Sabato 2 marzo, all’età di 75 anni, è scomparso il dottor Richard Plotz di Providence (RI) a causa di un cancro. Dick eranato il 15 agosto 1948 a Brooklyn, New York. I funerali si sono tenuti in forma privata. Dick si era laureato all’Harvard College nel 1971, aveva conseguito la laurea in medicina presso l’Università di Pittsburgh nel 1977 e successivamente aveva conseguito un Master in sanità pubblica presso l’Università di Boston. Ha lavorato come citopatologo fino al suo pensionamento nel 2018, concentrando il suo lavoro sullo screening del cancro e sulla diagnosi precoce del cancro cervicale.
Negli Usa, la prima Tolkien Society
Richard Plotz è stato il fondatore il 20 gennaio 1965 della Tolkien Society of America (TSA, inizialmente come New York Tolkien Society), da non confondere con l’attuale Tolkien Society, con sede in Inghilterra. Sebbene non sia stato il primo fan club di Tolkien, fu quello che fu all’origine del boom dei fan di Tolkien negli anni ’60 negli Stati Uniti. Mentre era studente liceale alla Erasmus Hall High School di Brooklyn, a 16 anni, iniziò a seguire alcune lezioni alla Columbia University grazie al Science Honors Program. Prendendo la metropolitana da Brooklyn a Morningside Heights, un giorno trovò su un muro della stazione dei graffiti in lingua elfica, secondo le regole di Tolkien. Trovò altri graffiti in latre stazioni della metro e cominciò a rispondere commentando in elfico. Un giorno, Dick su quel muro scarabocchiò impulsivamente la data e l’ora di una riunione di un club di Tolkien nel campus. L’appuntamento si tenne all’aperto, sui gradini della Low Library della Columbia, vicino alla statua dell’alma mater nel campus. Arrivano altri cinque appassionati, tra cui, Ruth Berman futura studiosa di Tolkien (suoi una ventina di saggi su Mythlore). Nessuno di loro era l’autore originale dei graffiti nella metropolitana che Dick sperava di conoscere. In quella riunione si parlò di Tolkien per un’ora. Era il febbraio del 1965, prima che i tascabili della Ace, per non parlare dei tascabili della Ballantine, venissero pubblicati più tardi quell’anno. Tutte queste persone avevano letto Il Signore degli Anelli con copertina rigida, che aveva un costo esagerato (quasi 80 euro di oggi!). Chiaramente c’era un crescente interesse per questi libri. Il gruppo continuò a incontrarsi e prese lentamente forma. Dick inserì un annuncio sul quotidiano The New Republic e questo attirò più persone, circa settanta. Successivamente fece lo stesso con il Times Daily, dove pubblicò anche un resoconto della fondazione della Società. Nel giro di un anno, il numero dei membri dell’organizzazione si era ampliato fino a includere persone che non frequentavano la scuola superiore: medici, avvocati, uomini d’affari e ufficiali dell’esercito. Il gruppo teneva riunioni regolari nei cinque distretti di New York, su tutte le questioni relative al Signore degli Anelli. Tra i primi, si aggiunse anche Deborah Webster Rogers, che in seguito divenne coautrice del volume della serie Twayne’s English Authors su Tolkien. W.H. Auden, poeta da Nobel allievo e amico di Tolkien che era noto per essere appassionato delle sue opere fin dalle sue recensioni elogiative del Signore degli Anelli sul New York Times, partecipò a un incontro e un giornalista presente ne scrisse sul New Yorker. Con grande sorpresa di Dick, il gruppo continuò a crescere. La posta arrivò a fiumi. All’inizio fu pubblicata una rivista amatoriale chiamata The Tolkien Journal, che includeva saggi accademici, articoli e illustrazioni che celebravano il lavoro di Tolkien: Plotz era così tolkieniano da mettere sulla casella postale il nome Frodo, cui andava inviata la corrispondenza della rivista. Un amico di Dick, Bob Foster, iniziò a compilare un glossario commentato dei nomi nel mondo di Tolkien, successivamente pubblicato come Guide to Middle-earth e continuamente aggiornato fin a oggi (col titolo The Complete Guide to Middle-earth di Robert Foster). In vista di un incontro per il 25 giugno 1966 a casa dei suoi genitori a Brooklyn, Plotz ricevette una telefonata da un nuovo membro, Judy Anker, che viveva ad Albany (a 250 km di distanza!). Judy voleva venire alla riunione ma non aveva un posto dove stare. Non solo trovò un posto, ma i due si sposarono qualche anno dopo, nel marzo 1971. Il punto più alto della “carriera” di Plotz fu quando scrisse a Tolkien e ricevette da lui una lettera di risposta di ben sei pagine. Plotz andò anche a trovare Tolkien nella sua casa di Oxford due volte: durante il suo primo anno di college quando, allora diciannovenne, fu spedito in Inghilterra dalla rivista Seventeen per intervistare il professore per il numero del gennaio 1967. Diversi anni dopo, durante una visita con la moglie Judy al professore, Plotz ebbe modo di incontrare anche Christopher Tolkien e sua moglie Baille, quando la coppia viveva ancora in Inghilterra. Mostrando molta più pazienza verso quel gruppo di appassionati di quanto provasse interiormente, Tolkien scrisse a Dick diverse lettere, con informazioni su sé stesso e sulla sua opera.
Nel 1967 la TSA contava ormai più di 2000 membri in tutti gli Stati Uniti, organizzati in gruppi locali o smial, con un unico “Thain” (presidente, che fu naturalmente Dick) e pubblicava un bollettino, Green Dragon, e una rivista, The Tolkien Journal (15 numeri): questo schema fu poi seguito da tutte le altre Tolkien Society nel mondo. Dall’inverno 1965, la società si vantava di avere anche membri britannici al punto che, a fine estate 1968, Archie Mercer fu nominato responsabile britannico della TSA. La prima Conference of Middle-earth fu pensata non come una “convention di fantasy o fantascienza”, ma piuttosto come un evento accademico: i lavori presentati in quelle occasioni hanno poi portato alla pubblicazione di A Tolkien Compass. Il 1967 fu anche l’anno in cui Plotz si diplomò al liceo e andò ad Harvard. Le pressanti incombenze della facoltà di medicina costrinsero Dick a rinunciare alla direzione della Tolkien Society (qui il suo ultimo editoriale sul Tolkien Journal), perciò gli successe Ed Meskys, un appassionato di fantascienza proveniente da quegli ambienti, in cui si era discusso del Signore degli Anelli fin dalla sua pubblicazione. Meskys ottenne aiuto: Paul Novitski per gestire gli smial e John Closson per disegnare le spillette (che erano molto popolari all’epoca) e gestiva le loro vendite. Più tardi, Archie Mercer pubblicò The Middle-Earthworm, supplemento della rivista per i membri britannico. Nel 1972, essendo diventato cieco, Meskys fu costretto a rinunciare alla presidenza e la TSA fu assorbita dalla Mythopoeic Society, altra società dedicata a tutti gli Inklings, fondata nel 1967 e sempre frutto del boom di Tolkien nei college e nei licei. Nel 1993 Plotz scrisse per la rivista Mythlore 71 un resoconto sui suoi incontri con Tolkien in “Tolkien and I: A Brief Memoir”.
Una riunione della Tolkien Society of America
Nel 1966, Dick Plotz invitò W.H. Auden, che stava trascorrendo l’inverno a New York, a parlare a uno degli incontri della Tolkien Society, e – come scritto – lo scrittore del New Yorker Gerald Jones coprì l’incontro per la rivista. L’incontro radunò ben cinquanta persone, si tenne nella casa della famiglia di Plotz, a Brooklyn, e comprendeva un vero spaccato del fandom di Tolkien; ragazzi delle scuole superiori, professori universitari, i due fratelli minori di Plotz e l’autore del volume storico «1 settembre 1939». Ad Auden e agli altri ospiti furono serviti zabaione e sidro analcolici e uno spuntino a base di funghi freschi, uno dei piatti preferiti degli Hobbit. La discussione abbracciò una varietà di argomenti legati a Tolkien: il metodo corretto di scrivere in elfico, il modo migliore per assemblare un modello cosmologico accurato della Terra di Mezzo. Scoppiò un dibattito tra uno studente delle scuole superiori, che sosteneva che la Terra di Mezzo fosse «essenzialmente sferica», e un professore del Queens College, che ribatté che la Terra di Mezzo era «senza dubbio a forma di disco».
Poi fu la volta di Auden. Il poeta iniziò parlando del suo rapporto personale con Tolkien e della grande influenza che il suo ex professore aveva avuto sulla sua vita. Tolkien, disse, originariamente si era innamorato della lingua finlandese, che ha affinità con l’elfico, perché ha «quindici o sedici casi». (“Quindici!” esclamò uno dei giovani partecipanti). Auden continuò raccontando al gruppo come Tolkien avesse spesso ammesso di non avere davvero idea di dove stesse andando a parare Il Signore degli Anelli quando iniziò la trilogia. In effetti, disse Auden, non era nemmeno sicuro di come si sarebbe sviluppato il personaggio chiave di Strider man mano che la narrazione cresceva. Auden fece anche conoscere al suo pubblico estasiato il fascino che Tolkien provava per «l’intera materia del Nord». Per Tolkien, disse Auden, il nord è «una direzione sacra». (Quello è il nord come era inteso in Scandinavia, non a Valforra) Dopo il suo discorso, Auden rimase a chiacchierare con i suoi compagni. Sembrava, scrisse Jonas, straordinariamente simile a «un mago tolkieniano circondato da una folla di giovani e entusiasti Hobbit».
Dopo che Auden se ne fu andato, uno dei compagni di scuola di Plotz parlò a Jonas del motivo per cui era diventato un fan di Tolkien. «Ho iniziato a leggerlo», disse, «quando un gruppo di persone a scuola ha iniziato a scrivere frasi come ‘Frodo vive’ su tutti i muri». Un’altra compagna di classe fu d’accordo, dicendo che dopo aver letto Tolkien, iniziò a scrivere i suoi appunti in elfico. «Anche adesso», disse, «scarabocchio in elfico. È il mio mezzo di espressione». (Se fosse stato per lui, disse una volta Tolkien, avrebbe scritto tutti i suoi libri in elfico!) Quando l’incontro si sciolse, Jonas potè osservare quello che era sicuramente un tentativo insolitamente riuscito di una storia d’amore a tema Tolkien: una ragazza e un ragazzo seduti uno accanto all’altro, la mano destra della ragazza reggeva una penna, mentre la mano del ragazzo stringeva la sua, mentre tracciavano insieme, come una cosa sola, le eleganti linee della calligrafia elfica…
La declinazione di Plotz
Il più prezioso frutto della corrispondenza con Plotz è un esempio di declinazione di sostantivi Quenya, in seguito conosciuta come “Declinazione Plotz”. Sembra difficile da credere ora, ma per molti anni la famosa “Declinazione Plotz” del sostantivo Quenya, che Tolkien inviò a Plotz nel 1967 (e di cui si parlò e fu condiviso in giro in modo semi-surrettizio finché non fu finalmente pubblicato più di 20 anni dopo), era il solo materiale esplicito e sostanziale della grammatica elfica direttamente dalla penna di Tolkien che si poteva conoscere. Dal novembre scorso, può essere trovato a p. 522-23 della nuova edizione inglese rivista e ampliata delle Lettere di Tolkien (ce ne sono due: n. 276 e la 293a che contiene la declinazione; si ha traccia di una terza lettera dell’8 aprile 1968).
Tutto nasce dall’intervista del 1966. Plotz non era molto interessato alle lingue elfiche, ma Tolkien propose di inviargli alcune spiegazioni sul Quenya. In una lettera del dicembre 1966 o gennaio 1967, Tolkien incluse una tabella delle declinazioni e una nota esplicativa sul Quenya. Successivamente la lettera di Tolkien venne persa da Plotz. La tabella (ma non la nota di Tolkien) fu pubblicata nel 1974 in una rivista amatoriale statunitense: Tolkien Language Notes #2 battuta su una macchina da scrivere e curata da James Allan, non da Dick Plotz. Solo nel marzo 1989 fu pubblicata in maniera autorizzata sulla rivista Beyond Bree. Poco dopo, nel luglio 1989, il numero 6 (p. 14) di Vinyar Tengwar (rivista specialistica della Elvish Linguistic Fellowship) riprodusse sia la tabella sia la nota in un articolo curato dall’allora direttore Jorge Quinonez: A Brief Note on the Background of the Letter from J.R.R. Tolkien to Dick Plotz Concerning the Declension of the High-elvish Noun. Perché questo grafico e questa nota sono importanti ancora oggi? Perché nonostante il fatto che J.R.R. Tolkien scrisse molte tabelle che spiegano come declinare i sostantivi Quenya secondo le regole da lui concepite, nessuna è stata ancora pubblicata, eccetto questa.
Dick Plotz ha acceso presto il faro dall’altra parte dello stagno. RIP
ALTRI ARTICOLI
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LINK ESTERNI
– Vai all’articolo del New Yorker del 15 gennaio 1966
– Vai all’articolo del Times Daily 30 agosto del 1966
– Vai all’editoriale di Dick Plotz sul Tolkien Journal del 15 aprile 1967
– Vai al breve saggio di Plotz “Tolkien and I: A Brief Memoir” del 1993
– Vai al necrologio di Richard Plotz
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