Due giorni «fantastici». Potrebbe esser questa la sintesi giusta di un fine settimana importantissimo per la nostra Associazione che ci ha visto crescere per fondare un nuovo soggetto nazionale, che ambisce a diffondere ancor di più il suo lavoro su J.R.R. Tolkien e le sue opere. Da quando siamo stati chiamati a partecipare all’organizzazione della manifestazione ci siamo impegnati al massimo per la sua riuscita. Di concerto con la Fondazione Dozza e con Ivan Cavini, in poco meno di due mesi abbiamo costruito un programma di tutto rispetto, che ha avuto il suo apice nella presenza di uno studioso importantissimo come Thomas Honegger e di un artista di fama internazionale come Angelo Montanini. «Due colpacci!», direbbe i tifosi del genere… I risultati di Fantastika hanno confermato l’impegno: oltre 1.500 visitatori, di cui quasi 900 paganti (bambini e studenti entravano gratis), incassi per circa 4.500 euro (la Rocca è un museo). Il massimo che si poteva, dato che per motivi di sicurezza la Rocca ha un limite di pubblico.
Nel corso delle due giornate, più volte è capitato che gli ingressi siano stati fermati e gruppi di persone abbiano atteso per entrare. Un picco di affluenza particolarmente positivo, se paragonato a quello dei weekend scorsi (280 gli ingressi paganti), che già era un risultato in crescita rispetto a medie precedenti. Sono numeri stratosferici per un’edizione che per la prima volta si è affacciata al pubblico, segno di una offerta valida che è piaciuta e avrà sicuramente seguito.
Arte e cultura a due passi da Bologna
Creature fantastiche, draghi, cavalieri, mostri, donne, uomini, paesaggi dell’universo fantastico hanno invaso il piccolo borgo di Dozza per FantastikA. Organizzato dalla Fondazione Dozza Città D’Arte, di cui è presidente Simonetta Mingazzini, insieme alla nostra Associazione e soprattutto all’impegno attivo di Ivan Cavini, la manifestazione si propone di diventare un evento da alternare con il Muro Dipinto. Dozza è, infatti, nota e amata dagli artisti di tutto il mondo perché ospita la Biennale del Muro dipinto. Vengono invitati artisti a dipingere i muri delle case, creando così un vero e proprio museo di arte contemporanea ed estemporanea. In questo particolarissimo scenario Fantastika non poteva che avere uno sguardo privilegiato all’arte. Ben due mostre su Tolkien, ma anche la presenza degli artisti e di un nutrito gruppo di fumettisti, pittori, piccoli editori e appassionati, ha fatto sì che tutta la Rocca di Dozza fosse inondata di colori. Non c’era una camera di questa dimora nobiliare giunta a noi come la volle nel Quattrocento Caterina Sforza, che non fosse piena di quadri, illustrazioni, disegni… Su tutti, ha vinto per simpatia l’alter ego di Groucho Marx, al secolo Marco Bonatti, giovane fumettista con i baffi che oltre ad esporre, ha disegnato per due giorni di seguito i suoi «cosi che cavalcano cose». Addirittura, uno di loro ha fatto un giro per tutta la Rocca, come potete vedere nella galleria di foto in fondo all’articolo! Due omaggi doverosi sono stati fatti alle due guest star della manifestazione, Angelo Montanini e Thomas Honegger, punte di diamante di un evento che aveva come scopo proprio la diffusione di arte e cultura… Per l’occasione, l’artista più famoso dell’arte tolkieniana in Italia ha potuto letteralmente ritrovare la sua «Pala»: è un dipinto con dimensione lunga e strana (2×1 metri) che era nato per la mostra sui draghi a Milano nel giugno del 2000, poi esposta in vari luoghi e manifestazioni per collettive o personali, non è più tornata a casa. Ivan Cavini da anni l’ha conserva con cura in attesa del ritorno del suo creatore!
Un castello invaso dalle creature fantastiche
Altra tema fisso del fine settimana all’insegna del fantastico sono stati i draghi… Erano letteralmente dappertutto: nelle mostre, sugli spalti, nel fossato e nelle conferenze! Per non parlare dei globuli orbitanti che nella piazza esterna sono apparsi numerosi e fluttuanti. La Rocca di Dozza è stata letteralmente assaltata da piccoli e grandi draghi che il pubblico ha potuto scovare nei quadri, nelle sale interne, ma anche appena superato il ponte levatoio. Opera della giocosa marea di bambini che affluiva da ogni dove, i draghi sono stati i protagonisti di tutti i loro giochi. Si poteva rincorrerli sulle mura, disegnarli all’ingresso e colpirli con arco e frecce. C’è chi dice che anche nel Torrione, tutto dedicato ai giochi da tavolo e di ruolo, ci fosse qualche drago… Ma il drago è stato anche il fil rouge delle conferenze: ha iniziato Lisa Emiliani chiamando in causa il drago di Bubano, ha proseguito Roberto Arduini spiegando come questa creatura fantastica si sia evoluta nei secoli per giungere fino a Tolkien nella sua forma classica e in una più «domestica», e ha concluso brillantemente il professor Thomas Honegger, che ha mostrato come Tolkien abbia creato con Smaug un’immagine di drago tanto potente da imporsi fino a oggi in tutte i suoi ormai numerosi discendenti, al cinema, nei fumetti, nei videogiochi e, naturalmente, nei libri. Dopo un fine settimana così intenso viene solo in mente una domanda: «Quali sono le date della prossima edizione?». Nell’attesa, godetevi lo splendido reportage di Alessio Vissani.
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