Torna all’asta un’altra lettera di J.R.R. Tolkien

Un momento dell'astaDopo quella del dicembre 2020, una lettera di J.R.R. Tolkien in cui descrive l’aspetto degli Hobbit a un’illustratrice è tornata all’asta ed è stata venduta a circa 15.500 euro. Il mondo delle aste è limitato, ma quello delle lettere dello scrittore inglese sta divenendo sempre più piccolo. Probabilmente, come spesso capita, sarà spacciata come novità, o come scoperta eccezionale… Ma come spesso capita, non lo è: la stessa lettera era già stata messa all’asta il 18 giugno 2013, quando fu venduta a 15000 sterline (dopo una stima di 1500) insieme a un’altra lettera, e poi di nuovo nel 2016, e almeno una (o forse due volte) nel 2020.

Lettere d’artista

Lettere SykesTra Tolkien e la destinataria della lettera, in realtà, ci fu una corrispondenza. Era il 5 gennaio 1956 quando l’artista Doris Elizabeth Sykes inviò i suoi disegni allo scrittore inglese sperando che fossero utilizzati per una edizione illustrata de Il Signore degli Anelli. Tolkien rispose dicendo che trovava i disegni «estremamente buoni… A parte la loro abilità tecnica… non solo in molti casi corrispondono alla mia visione soggettiva, ma addirittura la arricchiscono. Sono stato particolarmente felice di Barbalbero con Merry e Pipino tra le braccia; ma tutti i suoi Hobbit sono ammirevoli, e anche gli Orchi e Gimli. Ho anche pensato che la scena sotto Svettavento con il Re Stregone fosse potente. È stato affrontato nell’unico modo possibile: rendendo visibili Frodo e il Re e gli altri Nazgûl… solo Aragorn non si avvicina alla mia visione… Me lo immagino più austero, più acuto e con una faccia meno “greca” e col naso dritto, più romano». Tolkien aggiunse con rammarico, tuttavia, che «le prospettive immediate di un’edizione illustrata non sono buone». La corrispondenza tra i due continuò, anche se non sappiamo cosa si scrissero: tutto è confermato da una busta da lettera datata al 30 gennaio 1956, che è andata separatamente all’asta nel 2014 (e altre volte successive qui e qui e qui). All’inizio di luglio 1956 Tolkien scrisse di nuovo a Doris Elizabeth Sykes che gli aveva inviato una seconda serie di disegni basati su Il Signore degli Anelli. busta lettera 1956Ancora una volta lo scrittore inglese espresse apprezzamento per la sua arte e chiese se volesse che i suoi disegni precedenti fossero restituiti. Una edizione illustrata de Il Signore degli Anelli è ancora improbabile per il prossimo futuro. Secondo la voce nel catalogo dell’asta di Christie’s, Fine Printed Books and Manuscripts (Londra, 18 giugno 2013, p. 12), in questa lettera Tolkien si offrì di inviare a Sykes un set de Il Signore degli Anelli – anche se con difetti – con cui l’artista avrebbe potuto continuare il suo lavoro. Il 5 luglio 1956, invece, chiederà al suo editore di inviare direttamente alla «signorina Sykes» un set dei tre volumi del suo libro.

La descrizione degli Hobbit

Lettera SykesLa lettera andata all’asta è composta da tre pagine e mezzo ed è la risposta di luglio al secondo invio delle illustrazioni di Miss Sykes e fornisce alcuni dettagli meravigliosi su come Tolkien vedeva precisamente gli Hobbit: «Il modo migliore per disegnare gli Hobbit è renderli esseri umani assolutamente ordinari (tranne che per i peli che coprono per la parte inferiore delle gambe e superiore dei piedi), e non troppo infantili, con gli occhi tondi, ecc.». Lo scrittore inglese discute anche del suo imbarazzo per essere in possesso delle illustrazioni senza averli comprati e si dice disponibile ad acquistarne alcuni: «Alcuni dei disegni mi piacciono così tanto che vorrei considerare la possibilità di chiederle di permettermi di acquistarne alcuni per me».
Ecco la totalità della lettera: «Cara signorina Sykes, Lei è più che giustificata per iscritto e le chiedo perdono per averle causato ansia. Sono stato negligente, temo, ma sono un uomo terribilmente tormentato da un lavoro a tempo pieno per aggiungere tutta la faccenda de Il Signore degli Anelli. Non ho fatto altro in merito poiché gli editori non sono attualmente propensi a considerare alcuna edizione illustrata o più “di lusso” e costosa di quella appena pubblicata. Mi è stato impedito, a causa di una malattia all’inizio dell’anno e di altre difficoltà, per molto tempo di andare a Londra; e sebbene lei sia stata obbligata a mandarmi i suoi disegni (e io li devo restituire) per posta, ho una grande riluttanza a mandarli con quella modalità, mentre sono sotto la mia cura. Ho mostrato i suoi disegni ad altri “lettori” e la risposta è stata buona; anche se la maggior parte concorda sul fatto che il modo migliore di disegnare gli Hobbit è renderli esseri umani assolutamente ordinari (tranne che per i peli che coprono per la parte inferiore delle gambe e superiore dei piedi), e non troppo infantili, con gli occhi tondi ecc. Non riesco a ricordare quali note ho menzionato (non avendo segretaria, non ho copie, a meno che non le digiti io). Ma penso che ciò di cui ha bisogno sia una copia del libro. Mi dispiace di non averne più (salvo la mia copia!); ma se vuole, potrei mandarle alcune copie difettose che funzionerebbero lo stesso:
1) una copia americana difettosa che omette le pp. 321-336, ma forse dovrebbe essere integrata copiando la parte mancante da una copia della libreria. O/In alternativa una copia di prova non corretta rilegata in carta (meno i disegni della Porta di Mordor e delle Rune);
2) Una copia (con una pagina difettosa) dell’edizione inglese – con il difetto modificato;
3) Una copia perfetta con due errori (che compaiono in tutte le edizioni) modificata a mano dell’edizione americana.
Potrebbe tenerla per ora, anche se per ragioni puramente “storiche”, sentimentali e bibliografiche, mi piacerebbe riaverle alla fine. Le copie americane potrebbe tenersele, se lo desidera.
Sarei molto contento di vedere gli eventuali ulteriori disegni che ha fatto; anche se non posso incoraggiare grandi speranze che il suo lavoro venga ricompensato in modo pratico nel prossimo futuro. Inoltre, fintanto che è disposta a correre il rischio di una trasmissione tramite posta. Vorrebbe indietro adesso il ​​suo precedente set? Sono qui abbastanza al sicuro per il momento, ma sono un po’ nervoso di esserne responsabile così a lungo (…). Tranne che – se e quando riceverò dei soldi dal libro dopo le enormi spese sono state sostenute: non ne ho ancora avuto nessuno – mi piacciono così tanto alcuni disegni che vorrei considerare di chiederle di permettermi di acquistarne alcuni per me, in caso di rinvio a tempo indeterminato di un’edizione illustrata».

 

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della  casa d’aste Hermitage Fine Arts

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