Due lettere scritte a mano da J.R.R. Tolkien sono state scoperte quasi 50 anni dopo la morte dell’autore del Signore degli Anelli. I documenti precedentemente non registrati sono stati portati alla luce da un volontario che lavora presso gli Archivi di Stato di Kew (a Londra) il 23 marzo. «Queste lettere forniscono un nuovo intrigante sguardo sulla vita e sul lavoro di Tolkien, permettendoci di leggere uno degli autori più amati al mondo con la sua stessa voce e attraverso la sua calligrafia», ha dichiarato Sarah Castagnetti, Visual Collections Team Manager presso The National Archives, che ha aggiunto: «Questa scoperta di uno dei nostri volontari mostra ancora una volta l’importanza degli archivi e dello sguardo che offrono sul nostro passato». I documenti appena scoperti saranno conservati accanto alla corrispondenza di Tolkien precedentemente catalogata e conservata presso gli Archivi di Stato di Kew, che comprende la documentazione relativa alle tasse e alla successione ereditaria per gli anni 1972 – 1991, la documentazione sul ruolino di servizio militare del tenente Tolkien per gli anni 1915 – 1919, una possibile brochure su Beowulf scritta da Tolkien (1958-1959) e tutta la documentazione legale (trascrizioni e prove) della sentenza dell’8 marzo 2013 relativa alla causa vinta dalla famiglia Tolkien contro il quotidiano Sunday Mercury contro il primogenito di Tolkien, padre John, scomparso nel 2003.
Da discepola a studiosa
Scritte nel 1945, poco dopo la nomina di Tolkien a Professore di Lingua e Letteratura Inglese al Merton College di Oxford, le lettere fanno parte di uno scambio con il British Council sui finanziamenti per una ricerca sulle prime lingue inglesi. Tolkien sperava di ottenere fondi per il progetto di ricerca in collaborazione con la sua ex studentessa, Simonne d’Ardenne. Quando le lettere furono scritte, d’Ardenne era da sei anni professoressa di grammatica comparata, filologia inglese, antico norvegese e gotico all’Università di Liegi in Belgio. Da studentessa, per un anno aveva vissuto con i Tolkien al 20 di Northmoor Road ed era diventata un’amica intima della famiglia, in particolare di Priscilla Tolkien. L’ex studentessa sperava così di unirsi a Tolkien nel luogo ove si era laureata per condurre ricerche sui linguaggi storici di cui era esperta. I due accademici lavoravano a stretto contatto da anni. Come spiega Humphrey Carpenter nella Biografia, dopo la morte di E.V. Gordon (nel luglio 1938), Tolkien dovette trovare un altro fidato collaboratore per svolgere la sua opera di ricerca sull’inglese medio, e lo trovò in due discepole, Maria Salu e Simone d’Ardenne. Con quest’ultima, Tolkien aveva effettivamente contribuito pesantemente alla sua edizione della Vita di Santa Giuliana (Liflade ant te Passiun di Seinte Iuliene), che conteneva più affermazioni sull’inglese medio antico di quante Tolkien ne avesse pubblicate a suo nome. Il professore aveva tuttavia accuratamente nascosto la parte attiva che aveva assunto nell’opera da lui supervisionata perché non voleva compromettere la nomina di Simonne d’Ardenne all’Università di Liegi. Con D’Ardenne continuò a lavorare con Tolkien all’edizione di una Vita di Caterina d’Alessandria (Seinte Katerine), ma lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rese difficile la corrispondenza tra i due filologi e impedì la finalizzazione del progetto. Di D’Ardenne si erano anche perse le tracce e Tolkien temette per la sua vita: la donna invece era entrata attivamente nella Resistenza nelle Ardenne, occupandosi di salvare i pilota della RAF inglese caduti oltre le linee tedesche. La loro collaborazione riprese alla fine della Guerra, nel marzo 1945.
Le due lettere inedite
Tolkien inviò queste due lettere a sostegno della domanda di finanziamento di d’Ardenne al British Council. La prima è datata 24 agosto 1945, quando scrive: «La signorina d’Ardenne è una studiosa molto notevole, e in un campo (l’inglese antico) che è altrimenti scarsamente rappresentato nei paesi di lingua “latina”… La guerra interruppe le nostre comunicazioni e ci ha lasciato con molto lavoro incompiuto a portata di mano». Tolkien caldeggiò il possibile ritorno di d’Ardenne a Oxford sostenendo che sarebbe «di grande aiuto» e riconoscendo: «Trovo molto difficile riprendere i fili senza il suo aiuto». L’11 ottobre 1945, Tolkien inviò una seconda lettera dopo non aver ricevuto risposta e sperando «di avere presto una decisione favorevole». «Sarebbe di grande soddisfazione – e di aiuto per me. Sono sollecitato dalla Early English Text Society… riguardo al lavoro della professoressa d’Ardenne e mio nel nostro campo comune… L’assistenza di questa eminente studiosa, uno delle più illustri nell’inglese medievale, è il mio obiettivo principale». Il British Council, infine, concesse la borsa di studio e la professoressa d’Ardenne si unì a Tolkien all’Università di Oxford nel gennaio 1946 e una successiva seconda permanenza della “zia” Simonne presso la famiglia Tolkien avvenne nell’estate del 1947. Sfortunatamente, in tutto quel periodo Tolkien si ammalò e i manoscritti che speravano di studiare non erano disponibili a causa dei danni causati dalle bombe al British Museum. Di conseguenza, la professoressa d’Ardenne presentò una richiesta di rinvio degli ultimi tre mesi della sua borsa di studio fino al maggio 1947, richiesta che fu accolta. Durante il periodo di permanenza a Oxford, i due accademici riuscirono comunque a pubblicare insieme due brevi articoli su argomenti relativi al manoscritto di Katerine: nel dicembre 1947 il saggio “iþþlen” in Sawles Warde sulla rivista English Studies (Sunday Times, Vol.28, No.6) e nel 1948 il saggio MS. Bodley 34: A re-collation of a collation (in Studia Neophilologica Vol.20, Nos. 1-2).
In seguito, la carriera di D’Ardenne decollò. Nel 1949 inaugurò la cattedra di lingua e letteratura inglese medievale all’Università di Liegi. Nominata Fellow del British Council a Oxford, la filologa divenne rapidamente una personalità internazionale, invitata a tenere lezioni in Francia, Inghilterra, Paesi Bassi, Norvegia e Stati Uniti. Tolkien si credeva capace di lavorare con lei quando si recò al congresso internazionale di filologia moderna di Liegi nel 1951, ma d’Ardenne si rese conto con tristezza che la loro collaborazione era ormai impossibile, perché tutta la mente del suo tutore era ormai rivolta ai suoi racconti: impossibile davvero lavorare con qualcuno la cui mente è ingombra di avventure e che si lamenta di essersi perso nei suoi draghi… I loro scambi divennero sporadici, anche se continuarono a scriversi regolarmente. Simonne d’Ardenne partecipò nuovamente al Festschrift presentato in occasione del settantesimo compleanno di Tolkien (1962) così come alla raccolta postuma J.R.R. Tolkien: Scholar and Storyteller: Essays in Memoriam (1979). Continuò a corrispondere con i Tolkien fino alla sua morte nel 1986. Era particolarmente vicina a Priscilla e le donò un grosso pacco di lettere che aveva ricevuto da Tolkien: è un carteggio durato oltre quarant’anni (dal The Tolkien Family Album). I documenti appena scoperti, con riferimento catalogo BW 84/27, si troveranno accanto alla corrispondenza precedentemente catalogata di Tolkien che è conservata presso gli Archivi di Stato di Kew a Londra.
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