J.R.R. Tolkien è uno degli autori più venduti di tutti i tempi e non solo per i franchise cinematografici di successo arrivati dopo il 2000 e per la serie tv con budget faraonico di Amazon. È anche uno degli autori più preziosi per i collezionisti di libri, che ormai sono disposti a sborsare cifre da capogiro per le edizioni più rare. È il caso di una rarissima copia della prima edizione del Signore degli Anelli con le sovraccoperte originali, le mappe e le illustrazioni nel testo che è stata messa all’asta da Heritage Auctions. I preziosi volumi sono spuntati fuori dalla biblioteca di William “Bill” A. Strutz, avvocato di Bismarck, North Dakota, scomparso a 89 anni lo scorso 25 gennaio 2024. Per tutta la vita Strutz ha collezionato libri rari accumulando una collezione enorme. A stupire però è la qualità e la rarità dei libri. Per dire, la sua copia di Frankenstein di Mary Shelley è una delle sole tre della prima edizione originale del 1818, l’unica in possesso di un privato. Durante l’estate una prima selezione dalla sua biblioteca ha stabilito numerosi record e realizzato 5,65 milioni di dollari. Un’altra attesissima asta della collezione Strutz si terrà a dicembre, ma solo dopo l’asta Rare Books Signature del 10-11 ottobre, che presenta i tre libri di Tolkien per dominarli tutti.
Copie che restituiscono un’emozione
La biblioteca di William Strutz è composta da più di 15.000 libri, il risultato di un «lavoro durato una vita», come ha scritto una volta il giornale della città natale dell’avvocato, The Bismarck Tribune. Strutz ha iniziato a collezionare libri al college alla fine degli anni ’50, su argomenti che spaziavano dall’astronomia alla psicologia, dalla religione al diritto, dalla filosofia alla storia. Poco dopo, ha iniziato a concentrarsi su libri di grande importanza letteraria, in superbe condizioni originali e con una provenienza importante. Questo spiega la profusione di copie firmate e regalate dagli autori ad amici e parenti trovate nella sua biblioteca, molte delle quali sono molto rare. Strutz, infatti, voleva più di una semplice copia del libro in sé. Cercava copie possedute dai loro autori, toccate da loro, regalate da loro, amate da loro. Voleva che i libri fossero presentati da un personaggio importante all’altro. Di conseguenza, Strutz ha assemblato «una delle più importanti collezioni di letteratura inglese e americana che siano mai state immesse sul mercato negli ultimi decenni», come affermato da Francis Wahlgren, direttore internazionale di libri rari e manoscritti di Heritage Auctions.
«La collezione è probabilmente una delle poche grandi biblioteche private rimaste in America, formata in sei decenni», ha detto Wahlgren. «Sessant’anni di collezionismo non si vedono più di frequente, soprattutto con la sua attenzione alla profondità e alla qualità dei libri comprati. Alcuni di questi libri sono così rari che probabilmente non saranno mai più reperibili, o visti fuori da un’istituzione pubblica. Strutz era straordinariamente colto: faceva citazioni dalla sua vasta collezione durante i processi, e la scelta dei suoi libri riflette la sua cultura». A chi gli chiese cosa lo avesse spinto a costruire una biblioteca così mozzafiato, del tipo che attirava visite di studiosi e studenti fin dentro il remoto North Dakota, Strutz dava la migliore spiegazione possibile: «Sono un lettore». Ogni volta che Strutz usciva di casa, tornava con una valigetta piena di libri, le migliori copie dei titoli più grandi, che finivano sugli scaffali infiniti che riempivano due piani della sua casa attorno ai quali aveva costruito la sua biblioteca. Nonostante la distanza dai centri di raccolta di libri del mondo, Strutz strinse amicizia anche con i più grandi collezionisti e curatori del mondo, con i quali corrispondeva regolarmente per tenere traccia dei titoli che arrivavano sul mercato. «Non ha mai voluto separarsi dai suoi libri in vita perché erano una parte importante della sua vita», ha detto Wahlgren, «amava troppo i suoi libri».
Tolkien nella collezione Strutz
Nella collezione di William Strutz ci sono anche tre volumi di Tolkien. Ognuno di essi racconta una storia. Il primo è quello che è divenuto Lo Hobbit più prezioso al mondo, una prima edizione del romanzo che ha raggiunto i 300.000 dollari nell’asta dello scorso 27 giugno. Stampata nel 1937 è una di quelle copie di presentazione data dall’editore allo scrittore inglese e regalate da quest’ultimo ad amici, colleghi e parenti. La copia si presenta in uno stato ottimale con una sovraccoperta superlativa, una tavola in mezzatinta inserita dall’autore oltre le otto canoniche, e anche un foglio pubblicitario integrale alla fine. Tela verde dell’editore originale timbrata in blu, risguardi bianco sporco stampati con la mappa di Thror e una mappa delle Terre Selvagge da disegni dell’autore, bordo superiore macchiato di verde; sovraccoperta illustrata originale da un disegno dell’autore, con “Dodgeson” corretto a mano sul risvolto posteriore; custodito in un cofanetto realizzato a mano a cura di un precedente proprietario. La dedica sul risguardo anteriore è di Tolkien: «A Charles e Dorothy Moore / da / J.R.R.T. / con amore / settembre 1937». Secondo Wayne G. Hammond, Dorothy Moore era una vecchia amica della moglie di Tolkien, Edith. Nella nuova edizione delle Lettere di Tolkien (2023), “Dorothy e Charlie Moore” sono descritti come “amici di famiglia” che vivevano a Exeter, Devon, in relazione a una vacanza che il figlio più giovane dei Tolkien, Christopher, trascorse con loro. Dorothy morì nei primi anni ’40; i Tolkien rimasero in contatto con Charles ma persero i contatti con lui intorno al 1955.
Molto interessante è anche la copia di Farmer Giles of Ham (Il Cacciatore di Draghi) regalata da Tolkien a Cyril Hackett Wilkinson, a cui è dedicato il libro, con una lettera manoscritta del 30 ottobre 1949. La dedica, sul risguardo anteriore libero, recita: «A C.H. Wilkinson / con i migliori / auguri / da / J.R.R.T.». Cyril Hackett Wilkinson (1888-1960) aveva ricoperto molti incarichi al Worcester College dell’Università di Oxford, tra cui tutor di inglese, bibliotecario del college e “Preside” del Worcester College. Frequentò il college come studente universitario, dove fu membro del Lovelace Club. Grazie al suo patrocinio sul club come Preside e Bibliotecario, invitò Tolkien a parlare a un incontro il 14 febbraio 1938. Tolkien ruppe con la tradizione e, anziché leggere “un articolo” Sulle fiabe, lesse una versione ampliata di Farmer Giles al club, con grande gioia degli studenti. Di quella serata scrisse ai suoi editori: «Sono rimasto molto sorpreso dal risultato. Ci è voluto quasi il doppio del tempo di un vero e proprio “articolo” per leggerlo ad alta voce; e il pubblico apparentemente non si è annoiato, anzi, era generalmente trasportato dall’allegria». (Lettere, n 31). Sebbene la storia sia nata come racconto per i suoi figli negli anni ’20, Tolkien ne lesse una versione ampliata al Lovelace Club nel 1938, precisando che la storia non era stata scritta per bambini, anche se avrebbe potuto comunque divertirli. Farmer Giles of Ham non fu pubblicato fino al 1949: Tolkien esaminò attentamente il manoscritto, apportando modifiche per migliorare sia lo stile sia la narrazione. Prima della pubblicazione, Tolkien scrisse all’editore Allen & Unwin il 5 luglio 1947: «Penso che potrebbe essere utile sottolineare il fatto che questo è un racconto composto appositamente per essere letto ad alta voce: va molto bene così, per coloro a cui piace questo genere di cose. Fu, infatti, scritto su ordinazione, per essere letto alla Lovelace Society al Worcester College; e fu letto loro in una seduta. Per questo motivo vorrei mettere una dedica a C.H. Wilkinson su un risguardo, poiché fu il colonnello Wilkinson di quel College a spingermi a farlo, e da allora mi ha costantemente spinto a pubblicarlo» (Lettere, n. 108). Finalmente il volume uscì il 20 ottobre 1949 e l’autore ricevette alcune copie da inviare a colleghi, recensori e giornalisti. Nel presentare questa copia a Wilkinson, Tolkien scrive nella lettera di accompagnamento: «… Nel frattempo, dopo infiniti ritardi, il sottile libro è finalmente venuto alla luce e, poiché mi hai permesso di dedicartelo in memoria di una serata molto piacevole (e della tua stessa sollecitazione alla pubblicazione), spero che accetterai anche questa copia. Molto sinceramente, JRR Tolkien». La copia è stata venduta all’asta il 27 giugno scorso per 42.500 dollari.
Da fine settembre è invece posta all’asta da Heritage Auctions una rarissima copia della prima edizione del Signore degli Anelli con le sovraccoperte originali, le mappe e le illustrazioni nel testo. Si tratta dell’edizione in tre volumi. Inizialmente Tolkien voleva stampare l’intera storia in un unico volume, ma fu costretto dal suo editore a dividerla in tre libri diversi. Così, La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re furono pubblicati separatamente e in tempi diversi. Il primo libro della trilogia è stato pubblicato nel Regno Unito da George Allen & Unwin nel luglio 1954, con solo 3.000 copie che facevano parte della prima edizione (è la prima impression). Nel novembre 1954, sono state stampate 3.250 copie della prima edizione del secondo libro (anche in questo caso si tratta della 1/1: prima edizione, prima impression). Quando il terzo libro fu pubblicato nell’ottobre del 1955, la tiratura era ormai salita a 7.000 copie stampate (prima impression). A fine ’55 erano state pubblicate quindi quattro impression del primo volume, tre del secondo e due del terzo, per un totale rispettivamente di circa 9000, 8000 e 7000 copie. Le copie da collezione della prima edizione, prima impressione fin dall’inizio erano poche (cioè 3000) e ora, dopo 70 anni sono, quindi, estremamente rare. Per quanto riguarda i libri attualmente all’asta, tutti e tre sono considerati prime impressioni con le loro «sovraccolte antipolvere di primo stato estremamente rare”. La valutazione della casa d’aste fa capire che i libri siano in buone condizioni con usura minima. Un’inserzione per un set della prima stampa della trilogia è attualmente in vendita per più di 186.000 su AbeBooks.com. L’asta presso Heritage Auctions si è chiusa con l’offerta di 75.000 dollari,con commissione acquirente.
Una prima edizione immacolata della trilogia del Signore degli Anelli è considerata infatti uno dei beni più preziosi tra i collezionisti di libri della Terra di Mezzo e di qualsiasi altro posto. Ciò è particolarmente vero negli ultimi anni, come dimostrato dalle vendite record dei tomi di Tolkien. All’inizio di quest’anno, una prima edizione (copie di presentazione) dello Hobbit è stata venduta per poco meno di 90.000 dollari, mentre una serie di prime edizioni firmate (copie di presentazione) del Signore degli Anelli (in cattive condizioni e senza sovraccoperta) sono state vendute per circa 60.000 dollari alla stessa asta. Queste prime edizioni, ciascuna nella sua rara sovraccoperta in stato ottimo, ciascuna dall’aspetto immacolato come quando arrivò per la prima volta sugli scaffali a metà degli anni ’50, sono pronte a raggiungere livelli record.
ARTICOLI PRECEDENTI:
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– Leggi l’articolo A Fantastika una mostra e l’asta dei collezionisti
LINK ESTERNI:
– Vai al sito della casa d’aste Tennants Auctioneers
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