FantastikA 2024: ecco la forma del fantastico

Il 2024 corona un’altra edizione di FantastikA, la biennale d’illustrazione dedicata al fantastico e in particolar modo all’illustrazione fantasy italiana. Come sempre, teatro dell’evento, svoltosi nel weekend del 21-22 settembre scorso, è il borgo di Dozza (BO), in un contesto semi-borderline causa alluvione. Nonostante siamo arrivati alla 7^ edizione, sono passati ufficialmente 10 anni da quel 2014 in cui, da un’intuizione di Ivan Cavini, si organizzò il primo FantastikA. Da quel momento il festival ha spesso cambiato volto, rimanendo però costantemente ancorato ai suoi luoghi prediletti: la Rocca sforzesca cinquecentesca, le mura di Dozza, ma anche la Tana del Drago, la sede dell’AIST. Stessa spiaggia stesso mare, ma non la formula e soprattutto la forma. Workshop, conferenze, incontri e mostre: tutto è servito per alimentare La Forma del Drago, difatti il tema che ha inaugurato questi dieci anni di festival.

Gli artisti di FantastikA 2024

Siamo entrati nel cuore di Fyrstan, il drago di Dozza che giace con il suo tesoro nella Rocca, simbolo non solo di FantastikA ma dello stesso immaginario fantastico, e del quale infatti il festival ha voluto analizzare la forma, anche mentis. Lo spazio che lo abita è diventato esso stesso il suo essere, un modo di intendere il fantasy, di studiarlo e venerarlo, senza dimenticare gli approfondimenti sugli svariati discorsi tolkieniani che da tempo l’AIST porta avanti con il proprio programma di studi. Alla Rocca sono passati così artisti e illustratori che in Italia continuano a proporre una forma nuova, in certi casi alternativa, di illustrazione tolkieniana e fantastica in generale. A partire da Ivan Cavini stesso, ma anche: Sandro Cleuzo, storico animatore per Disney, Warner e Dreamworks, che ha presentato una mostra dal titolo Draghi ed Elfi come li vedo io; il pittore nonché visual art educator Vittorio Bustaffa, la sempreverde Edvige Faini e il noto Paolo Barbieri, che a Dozza ha spiegato come e quando è nato il fantasy in L’invenzione del fantastico. Un’edizione che non ha potuto esimersi dall’analizzare a fondo anche il tema dell’IA, l’arte digitale autogenerata che sconvolge gli artisti primi tra tutti e, in secondo luogo, i fruitori.

Il futuro della rappresentazione tolkieniana

Linguaggi e forme che cambiano delineano una decima edizione di FantastikA con la sua programmazione di conferenze, tavole rotonde (e visite guidate) con e da parte di tutti gli studiosi italiani più importanti. La Tana del Drago e il teatro comunale di Dozza si sono riempiti anche quest’anno di appuntamenti dove si è ragionato sul passato, illustrativo e non, presente e futuro della rappresentazione tolkieniana. Dall’arte, le ispirazioni bestiarie di Aldrovandi analizzate dalla critica e storica dell’arte Roberta Tosi, fino al cinema e il piccolo schermo, nel periodo in cui la serie Gli Anelli del Potere fa molto parlare di sé. Ne ha discusso Paolo Nardi, con una conferenza dal titolo provocatorio: la serie Amazon è tolkieniana o jacksoniana?. E poi: la presentazione a opera di Wu Ming 4 e Roberto Arduini del nuovo volume de I Quaderni di Arda; la conferenza di Loredana Lipperini (che ha ricevuto anche il Drago d’Oro) sul destino dello studio e del rapporto tra fantasy e pubblico; il ciclo di incontri Parole dipinte, tre rappresentazioni originali di Ivan Cavini che puntano a dimostrare che l’illustrazione è arte: il Morgoth spiegato dalla studiosa Barbara Sanguineti, Lo specchio di Galadriel analizzato da Elisabetta Marchi, e il Dialogo con Gollum condotto da Wu Ming 4; il Sir Gawain analizzato da Luca Manini; le letture – introdotte dal vicedirettore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina e a opera di Riccardo Ricobello – e i retroscena della nuova traduzione di Wu Ming 4 dello Hobbit, in uscita con Bompiani a novembre. Sono solo alcuni dei tanti appuntamenti che hanno arricchito il weekend tra le colline della provincia bolognese, momento in cui il caldo cuore del drago andava al ritmo della stessa energia procreatrice che solo i volontari e gli ospiti (anche internazionali) di un festival come FantastikA riesce a donare. Accade ogni due anni, ma con l’animo saremo sempre lì: assopiti come Fyrstan attendiamo l’ora del risveglio.

ARTICOLI PRECEDENTI:
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito ufficiale di Fantastika
– Vai alla pagina facebook Centro Studi – la Tana del Drago
– Vai al sito ufficiale della Fondazione Dozza Città d’Arte
– Vai al sito di Ivan Cavini

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