Apprendiamo della triste scomparsa di Cor Blok, artista olandese conosciuto e apprezzato anche dallo stesso J.R.R. Tolkien. Artista visivo, insegnante, critico d’arte, storico dell’arte, curatore di musei, professore emerito dell’Università di Leida, Blok è morto il 19 aprile 2021 all’età di 87 anni nella sua casa di Amsterdam.
Jan van Breda, presidente di Unquendor, la Società Tolkieniana Olandese, ha voluto diffondere un messaggio di cordoglio in ricordo dell’artista scomparso: «Molti di noi (me compreso) hanno letto per la prima volta Il Signore degli Anelli nell’edizione tascabile della casa editrice Prisma, divisa in tre volumi. Le copertine di quelle edizioni era decorate con le illustrazioni di Cor Blok. L’artista è stato nostro ospite al Lustrum Fest del 2016. In quell’occasione aveva allestito una bellissima mostra con le sue opere. Più tardi, nel 2019, è stato ospite del programma De World Drait Door per parlare di Tolkien. Siamo vicini alla famiglia di Cor. Come Unquendor ricordiamo Cor come un uomo speciale. Le sue illustrazioni per Il Signore degli Anelli gli sopravviveranno, non ho dubbi, per molto, molto tempo…».
Un maestro d’astrattismo
Cor Blok era nato a L’Aja nei Paesi Bassi nel 1934. Si era laureato presso l’Accademia di belle Arti nel 1956, ma già dal 1953 aveva iniziato a concepire una storia dell’arte e dell’architettura di un paese immaginario, da lui battezzato Barbarusia. L’opera si materializzò nel 1960, con una mostra dell’Arte Barbarusiana al museo municipale dell’Aja , dove vennero presentate al pubblico quasi 200 tra disegni, acquerelli e sculture. Dal 1957 al 1965, Cor Blok ha svolto diverse funzioni presso il Gemeentemuseum, il museo municipale: in particolare, ha preparato un catalogo delle numerose opere di Piet Mondrian ospitate nel museo. In seguito, il catalogo verrà ampliato, sino a includere tutti i dipinti e i disegni di Mondrian presenti nelle raccolte pubbliche olandesi, per essere finalmente pubblicato nel 1974. Nel 1977 Cor Blok divenne insegnante di arte moderna all’Università di Utrecht, incarico che mantenne per due anni. È poi diventato capo curatore per l’arte moderna al museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, dal 1979 al 1985; poi responsabile delle tecniche miste e di teoria dell’arte presso la Jan van Eyck Academie a Maastricht dal 1985 al 1994; e infine membro dell’Università di Maastricht dal 1994 al 1996. Nel 1996 è diventato professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Leida fino al suo pensionamento nel 1999. Tra le sue pubblicazioni si segnalano Beeldspraak (Il linguaggio delle immagini, 1967), Geschichte der abstrakten Kunst 1900-1960 (Storia dell’arte astratta 1900-1960, pubblicata da DuMont Schauberg, Colonia, 1975) e numerosi articoli e contributi a raccolte di saggi sull’arte visiva del XIX e XX secolo. Ha lavorato per molti anni anche a una graphic novel in bianco e nero di 350 pagine, The Iron Parachute, pubblicato nel 2016.
Un romanzo «per immagini»
L’artista olandese non era estraneo al mondo del fandom tolkieniano, anzi si può dire che a livello internazionale fosse conosciuto soprattutto per il suo legame con Tolkien. In realtà, era sconosciuto ai più fino al 2011, quando la pubblicazione de L’Arazzo di Tolkien non ha svelato la sua bellissima storia. Più di sessant’anni fa, poco dopo la prima edizione del Signore degli Anelli, Cor Blok lesse il romanzo e venne totalmente rapito dalla sua originalità e dall’andamento epico della narrazione. La forza visiva del libro ispirò l’allora giovane artista olandese, infondendogli una scintilla di entusiasmo che si unì al desiderio di creare un’opera d’arte inedita. Così tra il 1958 e il 1962 dipinse circa 140 quadri ispirati a Il Signore degli Anelli, di cui una ventina furono esposti nel 1961/63 in due mostre a L’Aja e a Groningen. In occasione della mostra tenutasi a L’Aja nel 1961, l’editore di J.R.R. Tolkien, Rayner Unwin, vide i quadri e inviò allo scrittore cinque immagini. Tolkien ne rimase così colpito («attraenti» li definì in una lettera) che volle incontrare l’artista, iniziando con lui una corrispondenza e acquistando per sé alcune delle opere (due più un’altra che gli venne regalate dallo stesso artista). La sorte degli altri quadri però è molto complessa: anche se nel 1965 uscirono in Olanda i tre volumi che compongono Il Signore degli Anelli con le copertine di Blok, l’artista non era riuscito a vendere tutti i dipinti. Frustrato, Blok ne distrusse alcuni e altri li mise in vendita. Per 30 anni Blok non si occupò più dei quadri, che furono “riscoperti” nel 1992, quando circa 20 sono stati inclusi nella mostra del Centenario di Tolkien all’Aja. In quell’occasione, alcuni dipinti vennero venduti senza che ne venisse conservata alcuna immagine, perciò risultano ancora perduti. Poi più nulla fino all’estate del 2005, quando Blok tenne una mostra delle sue opere per le celebrazioni del Lustrum di Unquendor, dove era ospite d’onore. La relazione di Blok («Immagini per accompagnare una grande storia») compare anche negli Atti della manifestazione, pubblicati nel 2008. Nel 2011, sotto la guida di Pieter Collier, webmaster del sito web Tolkienlibrary, HarperCollins ha finalmente pubblicato le sue illustrazioni de Il Signore degli Anelli sono state pubblicate con il titolo A Tolkien Tapestry, con una sostanziale introduzione dell’artista: è nato così un libro veramente interessante, l’Arazzo di Tolkien, pubblicato anche in Italia. L’artista ha poi abbellito i due Tolkien Calendar 2011 e 2012. Le immagini di Cor Blok sono paragonabili all’arazzo di Bayeux: ciascuna racconta con uno stile semplice e immediato una vicenda epica, ma sotto questa semplicità si cela un linguaggio incisivo e potente che diventa sempre più efficace man mano che la storia procede. Come avviene con i Classici (la Bibbia, l’Odissea…), anche il Signore degli Anelli può diventare una storia per immagini: una sequenza di illustrazioni che ci raccontano gli episodi salienti di una delle saghe eterne dell’Occidente. Il risultato è un nuovo racconto, fatto di brevi citazioni narrative dal romanzo e da una sequenza di circa oltre 100 immagini. L’uscita del volume ci ha dato uno sguardo quasi completo sui dipinti di Blok. Come scritto, alcuni dipinti erano stati venduti senza che ne venisse conservata alcuna immagine. Nel 2013 uno dei pezzi mancanti di Cor Blok è stato ritrovato, grazie sempre a Pieter Collier: The Ascent of Orodruin, conosciuto finora solo come Orodruin. L’opera è stata realizzata il 27 dicembre 1959, acquistata probabilmente intorno al 1994 ed è tuttora nella collezione dell’acquirente, che ha voluto restare anonimo, ma ha concesso le informazioni riportate e le immagini relative al dipinto. La ricerca continua: ne mancano ancora 11! Qui sotto l’elenco, col numero di pagina relativo al volume in italiano de L’Arazzo di Tolkien. Chissà, magari l’artista dalle dimore a Ovest potrà aiutarci…
- “The Game of Riddles” (p. 59)
- “Gandalf persuade Bilbo a lasciare l’Anello a Frodo” (p. 53)
- “Weathertop” (p. 76)
- ” The Balrog II “(p. 92)
- ” Frodo’s Vision on Amon Hen “(pp. 100-101)
- ” Isengard “(p. 115)
- ” Gollum’s Promise “(p. 121)
- ” The Forbidden Pool”
- “Sam Attacks Shelob” (p. 132)
- “The Stone of Erech” (p. 135)
- “The Dead Marshes I”
LINK ESTERNI
– Vai al sito web di Cor Blok
– Vai al sito web di Tolkien Library
– Vai alla notizia sul ritrovamento di un dipinto di Cor Blok
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