Francia, mostra sul libro da Omero a Tolkien

Antico luogo di educazione, il collegio abbaziale di Sorèze, nel Tarn (Francia meridionale), accoglieva allievi protestanti. «Nel XIX secolo, gli studenti erano a pensione nella scuola, beneficiando di una specifica educazione religiosa con la presenza di un parroco nella struttura», è la spiegazione a lato del monumento storico. Etichettato Grand Site d’Occitanie, oggi ospita musei. Tra questi, il Dom Robert et de la tapisserie du XX^e siècle che ha inaugurato dal 18 maggio la mostra Images/Imaginaires dans le livre illustré – d’Homère à  Tolkien (“Immagine/Immaginario nel libro illustrato da Omero a Tolkien”). L’esposizione chiuderà l’8 ottobre 2023.

Il percorso espositivo

La mostra è divisa in quattro parti e conduce i visitatori in un viaggio attraverso la storia dell’illustrazione dal XVI al XX secolo, senza una vero rigore per la cronologia. «L’intenzione è quella di mettere a confronto gli stili e mostrare come da un secolo all’altro, un universo fantastico si organizzi per suscitare l’immaginazione attraverso il testo e l’immagine che lo accompagna», precisa il comunicato stampa. Le opere esposte provengono dalle collezioni della Cité de Sorèze e da prestiti di collezioni pubbliche e private. Sono stati scelti in modo da mettere in risalto l’illustrazione di testi religiosi, opere pedagogiche utilizzate in passato nella scuola Sorèze, libri d’intrattenimento e poesie per bambini. «Incisioni e illustrazioni colorate dialogano con arazzi, acquarelli, miniature e litografie. In mostra anche oggetti e sculture legati al tema di ciascuna sezione, come il modello di una fregata del XIX secolo», indica la presentazione.
Un’originale creazione audiovisiva in 3D trasmette a intervalli regolari, all’ingresso della mostra, le illustrazioni della mostra. L’esposizione inizia concentrandosi sull’illustrazione di testi religiosi. «A quel tempo, l’illustrazione era integrata con il testo, perché la stessa tecnica veniva utilizzata per stampare le lettere e le illustrazioni», spiega Elodie Gomez Pradier, curatrice del museo e direttrice delle collezioni. L’opera più importante della mostra nella sezione delle opere religiose è una bibbia di storia molto rara, la Bibbia di Grant istoriata in francese, del 1506. «Il volume è una antologia di estratti dal testo biblico e commenti tratti dalla Historia scholastica di Pietro Comestore o Mangiadore (circa 1178), tutto in francese. L’idea e la traduzione venne dal canonico Guyart des Moulins (1251 – 1322 circa). Destinato ai laici, il suo lavoro era finalizzato a facilitare l’accesso alle Sacre Scritture. Alcune delle sue edizioni sono state riccamente illustrate per lettori principeschi. Altra opera fondamentale della mostra è l’Opus regale. «L’autore di quest’opera è Giovanni Vivaldi, teologo di Mondovì. Negli anni ottanta del Quattrocento fu al servizio del marchese di Saluzzo Luigi II (1438-1504). Lo accompagnò in esilio in Francia nel 1487, poi al fianco di Luigi XII, come Viceré di Napoli, durante la Terza Guerra d’Italia (1501-1504)». «L’illustrazione incisa a rilievo su metallo ha ancora un sapore medievale», precisa il museo.

Illustrazioni e sculture moderne

Se sono moltissime le miniature, le illustrazioni moderne e contemporanee non sono da meno. Ci sono ad esempio le miniature di Dom Robert e Hermine David, artisti del XX secolo, epoca in cui questa pratica «quasi scomparve, ma sopravvisse grazie a un ordine religioso ancora molto importante», racconta il curatore. In mostra anche una scultura di Salvador Dalì che rappresenta la leggenda di San Giorgio – patrono della Catalogna tra i vari Paesi – che uccide il drago. Dalle litografie dello stesso Dalì agli arazzi che rappresentano le opere di Tolkien, passando per i classici della mitologia, ci sono molte sorprese nel viaggio offerto da questa mostra. Come riportato, le opere sono organizzate per temi piuttosto che in ordine cronologico, in modo da poter confrontare gli stili. In una delle sale, ad esempio, si può osservare l’evoluzione – e soprattutto le similitudini – delle diverse rappresentazioni di Robinson Crusoe nelle successive edizioni del libro di Daniel Defoe attraverso i secoli.
È nella terza sala che compaiono le opere più impressionanti: due arazzi dai colori brillanti di illustrazioni di J.R.R. Tolkien provenienti dalla Cité de la Tapisserie d’Aubusson (Creuse) che dal 2010 ha ripreso la tradizione della tessitura di grandi arazzi proponendo un nuovo corso di formazione per tessitori. Rappresentano scene tratte dal Silmarillion, l’opera mai completata dello scrittore che descrive la genesi del mondo della Terra di Mezzo. Della serie di tredici arazzi è stato scelto Halls of Manwë – Taniquetil: l’acquerello, realizzato nel 1928, in cui Tolkien ci conduce, attraverso una raffigurazione a più livelli, fino alle dimore del Signore dei Valar, Manwë, e della sua sposa Varda sulla vetta di Taniquetil, la montagna più alta di Arda. L’arazzo è stato realizzato dall’Ateliers Pinton di Felletin, città gemellata con Aubusson.
Oltre a questa mostra, la Cité de Sorèze offrirà il 2 giugno un banchetto-spettacolo ispirato al mondo di Tolkien , immaginato da Albin Warette e prodotto dalla compagnia Millimétrée e dal collettivo Culture en Mouvements. In particolare si possono assaggiare lembas, il pane degli elfi, o anche uno stufato di coniglio, specialità di Sam lo Hobbit. Le prenotazioni sono aperte fino al 28 maggio.

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LINK ESTERNI
– Vai al sito web della Museo della città di Soréze

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