delle illustrazioni erano di HJ Ford. Questi sono i libri che sono diventati così fondamentali per me come artista». Hague ha curato anche le illustrazioni di numerosi volumi, fra cui The Lion, the Witch and the Wardrobe di C.S. Lewis, Il Mago di Oz di L. Frank Baum, le Fiabe di Hans Christian Andersen e The Tale of Peter Rabbit di Beatrix Potter. Anche la moglie di Michael, Kathleen Hague, è un’artista, e i due spesso hanno lavorano insieme alla creazione delle loro opere visuali.
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Sergio Lombardi
LA SERIE SUI CALENDARI DI TOLKIEN CONTINUA CON UN ALTRO ARTICOLO
CHE VERRÀ PUBBLICATO FRA DUE SETTIMANE
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ALLE ORIGINI DEL TOLKIEN CALENDAR
– Vai alla prima puntata: Alle origini dei Tolkien Calendar: la Prima Era (1)
– Vai alla seconda puntata: Alle origini dei Tolkien Calendar: la Prima Era (2)
– Vai alla terza puntata: Tolkien Calendar, ritorno ad Oxford (3)
IMMAGINI COMPLETA DEI CALENDARI:
– Vai al Tolkien Calendar 1984 UK (Roger Garland)
– Vai al Tolkien Calendar 1985 UK (Inger Edelfeldt)
– Vai al Tolkien Calendar 1986 UK (Michael Hague)
– Vai al Tolkien Calendar 1989 USA (Roger Garland)
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Lakeside Gallery (Roger & Linda Garland)
– Vai al sito del Greisinger Museum
– Vai alla pagina facebook Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar
– Vai alla pagina facebook di Eterea Edizioni
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