Si è conclusa ieri la Biennale di FantastikA (17-18 settembre 2022), una sesta edizione davvero speciale che ha riunito dopo quattro anni di attesa artisti, illustratori, relatori, ospiti, espositori, volontari, organizzatori e pubblico per un weekend all’insegna del fantastico. Tra gli eventi da ricordare le conferenze di Tom Shippey, la mostra di Carlo Zoli, lo spettacolo di artigianato Il Risveglio del Drago in piazza della Rocca che ha portato alla cottura a forno di uno splendido manufatto in terracotta dello Studio Ceramico Giusti… e ora la nuova Draghessa di Dozza farà compagnia a Fyrstan dentro alla fortezza! Ma sono stati tantissimi gli eventi, gli interventi e gli artisti presenti. Per non far torto a nessuno e regalare ai lettori un piccolo frammento delle emozioni provate durante la manifestazione, ecco un florilegio di impressioni e aneddoti da parte di alcuni soci e socie dell’AIST presenti a Dozza il 16-17-18 settembre:
Quella appena trascorsa è stata la mia prima partecipazione a Fantastika e la prima occasione di riunirmi con altri soci Aist. Ero già felice di poter esporre in Rocca e in maniera permanente alla Tana del Drago. Poi venerdì, terminati gli allestimenti, mi sono trovato catapultato a pranzare gomito a gomito con il professor Shippey e di certo non sono cose che capitano tutti i giorni. Passati i primi attimi di imbarazzo abbiamo cominciato a chiacchierare (di tutto fuorché di Tolkien) e ho scoperto una persona squisita e molto divertente. Lo stesso vale per la moglie Catherine con la quale sono entrato ancor più in confidenza. Sapere poi che hanno apprezzato i miei lavori artistici tanto da richiedermene uno è stata la vera ciliegina sulla torta. Una giornata Fantastika.
Matteo
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Non ci crederete, ma uno degli highlights per me è stato proprio stare “di guardia” alla mostra di Zani, perché mi ha dato l’opportunità di vedere l’Annatar di Antonello Venditti venire alla luce! La mattina alle 10, quando sono arrivato, mi sono detto “che bello!”, ma la sera alle 17 era completamente cambiato (non ci sono stato continuativamente ovviamente)! Per me, che ho le capacità artistiche di un’ameba, è stato veramente bello vedere come i vari passaggi successivi lentamente portavano a emergere la figura di Annatar con l’ombra di Sauron dietro, dapprima quasi indistinguibile dallo sfondo e poi sempre più visibile… ho visto su FaceBook il video delle pennellate finali, ma sarebbe stato bello avere il video completo di tutto il processo!
Valerio
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Come qualcuno ricorderà, a un certo punto, durante la traduzione delle conferenze, in preda all’ansia da performance mi rivolgo alla platea in inglese e a Tom Shippey in italiano… Il bello della diretta!
Barbara
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Durante i miei turni alla Tana ho notato un ragazzo elegante che si interessava ai libri in vendita al bookshop. Mi ha chiesto se avessimo una copia della nuova edizione del libro di Wu Ming 4, che gli ho venduto. Poi mi ha posto la fatidica domanda: cosa serve per diventare socio AIST?
Qualche ora dopo, lo vedo bazzicare di nuovo nel bookshop. Quando mi saluta e fa per andarsene, gli chiedo se l’anno prossimo l’avrei rincontrato come socio; al che, imbarazzato, mi dice che non se la sente di entrare in un’associazione di studiosi, perché lui non lo è. In più, mi dice, abita piuttosto lontano dalla sede di Dozza. Gli rispondo che io vengo da Trento e che scendo ogni mese per la sessione di gioco di ruolo alla Tana, ma che lo faccio spinta da passione: l’importante, come in ogni cosa, è avere buona volontà e tanta voglia di fare.
Lui è di Belluno; ah, mia mamma è di Belluno, anzi, di Cencenighe Agordino. Mi chiede se lo prendo in giro, suo padre è di Cencenighe, e hanno lo stesso cognome. Scoppiamo a ridere e per qualche secondo non sappiamo cosa dire. Effettivamente, solo io potevo incontrare un agordino a Dozza.
Ora stiamo ipotizzando insieme una radice comune, un Protosoppelsa o Ur-Soppelsa che, visti i due propropronipoti aderenti alla nicchia tolkieniana, sicuramente sarà stato appassionato di mitopoiesi, subcreazione e linguaggi.
Ecco, l’ho trovata una cosa talmente pazzesca che condividerla mi fa solo piacere.
Tania
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Sabato pomeriggio, stand Aist-Eterea.
Arriva Tom Shippey con la moglie.
Sfoglia alcuni libri, poi prende il primo volume dei Quaderni di Arda, edizione economica, e chiede quanto costa (25 euro).
Ci guardiamo e dico: “Ma non vorremo mica far pagare Tom Shippey?!”
Siamo d’accordo, e gli diamo il libro, dicendogli che per lui è in omaggio.
Ringrazia calorosamente e sorride, poi proseguono verso la rocca.
Che persona squisita!
Carla
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Più che dai fatti sono sempre stata rapita dall’immaginario iconografico della Terra di Mezzo. Realizzare una vera draghessa sputa fuoco al di là della difficoltà tecnica era un sogno che si è realizzato. È stato emozionante!
Sandra
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Ecco un ricordo.
Tom e la moglie hanno visitato la Tana del Drago. L’emozione più grande è stata quando sono entrati nella taverna, hanno sgranato gli occhi, e mi hanno detto che non avevano mai visto niente di simile.
Elisabetta
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Ricordo… il moroso di una socia che si è fatto un mazzo quadrato per due giorni pur non essendo socio Aist. Massimo rispetto.
Stefano
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Per me è stato il battesimo di Dozza quindi ho talmente tante impressioni che non saprei da dove iniziare, e non so di quanto interesse possano essere. Ad ogni modo… sabato mattina mia sorella ed io, arrivando in macchina dalla direzione di Imola, abbiamo evidentemente sbagliato svincolo (poi ho saputo che forse era Toscanella) e ci siamo ritrovate su una bellissima strada lunga e serpeggiante, tra colline verdi di prati, siepi, macchie e qualche coltivazione. Ecco perché gli amici mi dicevano che Dozza è nella Contea! Non avevo colto la somiglianza il giorno prima arrivando dalla pianura proprio piatta! Poi sabato abbiamo avuto tutti i cambiamenti climatici possibili: dal vento impetuoso e sferzante, alla pioggia battente, al sole tiepido e luminoso. E la Tana del Drago è davvero un rifugio accogliente, dove tutti credo ritrovino qualcosa di casa – se non altro i libri – e in comune con gli altri ospiti.
Cecilia
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Ho partecipato a Fantastika per la prima volta e solo per questo è stata un’esperienza davvero emozionante e unica. E poi – Tom Shippey! Come molti, sono venuta a Dozza prima di tutto per lui. Mi dispiace solo di non essere riuscita a partecipare a tutte le tre conferenze da lui tenute (ma anche se solo per 5 minuti, l’ho monopolizzato per parlare della storia dell’inglese e della linguistica!!). Ci sono molte emozioni che sono difficili da descrivere.
La mostra di Zoli che molti ricorderanno per il caldo pazzesco, la ricorderò anche per le bellissime sculture. Incontri con gli amici, alcuni non li ho visti per anni! I tarocchi di Maria Distefano e una lunga ma molto chiara spiegazione delle regole della Caccia all’Anello da parte di Diego Landini, libri firmati (e non – la valigia si è appesantita, come si deve e come lo fa ad ogni viaggio!), il fantastico Annatar di Antonello Venditti (“Ti ringrazio per aver individuato il personaggio, di solito pensano sia Celebrimbor..”), l’orgoglio e la gioia di vedere come qualcuno prende dei libri allo stand di Eterea proprio perché li hai convinti tu che sia un’ottima scelta e un must-read assoluto…
Insomma, ringrazio tutti per questa esperienza.
Alena
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Tom Shippey che a tavola racconta della sua infanzia kiplinghiana nel Raj britannico… Ma anche due mie ex-studentesse trentine e un ex-studente che gli consegnano le loro tesi di laurea su Tolkien in inglese… Ma anche la Tana piena di gente, di varie età, diverso look, per buona parte sconosciuta… Ma anche quel pensiero, tornato a Bologna, stanco, digiuno e azzoppato: “We did it”.
Federico
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“Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati”. Il grandissimo Nelson Mandela, nella sua gloriosa e coraggiosa vita, ci ha donato dei tesori e pensieri da tramandare e credo che questo aforisma rispecchi perfettamente la mia emozione nel ritornare a FanstastikA. L’edizione del 2022 è stata un esplosione di emozioni per moltissimi, ma soprattutto il ritorno alla normalità per coloro che avevano vissuto l’ultima edizione prima della pandemia. Esatto, prima della pandemia, dove tutto è cambiato, ma una cosa è rimasta identica: la voglia di mettersi in gioco e creare qualcosa di fantastico. Il mio incarico da fotografo mi ha permesso, attraverso il mirino della macchina fotografica, di soffermarmi sugli sguardi del pubblico, degli addetti ai lavori, degli artigiani, dei bambini, degli ospiti speciali e degli artisti e in tutti brillava la luce dei Silmaril (se volessimo citare il professor Tolkien). Quella luce che ci permette di andare avanti, nonostante le difficoltà, con consapevolezza e coscienza, perché è vero che ogni manifestazione è unica, ma un castello sforzesco con un drago che si risveglia ogni due anni, che dona mostre, artisti da incontrare, conferenze da ascoltare e tanto altro ancora, dove lo trovate? Viva il drago Fyrstan e viva FantastikA, ci vediamo nel 2024.
Alessio
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Quest’anno è stata davvero dura. Non vi nascondo che domenica mattina appena ho visto la mia (santa) Patrizia, ho avuto una crisi di pianto e non mi era mai successo. Per fortuna il pubblico ha apprezzato e le soddisfazioni sono tante, poi sento tanti amici intorno a me, le strette di mano, gli abbracci, i vostri commenti positivi, e il pensiero va all’edizione del 2024 quando festeggeremo anche il nostro 10°anniversario dalla nascita dell’AIST. Ricordiamoci però che chi realizza tante cose con successo, riceve anche tanti attacchi, quindi restiamo uniti e teniamo la barra dritta. Torno a letto.
Ivan
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito ufficiale di Fantastika
– Vai alla pagina facebook Centro Studi – la Tana del Drago
– Vai al sito ufficiale della Fondazione Dozza Città d’Arte
– Vai al sito di Ivan Cavini
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Anche per me è stata la prima esperienza, ed è stata bellissima. Ero solo, perché la mia dolce metà era in visita alla famiglia, per cui ho sofferto molto il viaggio da Roma (odio guidare).
Ho apprezzato molto la calda atmosfera di Dozza, il privilegio di poter visitare la Tana, assistere ad alcune lezioni di Tom Shippey (che mi ha anche, molto carinamente, autografato il suo libro), conoscere le colonne portanti dell’AIST e vivere un fine settimana in stile “medievale”.
Mi farebbe molto piacere, se possibile, visionare le foto dell’evento; ho notato che ne avete scattate migliaia, per cui mi sono astenuto dall’ usare il mio antiquato cellulare. 🙂