The War of the Rohirrim, se Tolkien guarda a Est

War of RohirrimDopo essere uscito nelle sale a dicembre, il nuovo film anime The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim approda in streaming, unendosi al resto della saga sul servizio di streaming HBO Max. La notizia è stata confermata nel video promozionale più recente di Max, che annuncia la programmazione di febbraio 2025. Il film è presentato nel video, anche se The War of the Rohirrim non è elencato nella lista delle novità di Warner Bros. Discovery. Il film arriverà su Max a febbraio insieme ad altri titoli, ma una data esatta deve ancora essere rivelata. L’anime sul mondo della Terra di Mezzo si adatterà perfettamente al catalogo streaming di Max, dato che il servizio ospita già la trilogia di Peter Jackson, la trilogia prequel su The Hobbit e il film animato del 1978 Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi. Invece, la serie live-action Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è trasmessa in streaming solo su Amazon Prime Video.

Una fredda accoglienza

Locandina RohirrimThe Lord of the Rings: The War of the Rohirrim ha incassato 9,2 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada, e 11,3 milioni di dollari negli altri territori, per un totale mondiale di 20,5 milioni di dollari a fronte dei 30 spesi per produrlo. In questo conto, però, non sono ancora sommati gli incassi relativi ad alcuni Paesi dell’Asia, come Giappone e Corea, né tantomeno gli introiti generati dallo streaming sulle piattaforme, considerando che negli USA è già disponibile dal 27 dicembre scorso.
Il fallimento di The War of the Rohirrim è stato attribuito a diversi fattori, ma uno dei più importanti e controversi è stato il suo mezzo. Sebbene si svolga nello stesso universo di The Lord of the Rings e The Hobbit, le trilogie cinematografiche live-action di Peter Jackson, The War of the Rohirrim è un lungometraggio animato (anime) prodotto da Sola Entertainment. Ciò lo ha reso più di nicchia rispetto agli altri film sulla Terra di Mezzo diretti da Jackson o persino alla serie tv The Lord of the Rings: The Rings of Power di Prime Video.
War of RohirrimSfortunatamente, non tutti sono stati così ricettivi al nuovo spin-off come la Warner Bros. aveva sperato. C’è ancora una sorprendente idea comune che i film animati siano intrinsecamente inferiori alle loro controparti live-action o che siano solo per bambini. Anche coloro che amano i film animati potrebbero aver sollevato problemi circa l’estetica scelta o lo stile d’animazione di The War of the Rohirrim. Ci sono stati, tuttavia, alcuni vantaggi pratici nel rendere The War of the Rohirrim un film d’animazione. Innanzitutto, è stato significativamente più economico rispetto a un film live-action: persino la puntata meno costosa della trilogia del Signore degli Anelli di Jackson aveva un budget di produzione che superava di tre volte quello di The War of the Rohirrim. La scelta del mezzo avrebbe poi potuto attirare anche i fan degli anime che altrimenti non avrebbero mostrato interesse per Il Signore degli Anelli, anche se, a conti fatti, il risultato è stato quello di allontanare il pubblico generalista: l’anime ha finito per alienare il suo pubblico di riferimento. Anche la durata nelle sale cinematografiche è in linea con tutti gli altri film anime.
War of RohirrimNonostante le grandi aspettative dei fan del Signore degli Anelli, The War of the Rohirrim ha fatto quindi fatica a trovare il suo pubblico, a causa dell’animazione in stile anime, della mancanza di personaggi familiari e del marketing limitato che hanno contribuito alla sua breve e deludente distribuzione nelle sale. Alla fine, la scelta ha creato un ibrido che era rivolto agli adulti, ma è stato probabilmente visto e capito poco dai minorenni e i loro genitori, perché è stata questa la fetta maggioritaria di pubblico, più degli appassionati, più degli amanti di anime. Questo in Occidente.

In Asia qualche risultato positivo

The War of the RohirrimA ben guardare, infatti, se si rivolge lo sguardo all’Estremo Oriente, è avvenuto qualcosa di diverso dal quadro appena delineato. Meglio partire però dal Regno Unito, dove il film ha avuto una seconda giovinezza, dal 23 gennaio, uscendo nei cinema di tutto il Paese con la versione giapponese con sottotitoli in inglese. La versione in giapponese è distribuita e proiettata anche in altri nove Paesi: Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Italia, Svezia, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Singapore e Taiwan. È chiaro che una scelta del genere è in linea con la concezione di questo progetto, considerato adatto soprattutto per gli amanti degli anime, abituati ormai da anni ad andare al cinema o ad aprire le piattaforme di streaming per vedere i propri cartoni animati giapponesi preferiti. È una fetta di mercato in continua crescita e sembra che l’operazione sia stata positiva.
The War of the RohirrimSe in Occidente si tratta di una nicchia, in Oriente ci si trova di fronte a un fenomeno consolidato. In Cina, il film ha debuttato nel weekend del 13-15 dicembre al terzo posto in classifica generale ed è rimasto nelle sale per quasi due mesi. Inoltre, l’uscita è stata lo spunto per l’apertura di un dibattito sullo sviluppo del settore nella regione del Guizhou. Un’azienda locale ha infatti contribuito al film lavorando all’animazione dei fotogrammi chiave, alla colorazione e alla cinematografia di The War of the Rohirrim. «Nell’animazione, i big data offrono una ricchezza di risorse di immagini, audio e video che servono come preziosi riferimenti per la produzione», ha affermato Xu Chenyin, responsabile della Junzi Qianxing Technology Media. Un esempio chiave è il rendering, il processo di conversione di scene 3D in immagini 2D. Questa fase di animazione ad alta intensità di risorse richiede spesso hardware costoso. «Le risorse di cloud computing sviluppate attraverso il settore dei dati offrono una soluzione conveniente. Le piattaforme di rendering cloud riducono i cicli di produzione e i costi», ha spiegato Xu. «Il Guizhou ha il potenziale per attrarre progetti di outsourcing di alto valore come servizi digitali e design creativo. Con la crescente specializzazione della manodopera internazionale, i Paesi sviluppati stanno esternalizzando servizi non essenziali a regioni con costi inferiori e maggiore efficienza», ha concluso.
In quest’ottica, è interessante vedere come The War of the Rohirrim sia stato distribuito molto più in IMAX, un formato cinematografico e uno standard di proiezione. Le telecamere e le pellicole IMAX sono raramente utilizzate per i film mainstream; le telecamere sono pesanti e le pellicole sono costose. Tuttavia, dal 2002, soprattutto gli anime al cinema hanno usufruito dell’elaborazione IMAX Digital Media Remastering (DMR) per la proiezione sia nei cinema IMAX da 70 mm che nei cinema IMAX Digital. È una sorta di standard che si è imposto per questo genere di film d’animazione.
Il film è stato distribuito in Corea del Sud il 28 gennaio 2025, con la pubblicazione del poster principale che ha suscitato interesse tra gli appassionati. Nel primo week-end il film si è piazzato tra i 35 con i maggiori incassi della settimana (33 e 34 nella versione giapponese con sottotitoli in inglese) e ha guadagnato 120.766 dollari.
War of RohirrimMa è per l’uscita in Giappone che si sono fatte le cose in grande. Si è tenuta un’anteprima per i fan in cui erano presenti il regista Kamiyama Kenji, il produttore esecutivo Peter Jackson, la produttrice e sceneggiatrice Philippa Boyens, nonché i doppiatori Brian Cox e Gaia Wise e Miranda Otto. Si è molto puntato sul fatto che si trattasse di una coproduzione tra Usa e Giappone. Inoltre, suscitava molta curiosità il fatto che il film fosse stato diretto da Kenji Kamiyama, noto per il suo lavoro su Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, e presentasse uno stile anime che rappresenta una novità per l’universo di Tolkien.
Le celebrità di ogni ceto sociale che hanno visto il film in Giappone hanno inviato recensioni entusiastiche, come «Kamiyama Kenji ha messo tutto il suo impegno nel realizzare un film che ci ha mostrato la vera essenza dell’animazione giapponese. Spero che altre persone lo sperimentino e lo portino sul grande schermo», ha detto il regista Aramaki Shinji. «È raro che faccia qualcosa di così onesto. È stato grandioso», ha detto il regista Oshii Mamoru. «Gli effetti visivi, i dipinti di sfondo, i disegni architettonici, sono tutti spettacolari! Il Signore degli Anelli è nell’animazione. Anche il mio Sam era lì», ha detto Tanida Shingo, doppiatore di Sam Gamgee nella trilogia live-action. Mitsuru Hongo, direttore dell’animazione, ha fatto una considerazione importante: «Da bambino ho letto il libro originale, me ne sono innamorato e poi sono rimasto ossessionato dalla versione live-action. Chi avrebbe mai pensato che nel 2024 avremmo potuto imbatterci in una nuova storia della Terra di Mezzo sotto forma di film d’animazione realizzato in Giappone! AnnecyC’era molto da vedere e, come risultato di tutti i nuovi tentativi, sono rimasto sopraffatto da come gli anime giapponesi stiano passando alla fase successiva». Dello stesso tenore l’opinione di Maki Watanabe, sceneggiatore cinematografico: «Il Signore degli Anelli ha cambiato gli standard dei film fantasy. È stato ora riportato in vita sul grande schermo come “anime” giapponese, che è diventato un nuovo standard per l’animazione. Si tratta di un prequel drammatico e autentico che eredita magnificamente la visione del mondo, la storia e le emozioni! All’inizio, non c’è sicuramente nessun fan che non rimarrebbe elettrizzato dalle montagne della Terra di Mezzo, che sembrano così reali da poter essere definite reali». La stessa Fūka Koshiba che dà la voce a Héra ha detto con entusiasmo: «Le immagini sono così belle che sembrano live action. Le immagini sono così belle che ti fanno sentire immerso nel film, il che rende le battaglie più emozionanti e potenti». In risposta alla teoria secondo cui gli sfondi sono live action, Kamiyama ha ribadito: «È stato detto molte volte all’estero, ma questa volta è tutto disegnato a mano!».
AnnecyCerto, in generale l’accoglienza è stata tiepida, con recensioni che evidenziano sia aspetti positivi che negativi del film. Ad esempio, The Japan Times ha elogiato le impressionanti immagini che richiamano la trilogia live-action di Peter Jackson, ma ha criticato la narrazione definendola insipida e meno coinvolgente. Il pubblico si è dimostrato molto più ricettivo nei confronti di The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, assegnando al film una valutazione positiva dell’82% sul Popcornmeter di RT, basata su oltre 1.000 valutazioni verificate degli utenti.

Un punto forte: l’animazione

War of RohirrimDa quanto finora scritto emerge come in Estremo Oriente ci sia stata un’operazione riuscita, quella cioè di raccontare la Terra di Mezzo con il linguaggio degli “anime” giapponesi, che sono il nuovo standard per l’animazione contemporanea. Ed è su questo che si è principalmente concentrato il regista Kenji Kamiyama, come ha detto in più di un’occasione.
Se si analizza questo aspetto, si può capire come il film non sia un’opera d’animazione realizzata con la computer grafica, ma un’animazione disegnata a mano, con un totale di ben 130.000 disegni!!! La motion capture è stata utilizzata per le riprese, i personaggi e i movimenti dei cavalli. Ogni scena del film di due ore è stata prima filmata, con attori che interpretavano i loro ruoli e poi i movimenti dei cavalieri nel film. Questi ultimi sono stati effettivamente filmati con particolare attenzione al modo in cui i loro corpi ondeggiano mentre cavalcano. I personaggi 3D sono stati quindi filmati come se fossero in live action, e questo è stato utilizzato come base per l’animazione disegnata a mano. Il processo di produzione è stato quindi in tre fasi.
Informative ImageIl compito dato a Kamiyama era che realizzasse un film d’animazione disegnato a mano con un periodo di produzione di due anni, inclusa la pre-produzione e la post-produzione. Al giorno d’oggi, è comune che i film anime giapponesi richiedano tre o quattro anni per essere realizzati, quindi il doppio del tempo. Inoltre, attualmente ci sono pochissimi animatori che sanno o vogliono disegnare cavalli, e il numero di animatori è estremamente basso indipendentemente dal fatto che siano animatori specializzati nel disegno di cavalli o meno. Di conseguenza, è diventata una pratica comune nell’industria degli anime giapponese adattare gradualmente i programmi degli animatori per partecipare al processo di produzione. Per accorciare i tempi, Kamiyama ha pensato di utilizzare le competenze acquisite durante la realizzazione di animazioni 3D per creare infine un’animazione disegnata a mano.
Negli anime, il processo che va dalla decisione del layout alla prima animazione chiave è quello che richiede più tempo, ma può essere realizzato utilizzando la motion capture per creare quella che può essere definita una «prima animazione chiave CG» per l’animazione 3D. Il regista ha quindi chiesto agli animatori di «trovare il layout esatto e i primi disegni di animazione in un anno, e poi finire i disegni nell’anno rimanente (e tenersi liberi per questo lavoro)».
Kamiyama si è rivolto alla Telecom Animation chiedendo se conoscessero qualcuno adatto al ruolo, ed è stato raccomandato il character designer Takasu Minoko. L’opera ha una sola giovane eroina e gli altri personaggi sono dei “vecchi” piuttosto corpulenti. Kamiyama ha affermato che Takasu è riuscito a disegnare sia l’eroina sia il vecchio corpulento allo stesso tempo, e che sia riuscito a disegnare tutti i personaggi personalmente e con lo stesso tono. Takasu è stato anche direttore capo dell’animazione e questo ha conferito all’opera un senso di unità nel suo insieme.
Infine, l’Unreal Engine, utilizzato nei videogiochi, è stato utilizzato per adattare le proporzioni dei personaggi, dei cavalli, degli edifici e di altri oggetti in modo che corrispondessero alle dimensioni reali degli esseri umani, e la recitazione umana è stata filmata utilizzando la motion capture su un set creato all’interno di uno spazio virtuale 3D, con luci e riprese della telecamera che sembravano riprese dal vivo, rendendo il layout dell’opera il più realistico possibile.

Parla il regista Kamiyama

Intervista Boyens Chou KamayamaConsiderando la grandiosità della versione live-action, ha detto in un’intervista Kenji Kamiyama: «Opere fantasy come The Lord of the Rings e l’animazione sono intrinsecamente compatibili. La cosa grandiosa dell’animazione è che personaggi e creature possono esistere nello stesso mondo senza alcun senso di incongruenza. Questo film è un ritorno a quella sensazione. Mi sono concentrato sul trasmettere attraverso l’animazione la magnificenza che ho provato nella versione live-action. Quando lo fai con l’animazione CG, è difficile per il pubblico comprendere il duro lavoro e la straordinarietà del tutto». D’altro canto, rifletteva ancora il regista, «Quando è disegnato a mano, puoi vedere il duro lavoro degli animatori. Ecco cosa c’è di così grandioso nell’animazione giapponese disegnata a mano. Questa volta, Hollywood voleva l’animazione giapponese, quindi ho pensato di realizzare una produzione che ne avrebbe sfruttato al meglio gli aspetti migliori».
The War of the RohirrimQuesta sensazione è trasmessa dall’enorme numero di disegni, che come scritto ammontano in totale a 130.000. « In questo caso, ciò su cui stavamo cercando di concentrarci era come possiamo utilizzare ciò in cui gli anime sono bravi per raccontare la storia. Quindi, ad esempio, ciò che abbiamo fatto è qualcosa che normalmente non facciamo negli anime. Ci siamo sfidati a farlo. Come, ad esempio, duemila cavalieri che si scontrano contro l’esercito dei Dunlandiani, quel tipo di sequenza di battaglia epica. È qualcosa che normalmente non facciamo, perché non è [uno dei] punti di forza degli anime, ma siamo riusciti a realizzarlo». «Ho fatto questo film mettendomi nei panni dei fan. L’ho fatto con lo staff con il solo desiderio di fare qualcosa che facesse piacere ai fan, quindi spero che andrete tutti a vederlo al cinema».
Il lato negativo è che il film ha avuto una produzione notevolmente affrettata (per evitare che la New Line Cinema perdesse i diritti sulle opere di Tolkien), il che potrebbe spiegare perché l’animazione del film può sembrare incoerente. Ci sono momenti di vera bellezza animata, specialmente negli sfondi, un’area in cui gli anime spesso eccellono (un momento in particolare, in cui vediamo un’inquadratura a 360 gradi dell’ambiente attraverso la prospettiva di Héra mentre si guarda intorno in una foresta, è particolarmente impressionante). I character design per i personaggi umani fanno tutti un ottimo lavoro. Anche la maggior parte delle scene di battaglia, in cui molti personaggi appaiono sullo schermo contemporaneamente, sono ben animate.
Il punto debole del film dal punto di vista visivo è rappresentato dalle creature non umane che compaiono (il che potrebbe spiegare perché questo è il primo film della Terra di Mezzo che fa di tutto per non presentare Elfi, Nani o Hobbit, nemmeno come personaggi di sfondo). I mûmakil simili a elefanti sembrano un po’ goffi mentre calpestano, mentre gli orchi sopra menzionati sembrano insipidi e molto meno spaventosi di quelli dei film di Peter Jackson. Anche una creatura che vive nell’acqua e un troll delle nevi sembrano fuori posto nella loro animazione. Non sono solo le creature, però, con persino alcuni dei momenti d’azione che subiscono un calo nella qualità dell’animazione, assomigliando più a qualcosa uscito da un episodio di Naruto che a un film d’animazione su larga scala.
The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim è un’interessante nuova interpretazione della Terra di Mezzo. Una che funziona per lo più. L’animazione incoerente la frena, e bisogna dire che il film perde un po’ del suo fascino man mano che procede (il film dura quasi due ore e mezza, il che allunga le cose considerando che si tratta di un adattamento di un racconto più breve nel mondo di Tolkien). È un peccato che non abbia avuto più successo al botteghino. Tolkien e gli anime si fondono bene, però. Spero che col tempo The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim riceva più attenzione. Penso che sia stato sottovalutato nel ruolo di apripista che ha svolto.

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LINK ESTERNI
– Vai al sito di Warner Bros sul film
– Vedi il trailer italiano su Youtube

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