Altri film del Signore degli Anelli sono in arrivo dalla Warner Bros, con Peter Jackson e il suo team come produttori, e si prevede che anche volti noti torneranno davanti alla telecamera. Queste notizie sono state diffuse all’inizio del 2023, ma solo da poco ci sono maggiori dettagli e ora giungono delle precisazioni. Intanto, venerdì 18 ottobre 2024 si è tenuto al Comic-Con di New York un evento dedicato al film di animazione The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Il panel è stato condotto da Stephen Colbert e ha visto protagonisti i produttori Philippa Boyens, Jason DeMarco e Joseph Chou, il regista Kenji Kamiyama, gli sceneggiatori Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou e gli attori Brian Cox, Gaia Wise e Luke Pasqualino, che prestano la voce rispettivamente a Helm Hammerhand (Manodimaglio/Mandimartello), alla figlia Hera, la protagonista di questo lungometraggio animato, e a Wulf, l’amico di infanzia di Hera che, a causa dell’uccisione del padre da parte di Helm, diventa il principale antagonista della vicenda. Della trama di questo film abbiamo già parlato in occasione dell’uscita del trailer. Riportiamo qui di seguito alcune delle dichiarazioni più interessanti emerse durante il panel.
Il panel di New York
All’inizio del panel Stephen Colbert, rivolgendosi a Philippa Boyens, ha dichiarato: «Ho già visto [il film] e penso che sia molto bello. Mi sono commosso nel tornare a Rohan: è molto familiare, coerente e fedele al Legendarium, secondo me; sembra veramente integrato nel mondo di Tolkien».
Rispondendo al conduttore riguardo alla scelta di realizzare un anime sulla storia di Helm la produttrice ha detto:«Questa storia mi è venuta subito in mente: avevo la sensazione viscerale che in qualche modo i Rohirrim avrebbero funzionato con il mondo degli Anime, all’interno della grande tradizione del cinema giapponese, con i temi annidati di lealtà e onore, ma dove c’è sempre il tema di fondo per cui nessuno è veramente buono, nessuno è completamente malvagio, così centrale per Tolkien. Abbiamo cercato di essere fedeli, non abbiamo mai cambiato nulla alla leggera e, quando abbiamo aggiunto, abbiamo cercato di attingere da fonti che sembrassero autentiche per quel mondo. È sempre un privilegio poter tornare a immergersi nell’incredibile immaginazione del Professor Tolkien».
L’intervista è poi passata a Kenji Kamiyama, al quale Colbert ha chiesto cosa lo avesse attratto di questa storia. A questo il regista ha reagito dicendo:«Ho pensato che la storia di Helm Hammerhand, in cui una figura leggendaria provoca una serie di eventi che conducono alla fine della sua dinastia, fosse molto tragica. C’è una storia per un film in questo. Inoltre ho trovato molto interessante che ci fosse una linea guida su cosa fosse accaduto, ma non sul come: il personaggio che abbiamo creato, Hera, è un gran personaggio; attraverso i suoi occhi è possibile vedere praticamente l’intero film. Il fatto che [nei libri di Tolkien] non abbia un nome ci ha dato la libertà di creare la storia di un “osservatore”, di qualcuno che sperimenta tutto, ed è anche un eroe.
Continuando sulla figura di Hera, il conduttore ha quindi chiesto agli sceneggiatori qualche dettaglio in più sulle scelte fatte per ampliare la storia scritta da Tolkien, che, ricordiamolo, si basa sostanzialmente su tre capoversi riportati nell’Appendice A del Signore degli Anelli. Su questo punto è intervenuta Phoebe Gittins, dichiarando: «Penso che Philippa abbia avuto l’idea iniziale di usare la figlia senza nome [di Helm] come personaggio centrale, e quando Arty e io ci siamo avvicinati alla sceneggiatura abbiamo capito immediatamente che era un’idea davvero buona perché, se guardi il testo, il destino di Helm Hammerhand è noto ed è epico e iconico, ed è una delle mie scene preferite del film, ma non può essere la fine di quella storia, non quando i Rohirrim sono ancora assediati dietro le mura di Hornburg [Borgocorno/Trombatorrione]. Quindi, chi può farci vedere questa storia? Conosciamo il destino di Haleth e di Hama [i figli di Helm entrambi morti nella guerra contro i Landumbriani/Dunlandiani] e sappiamo che Fréaláf ha un ruolo significativo da svolgere, ma c’è anche qualcun’altra, e Tolkien non le ha dato un nome ma l’ha messa al centro di questo conflitto. Questa guerra, in gran parte, riguarda lei, e quindi una volta che abbiamo capito questo è stato davvero emozionante capire cosa potevamo mettere sul tavolo per aiutare a dar forma a questo personaggio.»
Colbert ha quindi posto una seconda domanda al regista, per poi chiedere a Joseph Chou quanto i concept art della trilogia originale di Peter Jackson abbiano influenzato le scelte artistiche di questo nuovo film animato. Il produttore ha così rivelato quanto sia stato fondamentale per tutto il team creativo poter accedere al lavoro svolto in precedenza per le trilogie del Signore degli Anelli e dello Hobbit. Il team creativo di The War of the Rohirrim ha infatti potuto attingere a piene mani sia al lavoro svolto da John Howe e Alan Lee, dal quale gli artisti giapponesi hanno potuto ripartire per realizzare le ambientazioni del nuovo film, sia alle musiche originali realizzate per i sei film di Peter Jackson. A questo si sommano i numerosi feedback che il regista neozeolandese e la moglie Fran Walsh hanno fornito. Dopo un breve intervento di Jason DeMarco, che ha spiegato come questa nuova storia si relaziona con gli eventi narrati nello Hobbit e nel Signore degli Anelli, la parola è quindi passata agli attori, di cui riportiamo alcune dichiarazioni:
Phoebe Gittins: «Io sono la figlia, l’unica figlia del suddetto Hammerhand e lui si riferisce amorevolmente a me come la sua bambina dai capelli lunghi, il che penso sia una descrizione fantastica. Lei è tenace, è quello che definirei una “horse girl” … ha questa anima stupenda che in un certo senso la porta avanti per tutto il film anche di fronte a grandi avversità».
Luke Pasqualino: «Interpreto Wulf, figlio di Freca e amico d’infanzia di Hera, che, dopo una tragedia familiare, cerca di distruggere Helm Hammerhand e la sua casata».
Brian Cox: «Penso che l’unica luce della sua [di Helm] vita sia sua figlia, e quindi lei sia molto vicina a lui. Penso che sia anche importante ricordare alla gente che Helm è un re eletto, non proviene da nessun tipo di diritto divino dei re, è un re eletto, probabilmente è stato un guerriero per molto tempo prima di diventare re, e questa è una parte molto speciale della sua vita … L’idea di far sposare sua figlia con il figlio di questo Freca, questo individuo orribile, è totalmente contro il suo essere».
Dopo le interviste agli attori il panel è continuato con alcune domande del pubblico e si è concluso con l’intervento finale di Peter Jackson, volto chiaramente a rimarcare come questo progetto, se non fosse ancora chiaro, voglia presentarsi in diretta continuità con quanto fatto dal regista neozelandese.
Boyens: tra anime e live action, fino a 4 nuovi film
Philippa Boyens è stata anche intervistata dalla rivista Empire per chiarire alcune voci e resoconti di ogni genere che si sono diffuse, inclusa l’idea che The Hunt For Gollum sarà diviso in due film, a causa di un’intervista con l’attore di Gandalf, Sir Ian McKellen. La sceneggiatrice del Signore degli Anelli ha chiarito quanti saranno, oltre a The War of the Rohirrim, i film dedicati a Gollum. «Posso dirti con certezza che non sono due film!», ha detto. «Quello è stato un vero e proprio malinteso che si è verificato perché abbiamo iniziato a lavorare, concettualmente, su due diversi film live-action. Il primo è The Hunt For Gollum, il secondo deve ancora essere confermato». Boyens ha promesso una storia avvincente da raccontare nel lungometraggio di Serkis. «Il film si concentrerà su Gollum, questo personaggio iconico e travagliato, offrendo una nuova prospettiva su questo periodo inesplorato della storia. È una storia piuttosto intensa, con eventi che cadono dopo la festa di compleanno di Bilbo e prima delle Miniere di Moria», ha spiegato. «È un pezzo specifico di una storia incredibile mai raccontata, narrata attraverso la prospettiva di questa piccola creatura». Questo progetto è già previsto per il 2026 e sarà l’opportunità di esplorare parti inedite delle opere di Tolkien, tratte dalle Appendici e dai Racconti Incompiuti. E tutto con Peter Jackson, sempre coinvolto ad ogni passo del progetto.
Per quanto riguarda il motivo per cui McKellen potrebbe aver pensato che The Hunt For Gollum sarebbe stato un film in due parti, c’è una buona ragione. «Stiamo ragionando con un certo numero di idee e la maggior parte di esse include Gandalf», ha spiegato Boyens. «Quindi Gandalf potrebbe potenzialmente tornare per due film live-action». Inoltre, se il lungometraggio anime The War Of The Rohirrim, di cui Boyens è come scritto sceneggiatrice e produttrice, si rivelasse un successo questo dicembre, potrebbero esserci anche altre storie animate della Terra di Mezzo. «Abbiamo un secondo film assolutamente fantastico che sarebbe semplicemente incredibile come anime», ha anticipato. «Ma vediamo se ci sarà spazio anche per questo progetto!».
Per chi volesse ascoltare l’intero panel in inglese è disponibile qui:
Durante il panel è stato mostrato anche il making of di un “arazzo” digitale:
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros
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