Un tesoro di inestimabili manoscritti e lettere scritti dai J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis è stato generosamente donato al pubblico dominio dalla famiglia di un collezionista privato. Questa mossa significativa è stata orchestrata come parte di un accordo con il governo per eludere le passività fiscali dovute per la successione. Gli oggetti donati contengono bozze di opere famose di entrambi gli autori, corrispondenza personale e altri documenti che forniscono una visione unica del loro processo creativo e della loro amicizia. Questi tesori sono stati protetti attraverso il programma Acceptance in Lieu (AiL).
La collezione di Walter Hooper
La collezione di manoscritti e libri di Tolkien e CS Lewis, oltre a oggetti personali di quest’ultimo, apparteneva al critico letterario Walter Hooper (1931-2020). Dopo la morte di Lewis, Hooper assunse il ruolo di suo esecutore letterario e in seguito è stato autore di una fondamentale biografia su di lui (C.S. Lewis. A biography – 1974) e de C.S. Lewis: A Companion and Guide (1996). Nella collezione c’è materiale scritto da Lewis e curato da Hooper che è stato pubblicato dopo la morte di Lewis, inclusi Selected Literary Essays (1969) e Of Other Worlds (1982). Gli oggetti personali appartenenti a Lewis includono la sua scrivania, pipe e un paio di occhiali. Il materiale di Lewis include anche la sua copia personale del Principe Caspian, il raro libro Spirits in Bondage (scritto sotto l’alias “Clive Hamilton”) e un taccuino relativo a Boxen, un mondo immaginario che Lewis creò da bambino, prima di Narnia. La Commissione giudicante dell’AiL ha considerato i libri, i manoscritti e gli effetti personali, accettati dal patrimonio di Walter Hooper, preminenti secondo il primo, secondo e terzo criterio, in condizioni accettabili e con un giusto valore. I libri e i manoscritti assegnati in modo permanente alla Bodleian Library e i beni personali allo Story Museum di Oxford. Considerato lo stretto collegamento del materiale con Oxford, il Gruppo ha raccomandato che tali desideri di assegnazione fossero subordinati a condizioni. I manoscritti e i libri saranno presto accessibili al pubblico. La collezione, significativa non solo per il suo valore monetario ma anche per la sua importanza culturale, è destinata a fornire a ricercatori e appassionati un accesso senza precedenti alle opere degli scrittori.
I manoscritti di Tolkien
La raccolta include una corrispondenza inedita tra CS Lewis e Tolkien, amici e colleghi a Oxford che condividevano interessi comuni in letteratura, mitologia, linguistica e nel mondo accademico. Questi documenti racchiudono la storia di un’amicizia letteraria, offrendo una ulteriore finestra intima sulla loro visione del mondo. I manoscritti di Tolkien si riferiscono a Le Avventure di Tom Bombadil e Futhorc: The Runes usati da Thorin Scudodiquercia. Nello Hobbit, Tolkien infatti usò le rune dell’inglese antico, o Futhorc, per mostrare la scrittura dei Nani sulla mappa di Thrór. Molti lettori furono incuriositi dall’uso delle rune sulla sovraccoperta del libro e sulla Mappa e inviarono domande a Tolkien, chiedendo se fossero reali e se potessero essere lette. Così la prefazione dello Hobbit (edizione del 50° anniversario e successive) spiega l’uso delle rune dell’inglese antico e aiuta il lettore a leggere la mappa (sebbene le traduzioni siano rivelate anche alla fine del capitolo 3).
Per quanto riguarda, invece, i manoscritti de Le Avventure di Tom Bombadil, si tratta di una raccolta di sedici poesie o canzoni pubblicate insieme nel 1962, molte delle quali furono pubblicate per la prima volta negli anni ’20 e ’30, molto prima che Tolkien iniziasse a scrivere Il Signore degli Anelli. Nel 2014 è stata pubblicata un’edizione estesa del volume a cura di Wayne G. Hammond e Christina Scull. Oltre le sedici poesie pubblicate nel 1962, insieme ai disegni originali di Pauline Baynes, questa nuova edizione include anche versioni precedenti delle poesie, laddove esistono versioni precedenti (come scritto, alcune di queste sono state pubblicate su riviste e giornali che ora sono difficili da trovare) e contiene una poesia con “Tom Bombadil”, Once upon a time (in Italia pubblicata in C’era una volta Lo Hobbit). Inoltre, dal manoscritto di Tolkien è stato tratto il predecessore della poesia Perry-the-Winkle (Pierino il goloso), intitolato The Bumpus, e il frammento di una storia in prosa con Tom Bombadil, nei giorni di “Re Bonhedig”.
Tutti questi materiali saranno esposti al pubblico per la prima volta allo Ashmolean Story Museum e alla Bodleian Library di Oxford nel 2024, secondo quanto affermato da Richard Ovenden, bibliotecario di Bodleian Library dell’Università di Oxford.
ARTICOLI PRECEDENTI:
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Bibliothèque Nationale de France