Ovunque due o più tolkieniani si radunino per parlare del loro autore preferito, che sia in un pub davanti a una birra o su un forum di discussione on line, incombe una domanda: chi è Tom Bombadil? Fra i personaggi secondari del Signore degli Anelli, il più amato è certamente lui: con i suoi stivali gialli, la sua casacca color cielo, i pantaloni verdi come il prato e una piuma azzurra sul cappello. Il suo modo di parlare buffo ma autorevole, quasi sempre in rima, il suo essere apparentemente immune all’effetto dell’Anello, la facilità noncurante con cui affronta e supera avversari maligni come il Vecchio Uomo Salice o lo Spettro dei Tumuli, lo rendono un mistero dentro a un indovinello avvolto in un enigma. Il suo fascino è tale che Tolkien stesso lo subì, tanto da rifiutarsi di rivelare i segreti che lo definiscono, lasciando senza risposta le domande che numerosi lettori gli ponevano, ma tornando a proporre nuove Avventure di Tom Bombadil nell’omonima raccolta di poesie pubblicata nel 1962.
Prima il film animato di Ralph Bakshi del 1978, poi la trilogia cinematografica di Peter Jackson, con la scusa dell’economia dei personaggi hanno eliminato il Vecchio Tom; del resto, Tolkien stesso in una lettera del 1958 sosteneva che, per semplificare la storia, eliminare Bombadil sarebbe stato fattibile, anzi auspicabile. Insomma, i numerosi aficionados di Tom hanno da tempo perso ogni speranza di vederlo sul grande schermo, in tutta la sua multicolore magnificenza.
Nuovi sviluppi?
O almeno, così sembrava… Sul versante bombadiliano, negli ultimi tempi, molto si sta muovendo: come abbiamo già scritto, infatti, sta per essere pubblicata una nuova edizione delle Avventure di Tom Bombadil, curata da Wayne Hammond e Christine Scull, in cui saranno anche inserite alcune poesie inedite. Per lanciare appieno il nuovo volume, un giovane e ambizioso dipendente della Tolkien Estate, la società che detiene e amministra con pugno di ferro tutti i diritti d’immagine e di sfruttamento dei personaggi inventati da Tolkien, ha avuto un’idea insolitamente audace: commissionare un lungometraggio di animazione ispirato alle poesie contenute nelle Avventure di Tom Bombadil, da far uscire contemporaneamente al libro. Una proposta che pare non abbia entusiasmato i membri più conservatori del Consiglio Direttivo – il che non è difficile da credere – ma che, da prassi, è stata ugualmente sottoposta a Christopher Tolkien. A questo punto, il progetto poteva facilmente considerarsi archiviato. Il Consiglio Direttivo ha invece ricevuto da Christopher una risposta laconica e sorprendente: «Se ne può parlare». Nel seguente caos di voci non confermate, si è fatta strada quella che ormai sembra una certezza: Tolkien Jr.
avrebbe già deciso a chi commissionare l’opera. E qui, arriva la seconda e più grande sorpresa.
Il Maestro nipponico
Hayao Miyazaki è noto nel mondo per i suoi capolavori animati: titoli come La Principessa Mononoke, La Città Incantata o Porco Rosso lo rendono uno dei maggiori interpreti di un fantastico favolistico e intimista, e gli sono valsi uno strepitoso successo tanto nel suo Giappone quanto in Occidente. Meno noto è uno dei primi lavori cui Miyazaki partecipò come animatore: Il segreto della spada del sole (Taiyō no ōji – Horusu no daiboken, 1968), un fantasy di ambientazione decisamente nord-europea, la cui storia precorre per alcuni temi quella della Principessa Mononoke. Catturato dalla storia, e curioso di saperne di più, Miyazaki iniziò a interessarsialle tradizioni e alle leggende norrene: una passione che si è raramente rivelata nelle sue opere, ma che l’ha portato presto a contatto con due classici imprescindibili della fantasy del Novecento, allora da poco tradotte in giapponese: Hobitto no Boken (1965), ovvero Lo Hobbit, cui dopo qualche anno seguì Yubiwa Monogatari (1975), Il Signore degli Anelli.
Un’amicizia insospettabile
Conquistato dall’opera di Tolkien, il giovane Miyazaki contattò il figlio Christopher, con il quale iniziò una lunga corrispondenza durata molti anni: i due si incontrarono finalmente solo nel 1988 mentre Christopher era in vacanza in Svezia, dove Miyazaki cercava ispirazione per il suo nuovo film, Kiki consegne a domicilio. Per ammissione del giovane Tolkien, il loro è un rapporto di stima e amicizia che, dopo quasi trent’anni, sembra finalmente esplicarsi in un progetto concreto. È quindi a Hayao Miyazaki che Christopher Tolkien si è rivolto per proporre la realizzazione di un lungometraggio ispirato alla figura di Tom Bombadil. La sua vicinanza alla natura e l’ambientazione giocosa delle poesie che ne raccontano le avventure, si sposano perfettamente con la filosofia ecologica e pacifista di Miyazaki. Contattato dall’ArsT attraverso i rappresentanti italiani dello Studio Ghibli, Pietro Di Giacomo e Francesca Gallese, il Maestro Miyazaki non ha ancora confermato il suo coinvolgimento nel progetto, ma ha dichiarato: «Mi sono ritirato nel 2013, e ora mi godo la pensione. Tuttavia, se dovessi rimettermi a disegnare, potrebbe essere solamente per un’opera molto poetica come Le Avventure di Tom Bombadil».
Gli addetti ai lavori parlano già di un possibile titolo: Tomu Bomubadiru no eipurirufuru no boken (Le Avventure di Tom Bombadil) e come abitudine di Miyazaki, si prospettano importanti variazioni alla trama originale. Ma il suo tocco geniale e sensibile difficilmente potrà deludere anche i tolkieniani più intransigenti. Si spera quindi che il Maestro Miyazaki possa trovare la voglia e l’ispirazione per interrompere il suo meritato riposo.
Se siete giunti fin qui, attenzione: questo è un pesce d’aprile per il 2014!
– Vai al sito dello studio Ghibli
– Vai alla notizia sull’incontro tra i due a Visby
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Dire che sarebbe un sogno è davero riduttivo!