Dopo aver ripreso la pubblicazione dei Saggi AIST nel gennaio scorso con il saggio di Tom Shippey dal titolo Le due visioni di Tolkien sul Beowulf, una osannata, l’altra ignorata. Ma abbiamo davvero capito?, proseguiamo ora con un saggio dello studioso statunitense Michael D.C. Drout, che chiude il cerchio aperto con il precedente. In realtà sarebbe il contrario, nel senso che nella realtà è il saggio di Drout che precede quello di Shippey, come testimoniato dal fatto che quest’ultimo cita Drout più volte, ma nel nostro caso è stato l’interesse suscitato dal saggio di Shippey a farci decidere di tradurre questo, così possiamo dire che sì, è questo saggio a chiudere il cerchio.
Lo studioso statunitense
Se Tom Shippey non aveva bisogno di presentazioni, essendo molto conosciuto da appassionati e studiosi del nostro paese per via delle sue ben quattro partecipazioni a eventi tolkieniani italiani organizzati dall’AIST in collaborazione con altre realtà (vedi ancora l’articolo precedente), Michael Drout richiede qualche riga in più, essendo notissimo fra gli studiosi ma forse meno fra il pubblico più generale. Nato il 3 maggio del 1968 negli USA, Michael Drout è al momento docente d’inglese presso il Wheaton College di Norton, Massachusetts, dove ricopre anche la carica di Chair of the English Department. In campo tolkieniano la sua fama, oltre che ai corsi tenuti come docente, è legata alla pubblicazione dei volumi Beowulf and the Critics (2002) e J.R.R. Tolkien Encyclopedia: Scholarship and Critical Assessment (2006), ma soprattutto al suo ruolo di co-fondatore, insieme a Verlyn Flieger e Douglas A. Anderson, della collana Tolkien Studies: An Annual Scholarly Review, probabilmente la più prestigiosa rivista di studi tolkieniani al mondo, giunta ormai al ventesimo volume con il ventunesimo in preparazione. Il primo titolo in particolare, Beowulf and the Critics, è un’edizione annotata del ciclo di lezioni tenuto da Tolkien sul Beowulf, ed è da esso che si originano i contenuti trattati nel saggio qui presentato.
Il Saggio
Il saggio del 2010 che vi proponiamo si focalizza, come quello di Tom Shippey, sull’attività accademica di Tolkien e, in particolare, sugli studi sul Beowulf. Anche in questo caso vengono trattati gli “effetti collaterali” imprevisti della conferenza “Beowulf: i mostri e i critici” del 1936, disponibile in italiano nel volume Il Medioevo e il Fantastico (Bompiani), chiedendosi se Tolkien, viste le sue profonde convinzioni sull’argomento, ne sarebbe lusingato o orripilato. Particolarmente interessante, e per nulla noiosa come si potrebbe pensare a prima vista, è la trattazione delle problematiche di datazione del poema e di come Tolkien le risolse, così come il profilo, potremmo dire “psicologico”, del poeta anonimo, che Tolkien elaborò per giustificare la datazione proposta.
Buona Lettura!
Scarica il saggio di Michael D.C. Drout
SAGGI AIST PRECEDENTI:
– Leggi Saggi AIST: Tolkien e il pensiero dialogico
– Leggi Saggi AIST: «Il dono negletto» di Nannerini
– Leggi Saggi AIST: «Non c’è bisogno di eroi» di Thomas Honegger
– Leggi Saggi AIST: le fonti per fare ricerca su Tolkien
– Leggi Saggi AIST: «Cultura di massa ed escatologia tolkieniana ne Il Signore degli Anelli»
– Leggi Saggi: «Ariosto e C.S. Lewis» di Edoardo Rialti
– Leggi Lewis e Tokien come li ho conosciuti (mai bene) di Eric Stanley
– Leggi I saggi dell’AIST: La Contea di Saruman
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– Leggi Bilbo uno sbandato? Per la Contea era così
– Leggi Il perfetto gentilhobbit di Wu Ming 4
– Leggi Mito e verità in Tolkien di Verlyn Flieger
– Leggi Saggi AIST: Noblesse oblige: Immagini di classe in J.R.R. Tolkien di Tom Shippey
– Leggi Saggi AIST: Éowyn di Rohan e Dolasilla di Fanes
– Leggi La catabasi: Tolkien e l’antica tradizione
– Leggi Saggi AIST: Le due visioni di Tolkien sul Beowulf di Tom Shippey
LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina dedicata a Michael D.C. Drout su Tolkien Gateway
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Ottimo articolo
Pubblicherete la traduzione di Tom Shippey del Beowulf in italiano?