Il Montelago Celtic Festival si è svolto all’inizio di agosto e la pioggia non ha fermato la festa per celebrare i vent’anni della manifestazione presso Taverne di Serravalle di Chienti (Mc). La pioggia di venerdì scorso, infatti, ha creato molto disagio soltanto alla viabilità, per via del fango che è creato, ma non ha bloccato le attività e nemmeno i concerti, che sono stati posticipati. Un’edizione bagnata ma con un successo di pubblico che ha fatto il tutto esaurito, con circa 15mila presenze ogni giorno per un totale di ben 45mila persone. La manifestazione ha anche ottenuto la certificazione “Ecoevents” di Legambiente, che conferma il rispetto dell’ambiente e della sostenibilità ambientale.
Tre giorni di musica, balli e giochi di ruolo
Migliaia di partecipanti hanno salutato l’alba della domenica dopo un lungo fine settimana vissuto all’aria aperta, tra sole e pioggia, costume da bagno e ombrello, concerti e diluvi, workshop e vento forte, mercatini e diverse conferenze. Dal 3 al 5 agosto alle porte dell’Umbria un vero e proprio villaggio ha preso vita pieno zeppo di attività. Tante sono state le novità di quest’anno, a partire dal palco principale, attivo fin dal giovedì, dall’espansione della tenda dei giochi da tavolo The Riddle Pit, in uno spazio dedicato ancor più grande, dall’arrivo della tenda Theoden per stendersi e riposare, dall’aumento dei rubinetti per l’acqua e dei phone charger, dall’aggiunta di docce chiuse e orinatoi, e dalla ferramenta con utensili e gadget per il campeggio. Ben 28 concerti in tre giorni hanno radunato sui palchi e al Mortimer pub i nomi più interessanti della musica folk e celtica internazionale: Igorrr, Percival, Albaluna, Corvus Corax, An Dannsa Dub, Violons Barbares, Faun, Lena Jonsson Trio, The Rumpled, senza dimenticare le jam session a contatto con il pubblico. La settima edizione dell’European Celtic Contest, il concorso europeo di musica celtica per nuove proposte artistiche, è stata vinta quest’anno dai folignati Carro Bestiame, che si sono poi esibiti in un concerto al Mortimer Pub la mattina di venerdì 4 agosto. La pioggia battente del pomeriggio di venerdì ha fatto spostare i concerti del palco principale al Mortimer Pub, solo gli Alzamantes hanno annullato, e l’esibizione de The Fire Circle con gli Albaluna al sabato. Si è stretto poi, nell’ambito di un progetto europeo, il primo gemellaggio tra le città di Serravalle e di Torres Vedras (Portogallo).
La cultura nella Tenda Tolkien
Il programma della Tenda Tolkien, mai così intenso come stavolta, ha spaziato dal fantastico alla mitologia, dalla montagna all’ecologia. Giovedì è stato presentato Tolkien50, progetto per le celebrazioni dei cinquant’anni dalla scomparsa di J.R.R. Tolkien a cura di Bompiani Editore, Lucca Comics and Games, Associazione Italiana Studi Tolkieniani (AIST) e Montelago Celtic Festival. Il 2 settembre l’AIST celebrerà l’anniversario della scomparsa dello scrittore nella Tana del Drago, la sua sede a Dozza (Bologna) e sarà presente al Lucca Comics & Games a ottobre. Loredana Lipperini ha voluto intervistare per l’occasione Roberto Arduini e Stefano Giorgianni. Più tardi la stessa scrittrice e giornalista ha presentato il suo nuovo libro, La strada giusta – un racconto lungo edito da Tetra, che riporta indietro nel tempo al 1971 e riflette sullo smarrimento e le sue conseguenze – mentre Dario Paladini ha presentato il volume Io sto con le api (Terre di Mezzo Editore) e Jacopo Angelini il suo libro Ambiente e Monachesimo. Intervistato da uno dei fondatori di Montelago, Maurizio Serafini, lo studioso ha illustrato come l’uomo abbia influenzato in modo massiccio e devastante gli habitat naturali degli ecosistemi arcaici dell’Appennino Umbro Marchigiano e come il monachesimo benedettino abbia salvato la biodiversità del territorio. Splendido l’intervento di Lucia Tancredi autrice di Jacopa dei Settesoli, la ricca amica di Francesco (Città Nuova, 2022), che a partire da una citazione di Matilde di Magdeburgo, ha seguito un percorso che ha unito la mistica alla filosofia contemporanea, passando per l’antropologia e la psicoanalisi. Hanno presentato i loro volumi anche Arianna Parissi e Marco Rubboli, autori de Il Cerchio che hanno iniziato il loro intervento dicendo: «Secondo noi, ci sono varie interpretazioni di Tolkien, quella dell’AIST non è la nostra…». Pieni di intuizioni, spunti letterari e profonde riflessioni gli interventi del grande Edoardo Rialti, che prima ha presentato una antologia L’Anno Del Fuoco Segreto – Il Novo Sconcertante Italico (Bompiani, 2023) curata insieme a Dario Valentini, mentre poi ha dialogato anche con Loredana Lipperini in Lo Specchio di Galadriel: sogni e ossessioni per elfi e fate, dal Medioevo a oggi. Rialti ha riflettuto intorno al tema dell’apparenza/apparizione, declinato nel mondo di creature fantastiche che da secoli stimolano le menti umane in cerca di risposte altre rispetto all’immediatamente visibile. Roberto Arduini ha, come di consueto, declinato il tema di questa edizione in chiave tolkieniana, illustrando davanti a una folla attentissima il percorso narrativo nel Signore degli Anelli di Saruman, un personaggio che incarna l’abuso della tecnologia e la brama di conoscenza estrema che si muta in dominio sugli altri e sull’ambiente circostante. Le numerose domande finali ha dimostrato come questi temi siano molto sentiti tra i giovani lettori, che in Tolkien trovano risposte su come sia necessario trovare il giusto equilibrio con la Natura. Stefano Giorgianni, infine, ha tracciato un percorso sociologico parlando dell’ispirazione che il mondo della musica – soprattutto quello del rock, progressive e metal – ha negli anni dimostrato verso Tolkien, giungendo a definire i due personaggi che quasi hanno incarnato i due percorsi più antitetici e paralleli: Hansi Kürsch e Burzum. Oltre a varie conferenze sull’autore e i suoi personaggi, la novità di quest’anno era la possibilità per il pubblico di leggere liberamente i suoi libri e creare un dibattito con gli altri, cosa che si è ripetuta costantemente all’ora del pranzo.
Da notare come un sottile filo conduttore ha legato tutti gli interventi, soprattutto quelli del venerdì: la polemica con la sospensione del festival lo scorso anno in nome della sicurezza, in base anche alla legge anti-rave e soprattutto il concetto di Dioniso dall’Antichità a oggi, con il suo portato di gioia di vivere e libertà individuale. Spirito e corpo della tenda è stato come sempre Cesare Catà, filosofo e performer, che la anima con ben 5 spettacoli in 3 giorni tutti sold out dedicati a Shakespeare, Yeats, l’Irlanda, pub, fate, miti e leggende, i monti Sibillini e quest’anno anche su Jim Morrison. Proprio quest’ultimo è stato molto coinvolgente, col titolo L’Urlo della Farfalla, che combina il mito di Dioniso, divinità greca del vino, della pazzia, del teatro, con quello del frontman dei The Doors, accompagnato dalla chitarra elettrica di Adriano ‘Brando’ Alessandrini. Insomma, un trionfo!
redazione
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Montelago Celtic Festival
– Vai alla pagina facebook Montelago Celtic Festival
– Vai al blog di Loredana Lipperini, Lipperatura
– Vai al sito di Edoardo Rialti
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