L’ultimo portatore degli Anelli ora in italiano

«Al di sopra del Marese, della Valle dell’Acqua, dei Monti Brumosi, del Bosco d’Oro,
della Montagna Solitaria, delle nubi, dei mari, al di là del Fuoco Dorato, della Rete di Stelle
e dei confini delle Cerchie del mondo…».

Cop-fanfictionIl mondo universo creato da J.R.R. Tolkien è giustamente lodato per la sua profondità e ampiezza, ma è in maniera consapevole pieno di spunti, di accenni, di cose “non dette”. Per questo sono molti i lettori del Signore degli Anelli che prendono carta e penna per colmare alcune zone d’ombra delle opere dello scrittore inglese. Ne nascono così le fan fiction, genere molto ampio che contiene un’infinità di storie, racconti e romanzi, che in pochissime eccezioni sono stati pubblicati. In passato ci siamo occupati dei casi che ritenevamo i migliori (come le «Appendici» dello Hobbit che si possono trovare in fondo all’articolo insieme ad altri). Ora è la volta in cui recuperiamo un testo di cui ci si è occupati quasi dieci anni fa (qui e qui) e che ha fatto un discreto successo: The Last Ringbearer, tradotto come L’ultimo portatore dell’Anello. Che ora è disponibile anche per i lettori italiani.

La Terra di Mezzo secondo Mordor

Kiril Eskov YeskovPiù di 20 anni fa lo scienziato russo Kirill Yuryevich Yeskov (o Eskov – Mosca, 1956) cercò di risolvere alcuni problemi geografici nel mondo fantastico inventato da Tolkien. Una cosa tira l’altra, e il progetto è divenuto più grande partendo da una semplice domanda: se assumessimo che non è meno reale del nostro mondo? La sua conclusione fu che in un caso del genere, la storia della Guerra dell’Anello è molto probabilmente fosse una rivisitazione eroica molto alterata di una grande guerra. In quel caso, come erano andati veramente i fatti? Il risultato di questa rivalutazione è stata la pubblicazione nel 1999 de L’ultimo portatore dell’Anello, un ripensamento della storia di Tolkien in termini reali. Il dottor Yeskov, un paleontologo professionista il cui lavoro è ricostruire organismi estinti da tempo e il loro modo di vivere dai resti fossili, esegue essenzialmente la stessa impresa nel suo romanzo, ricostruendo il mondo reale della Terra di Mezzo di Tolkien da Il Signore degli Anelli, i racconti eroici degli Uomini Liberi dell’Occidente scritti in quel mondo. Se fosse un documento storico, un suo esame più attento rivelerebbe che il testo di Tolkien è in realtà la leggenda romantica raccontata dalla parte vincente nella guerra dell’Anello. Kiril Yeskov EskovProprio come la storia col tempo diventa mito, gli elementi fantastici nel Signore degli Anelli possono essere visti come metafora di dinamiche sociali di quell’epoca (l’anno 3019 della Terza Era). The Last Ring-Bearer racconta così la storia epica di Tolkien, ma dal punto di vista della regione di Mordor, da dove Sauron, l’Oscuro Signore, mosse guerra ai popoli liberi della Terra di Mezzo. La storia ha una prospettiva meno in bianco e nero, raccontata dal punto di vista dei perdenti. Secondo Yeskov sembra che la guerra sia stata causata da due visioni del mondo diverse e contrapposte: il mondo dell’aristocrazia rurale e del feudalesimo, con un potente appoggio magico, i cui leader volevano mantenere lo status quo, e il mondo del progresso tecnologico, all’alba di una rivoluzione industriale. Così, gli orchi e le altre “razze del Male” non sono più maligni di qualsiasi altra razza della Terra di Mezzo. Ci sono leader potenti su entrambi i lati che vogliono prevalere e proteggere il loro stile di vita e la gente comune che viene coinvolta in questo conflitto. I fan del Signore Oscuro resteranno un po’ delusi: sua Maestà Sauron ha solo poche citazioni nel racconto degli eventi, essendo stato più che altro un re illuminato. D’altro canto, Aragorn e Gandalf hanno ritratti a tinte fosche: il primo è un guerriero spregiudicato, che non esita a far uccidere un suo compagno pur di vantarsi della sua spada leggendaria e in un altro momento si dice che Mark Zug - Sands of Gorgoroth inspired by Kirill Yeskov's The Last RingbearerBoromir è stato ucciso da qualche parte nelle regioni del nord, suggerendo che potrebbe essere stato l’erede al trono di Gondor. Gandalf è descritto come il motore instancabile di tutte le manovre dell’Ovest, un vero e proprio guerrafondaio. Alla fine, il mondo feudale dei Popoli Liberi prevale e spazza via il tentativo di rivoluzione tecnologica: i successivi resoconti, scritti a Gondor, esalteranno lo scontro tra Bene e Male, dipingendo come mostri terrificanti gli avversari e come una dittatura dispotica il regno di Mordor.

Un romanzo di successo

The Last RingbearerThe Last Ringbearer (Последний кольценосец) è visto da molti fan come un affronto, un’operazione indegna ai danni del capolavoro originale. Non ci occuperemo di loro, né delle loro reazioni esagitate, perché l’articolo si vuole concentrare  solo sul testo che è una riscrittura, una fan fiction, un lavoro trasformativo. Yeskov ha preso una storia da molti considerata perfetta e intoccabile e ne ha ribaltato completamente le prospettive, consegnandoci un racconto interessante non solo nell’idea di partenza ma anche nell’esecuzione. Lo scienziato, del resto, si era già fatto le ossa col suo primo romanzo, Il Vangelo di Afranio, in cui aveva applicato una tecnica simile nei riguardi dei Vangeli canonici. Pubblicato in Russia nel 1999, The Last Ringbearer ha ottenuto un grande successo di pubblico arrivando alla quarta ristampa in pochi anni ed ha ricevuto nel 2001 il premio letterario Wanderer nella categoria fantasy (Premio “Sword in the Stone”). La sua fama ha poi superato i confini russi: il romanzo stato tradotto e pubblicato nel 2002 in polacco (Ostatni Władca Pierścienia), nel 2003 ceco (Poslední pán Prstenu); nel 2007 in portoghese (O Último Anel), nel 2008 in spagnolo (El último anillo), nel 2010 in estone (Viimane sõrmusekandja) e finalmente nel 2010 in inglese (The Last Ringbearer), con ben due revisioni. Le Dernier AnneauIn Francia, il romanzo è stato tradotto grazie a un crowdfunding che pur non raggiungendo l’obiettivo massimo, ha permesso la pubblicazione in francese nel 2013 della prima parte del volume col titolo Le Dernier Anneau (“L’ultimo Anello”). Un’associazione di appassionati ha in seguito lanciato un progetto più ambizioso, trasformando il romanzo in un gioco di ruolo, con una cartografia originale (Eskov colloca la maggior parte dell’azione in regioni poco esplorate da Tolkien), il tutto supportato da un’Enciclopedia. Il secondo e ultimo volume del romanzo, Le Dernier Anneau – livre 2 è stato reso disponibile all’acquisto proprio in questi giorni (il crowdfunding si è concluso il 21 novembre) e include un’introduzione dell’autore. La traduzione in inglese ad opera di Yisroel Markov è quella che gli ha dato ancor più notorietà al romanzo di Yeskov, con articoli addirittura su The Guardian, su Wired, perfino un botta e risposta dello stesso autore su Salon.com, suscitando nel 2011 una seconda edizione rivista e corretta con due appendici. Markov ha spiegato che nessun editore ha voluto pubblicare la sua traduzione in inglese per motivi legali. Lui era però stato «talmente impressionato da questo lavoro al punto da aver voluto dedicare alcune dozzine di ore della pausa pranzo a tradurlo». Il romanzo è stato reso disponibile in digitale, venendo così scaricato centinaia di migliaia di volte dai siti web di file hosting. The Last RingbearerOggi l’edizione inglese è scaricabile in formato ebook da molti siti di case editrici con licenza CC-BY, tra cui quello di The Tenseg Press in cui la copertina (qui a lato) raffigura un panorama di Dubai con il Burj Dubai in costruzione, ma sembra Mordor! Da questa traduzione inglese è derivato un audiolibro e nel 2011 anche una traduzione in tedesco, Der Letzte Ringträger di Rafael Zilliken. Quindi, un romanzo e otto traduzioni tutte realizzate da appassionati di Tolkien, partendo dal basso e senza scopo commerciale. Per quanto riguarda lo stile bisogna dire che è piuttosto diverso da quello di Tolkien: è un po’ come se John LeCarré avesse scritto Rosencrantz e Guildenstern sono morti. Come Il Signore degli Anelli è lirico, epico, ricco di fantastico e di  poesia, The Last Ringbearer è pragmatico, operativo, intellettualmente inquisitorio e curioso (ma la magia esiste anche lì). Dove in Tolkien vi è passione, sentimento, fiaba e ideale in Yeskov l’ideale e il sentimento vivono accanto alla realpolitik, al calcolo, alla disinformazione e alla strategia. A detta dei numerosi recensori delle varie versioni, è un libro che regge perfettamente durante la lettura, complementare e coerente nell’interpretazione dell’opera di Tolkien, ma è soprattutto rileggendo poi Il Signore degli Anelli che Yeskov dimostra tutto il suo talento: i due libri si sostengono a vicenda e acquistano sapore. L’ispirata figura di Gandalf convive perfettamente con il bianco mago genocida, l’etereo mondo elfico non è meno affascinante conoscendo le spietate lotte per il potere politico dell’aristocrazia immortale elfica ne Il Silmarillion, l’avventuriero senza scrupoli morali, manipolatore e manipolato è lo stesso Aragorn che Arwen sposa per amore. L’opera di Tolkien continua a funzionare, in perfetta simbiosi con la grandiosa narrazione dei mordoriani. Insomma, se si tratta di fan fiction, allora potrebbe essere l’esempio più convincente del potenziale artistico di questa forma letteraria.

La traduzione italiana

Dopo questo lungo excursus è palese che c’era una grande lacuna, la traduzione in italiano appunto. Ecco allora che giunge benvenuto il lavoro – derivato dalla traduzione in inglese – di Michele Malpezzi che, per l’occasione, abbiamo intervistato.
Michele, cosa ti ha spinto a tradurre il romanzo? «Sono venuto a conoscenza della fan fiction dopo aver letto un vostro articolo a riguardo. Era una calda notte estiva del luglio scorso e stavo preparando l’ultimo esame della triennale (studio matematica). Stanco di studiare sono incappato quasi per caso sul link, ho cercato la versione inglese e l’ho scaricata. L’idea del libro mi sembrava buona, sicuramente mi incuriosiva».
Ritieni quindi legittima la stesura del romanzo da parte di Yerkov? «Nella letteratura è pratica comune quella di appropriarsi di un’opera/soggetto/mito e svilupparlo secondo una prospettiva “apocrifa”. Ci sono tantissimi esempi di questo (Rosencrantz e Guildenstern sono morti, Il Paradiso Perduto, le Operette Morali, Il Pianto della Madonna, Pascoli e Dante sulla figura di Ulisse, ecc., ecc.). A volte l’autore cerca di preservare (o quantomeno di reinterpretare) il messaggio originale, altre volte lo ribalta completamente. Persino Tolkien non si esime da tali esperimenti ne Il Ritorno di Beorhtnoth, Figlio di Beorhthelm. Per quanto mi riguarda, questo genere di letteratura è fondamentale e del più degno interesse: tiene vivo qualcosa che altrimenti rimarrebbe ingessato, porta colore, contenuto e soprattutto apre prospettive nuove».
Come è nata l’idea di fare la traduzione? «La decisione di tradurre The Last Ringbearer è stata impulsiva e forse dovuta a quel particolare momento. Ero stanco di “accumulare” sapere, dato che buona parte dello studio nel preparare l’esame è speso nel comprendere e assimilare ciò che viene presentato. Quindi: volevo leggere il testo ma non volevo esserne un consumatore passivo. Inoltre, condivido la passione del fantasy (e quindi anche di Tolkien) assieme ad altri miei amici. Non tutti fra loro avrebbero avuto la voglia di leggersi un testo in inglese. Constatato che in italiano non c’era nulla, allora mi sono messo a tradurre, sostanzialmente dopo aver letto solo una frazione del libro. Questo lavoro è dedicato a Polo. Infine un’altra motivazione che mi ha spinto a continuare, è stata una sorta di obbligo morale verso le tante comunità di condivisione libera che esistono sul web. Questa è stata l’occasione per fare la mia parte nella pratica della cultura libera, investendo tante ore di tempo prezioso. Ovviamente tutto questo nella convinzione che tanti appassionati lettori di Tolkien apprezzeranno. Altri ne saranno sdegnati, un’altra motivazione valida!». Nelle note della traduzione italiana si può leggere che la traduzione è un punto di partenza: ogni contributo al miglioramento dell’opera sarà ben accetto. In particolare è possibile sul sito web dedicato inoltrare le proposte di modifica e scaricare le versione del testo più recente. Se desiderosi di effettuare una donazione monetaria, l’indirizzo email è inserito nel circuito PayPal. L’attuale versione in italiano si può scaricare da qui.

 

LA FAN FICTION:
– Introduzione: Fan fiction, l’arte di seguire Tolkien
– Parte 1: Fan fiction, il canone e le sue sfide
– Parte 2: Se l’ispirazione è Tolkien

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Il mondo di Tumblr e le fanzine tolkieniane
– Gioco di ruolo, ecco le Avventure a Cuiviénen
– Fan fiction, i retroscena della dimora di Elrond
– Fan fiction, ecco le «Appendici» dello Hobbit
– L’Ultimo portatore dell’Anello: il contrattacco di Mordor
– L’Ultimo portatore dell’Anello: parla l’autore

LE «APPENDICI» DELLO HOBBIT:
– L’Appendice A: “Il destino delle tre lame di Gondolin”
– L’Appendice B: “La storia di Belladonna e Bungo”
– L’Appendice C: “L’eroe dei Campi Verdi”
– L’Appendice D: “La ricetta del Cram (Rimpinzimonio)”

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della casa editrice The Tenseg Press

.


Share This Post

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

Leave a Reply

 characters available

Iscriviti alla Newsletter

Pagine

Disclaimer

www.jrrtolkien.it è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma – Sezione per la stampa e l’informazione, autorizzazione n° 04/2021 del 4 agosto 2021. Direttore responsabile: Roberto Arduini.

I contenuti presenti su questo sito non sono generati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Licenza Creative Commons

Quest’opera di http:www.jrrtolkien.it è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported. Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili nella pagina dei contatti.
Utilizziamo WP e una rielaborazione del tema LightFolio di Dynamicwp.