Il ministero dei Beni culturali ha reso noto i dati di affluenza ai vari musei italiani, tra cui anche quelli relativi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, in cui oltre alle 20mila opere della più completa collezione dedicata all’arte italiana e straniera dal XIX secolo a oggi, è presente “TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore”, la mostra ideata e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford e inaugurata lo scorso 15 novembre dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presenza del Presidente del Senato, Ignazio La Russa e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, insieme ad altri ministri di Fratelli d’Italia.
Ottomila visitatori in più
Leggendo i dati del ministero si evince che lo GNAM, tra il 15 novembre e il 14 dicembre, ha fatto registrare 28.045 visitatori, una media di 1.078,6 al giorno. Rispetto allo stesso periodo del 2022, quando i visitatori alla GNAM furono 20.317, si segnala un incremento di quasi 8mila unità. La differenza è ancora più ampia se il bilancio del mese viene confrontato con la media giornaliera degli ingressi registrati alla GNAM nel 2022: 747,7 ogni giorno (per un totale di 9900). Alcune curiosità sui dati: il 23,3% dei visitatori ha meno di 25 anni (6.544 in totale); la fascia d’età con più visitatori è la 26-40, con il 30% di accessi. «La mostra su Tolkien si sta rivelando uno straordinario successo, in un mese abbiamo avuto 30.000 visitatori e la cosa più bella che sono tantissimi giovani, +8000 visitatori rispetto allo scorso anno alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e forse la partecipazione di gente è la migliore risposta ai ‘maestrini con il ditino alzato’ che sono stati lì a fare le pulci sull’opportunità o meno della mostra», ha dichiarato il Ministro Sangiuliano alla festa di Atreju, manifestazione organizzata dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Il ministro ha poi indicato qual è il muro da abbattere: «In Italia, molto spesso, il partito più forte è il Pudpc: il Partito unico del Politicamente Corretto, che vuole imporre visioni preconcette che non sono assolutamente sottoposte a un vaglio critico e libero». Ha quindi spiegato che «noi dobbiamo sempre difendere la pluralità, tutelando la nostra identità: perché più sei saldo e forte nella tua identità, più hai i talloni ben piantati sul terreno come dice Ortega y Gasset, più ti puoi proiettare in avanti e puoi avere una dialettica nell’incontro con chi è diverso da te e migliorare il tuo pensiero con le sue idee. A patto – ha avvertito Sangiuliano – di essere orgoglioso della tua identità e di non nascondere le tue radici». Sul tema della nuova stagione culturale che la destra ha in animo di inaugurare hanno poi preso la parola Pietrangelo Buttafuoco, Alessandro Giuli e il sottosegretario Gianmarco Mazzi.
La mostra a Venaria: un viaggio nella Terra di Mezzo
Dopo Roma, la mostra su Tolkien farà un mini-tour della penisola. L’esposizione alla GNAM terminerà l’11 febbraio 2024 e proseguirà a Napoli, Torino e Catania. A Napoli, l’esposizione si terrà presso il Palazzo Reale che, per l’occasione, aprirà nuovi spazi espositivi da poco rinnovati, le sale Belvedere. A Torino, la mostra sarà esposta presso la Reggia di Venaria Reale, nel novembre del 2024. Quest’ultima, che aprirà i suoi battenti nell’autunno 2024, offrirà ai visitatori un’esperienza profondamente immersiva. Sarà differente dalle precedenti: i due pilastri della sua opera, “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli“, avranno un ruolo centrale nell’esposizione, mostrando il percorso creativo dell’autore e l’evoluzione dei suoi personaggi e delle sue storie nel corso degli anni. Ad essere protagonista sarà la Terra di Mezzo, le sue ambientazioni epiche, ispirate alla mitologia nordica e medievale, i suoi enigmi e i suoi valori profondi. Come quelle “radici che non gelano”. La mostra fornirà anche uno sguardo al lato umano e professionale di Tolkien, includendo materiali legati agli adattamenti cinematografici, come la trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson.
La differenza è dovuta al fatto che alla Reggia era già arrivata tempo fa la richiesta dai tolkieniani di Venaria, l’Associazione Newman, che avevano già organizzato una mostra online e degli eventi in presenza a Torino. «Avevamo curato una mostra ma di diverso tipo – spiega Emmanuele Riu, scrittore e appassionato di Tolkien, nel direttivo della Newman – e avevamo già avuto un contatto con Guido Curto, direttore della Reggia». Un desiderio che ora viene soddisfatto dalla richiesta diretta del ministero da Roma. L’associazione, insieme al professor Giuseppe Pezzini, docente a Oxford e consulente scientifico della mostra su Tolkien portata alla Galleria Nazionale di Roma, dovrebbe collaborare all’allestimento di Venaria.
Questo reportage qui sotto è stato realizzato dalla televisione franco-tedesca Arte e fa parte del progetto Europa settegiorni. In Italia è stato diffuso dalla rivista Internazionale.
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LINK ESTERNI
– Vai al sito web della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea
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Vorrei capire cosa c’entrino la Meloni, il melonismo e i personaggi grotteschi che la circondano, con il grande Tolkien e la sua opera.
NULLA !
Essi sono l’esatta antitesi di Tolkien.
Tolkien era un luddista e la Meloni e i suoi rappresentano lo spirito di Isengard di Saruman.
L’industria pesante, nera ciminiera.
Tolkien amava gli alberi e la natura e il governo Meloni fa nuove norme per il disboscamento e lo sfruttamento forestale.
Da la possibilità ai cacciatori di poter uccidere anche in aree protette e urbane.
Vota in Europa per far passare il lupo da specie superprotetta a protetta cosi da renderlo più vulnerabile al Fugatti di turno.
Tutte le critiche più feroci che fa lei e i suoi orchi, sono rivolte al mondo ambientalista.
Allora mi chiedo cosa non ha capito la Meloni e i suoi del messaggio ecologista e interclassista, di Tolkien?